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Negli anni Settanta era diventato un mito anche qui da noi, soprattutto per le sue vittorie alla 200 Miglia di Daytona del ’70 e del ’71, con la Honda 750 prima e con la BSA Rocket tricilindrica poi. Dick Mann era un nome che suonava proprio bene, per un motociclista: purtroppo ci ha lasciato qualche giorno fa, il 27 aprile, alla bella età di 87 anni. E’ stato un riferimento assoluto persino per Kenny Roberts.
La sua prima vittoria del ‘70 ispirò alla Honda il celebre modello 750 Daytona: fu un successo netto e clamoroso, quello di Mann, davanti a sua maestà Mike Hailwood e a due assi statunitensi come Gene Romero e Gary Nixon.
Dick aveva iniziato a gareggiare presto, intorno ai quindici anni, amava tutti i tipi di terreno come gli altri americani, e la gloria era arrivata per lui nel ’63 con il successo nell'AMA Grand National Championship, una competizione con cinque diverse discipline: corse su strada, TT, short track, mezzo miglio e miglio. Mann, o “Bugsy” come era soprannominato, è stato il primo pilota a vincere in ogni tipo di gara nella stessa stagione. E due volte ha conquistato la targa numero 1 assoluto dell’AMA.
Una carriera lunga vent’anni, la sua, con il record di partecipazioni alla 200 Miglia con moto differenti: ben sette. Versatile, dotato di bello stile, vincente. Super-Mann, in un'altra definizione. E bisogna sottolineare che dopo il ritiro ufficiale dai circuiti, nel 1975 si presentò con la squadra USA alla Sei Giorni all’Isola di Man. Quella volta l’Italia vinse il Vaso con lo squadrone SWM di Brissoni, Gagni, Petrogalli, Rottigni; e fu seconda nel Trofeo dietro alla Germania. Ebbene il quarantunenne Dick Mann ci sapeva fare anche nella regolarità e portò a casa la medaglia di bronzo…
Valido tecnico, era un grande appassionato di moto classiche, promotore di molte manifestazioni e raduni negli States.