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I Dunlop RoadSmart III, come si evince dal nome, rappresentano la terza generazione di pneumatici stradali della famiglia RoadSmart. Come ogni “nuovo nato” si prefiggono di migliorare le prestazioni globali nei confronti dei modelli precedenti; per saggiare tali migliorie siamo andati in Francia, nei pressi di Montpellier, più precisamente a Mireval, dove ha sede la pista di collaudo della Dunlop.
Gli obbiettivi dei tecnici sono stati tre in particolare: garantire una maggiore durata del pneumatico e di conseguenza allungarne il chilometraggio utile, migliorarne la tenuta sul bagnato e incrementare le doti di maneggevolezza. Ci sono voluti 31 mesi di sviluppo, durante i quali sono stati testati oltre duecento prototipi e innumerevoli mescole, per arrivare ad un risultato finale che a prima vista mette in evidenza un disegno del battistrada completamente diverso, con un profilo più appuntito dell'anteriore e più arrotondato del posteriore, particolari che garantiscono una maggiore maneggevolezza.
Quello che non si vede a occhio nudo sono le nuove strutture - quella che solitamente chiamiamo “carcassa” - che utilizzano tele in Rayon e Aramide, e le mescole di nuova tecnologia, che sfruttano le nanotecnologie per garantire un maggiore grip (migliorano le caratteristiche di adattabilità del battistrada all'asfalto), tempi di riscaldamento inferiori (di circa il 50%) e con minori differenze in termini di guidabilità tra freddo e caldo. Inoltre è stato fatto un gran lavoro per migliorare la vita utile del pneumatico, e questo senza tralasciare alcun aspetto: disegno degli intagli, definizione delle mescole e delle carcasse sono stati determinanti per garantire risultati decisamente migliori del già ottimo RoadSmart II.
Ampia la scelta di misure disponibili per il RoadSmart III, con due differenti strutture per il pneumatico posteriore, che nella versione denominata SP, dedicata alle moto più leggere e dalla ciclistica più nervosa, prevede una carcassa più morbida e adatta a smorzare eventuali reazioni e ondeggiamenti, in particolare alle alte velocità.
Per farci apprezzare le caratteristiche e le doti del nuovo RoadSmart III, gli uomini Dunlop ci hanno organizzato un bel giro nella zona interna di Montpellier, misto stretto e veloce con asfalti di ogni genere, sconnesso compreso, in sella a moto di peso e caratteristiche differenti. Noi abbiamo avuto modo di saggiarne le prestazioni in sella a Kawasaki Versys 1000, Yamaha XJR e MT-07.
La prima cosa che abbiamo potuto apprezzare è sicuramente l'ottimo grip offerto a prescindere dal tipo di asfalto incontrato, e quando le condizioni di quest'ultimo si sono fatte “critiche”, le ottime capacità di assorbimento soprattutto dell'anteriore (particolarità per cui non spiccava il RoadSmart II, sempre piuttosto rigido sulle asperità del terreno). Inoltre non passano inosservate le migliori caratteristiche in termini di agilità e rapidità nello scendere in piega, senza che quest'azione risulti troppo repentina, anzi, la progressività con cui si riesce a inserire in curva la moto, qualsiasi moto, ci è piaciuta molto.
Ci siamo poi spostati all'interno del circuito di Mireval per fare dei test comparativi con il RoadSmart II, sfruttando strumentazioni apposite, per saggiarne le migliorie in termini di agilità e minore sforzo nei cambi di direzione, nella discesa in piega, e soprattutto non ci siamo fatti mancare il pediluvio (o meglio la doccia!) sul tracciato allagato artificialmente.
Nel primo test abbiamo affrontato una serie di esercizi in sella a due Yamaha FJR1300, gommate rispettivamente con RoadSmart II e RoadSmart III, sulle quali erano stati montati dei potenziometri che hanno registrato lo sforzo applicato al manubrio dal pilota. Ebbene le sensazioni che abbiamo avuto durante il test sono state confermate dalla telemetria, che ha indicato uno sforzo decisamente inferiore per le RoadSmart III, e un avantreno meno propenso a chiudere nelle manovre a bassa velocità.
Spostandoci sul tracciato allagato, abbiamo apprezzato il comportamento neutro e prevedibile delle RoadSmart III, che pur senza distanziare in termini di tempo sul giro i concorrenti diretti, di certo spicca per sensazioni trasmesse al guidatore, con una progressività delle reazioni davvero ottima.
Per i più pignoli segnaliamo che le pressioni utilizzate durante il test sono quelle consigliate dai costruttori, per lo più 2.5 anteriori e 2.9 posteriori.
Maggiori informazioni
Luogo: Mireval – Montpellier (Francia)
Meteo: Sole 15°
Terreno: Pista /Strada
Sono stati utilizzati
Casco HJC RPHA 11
Giacca Dainese Super Speed D1
Guanti Alpinestars SP
Tuta Alpinestars Motegi
Stivali TCX R-S2