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Rino Tommasi se n’è andato all’età di novant’anni. E’ stato giornalista, conduttore tv, telecronista, organizzatore di eventi di boxe e grande amante e conoscitore del tennis. Rino era nato a Verona il 23 febbraio del 1934: a lungo firma della Gazzetta dello Sport per il pugilato e per il tennis, negli anni Ottanta lanciò "La grande boxe", programma televisivo settimanale di grande successo.
Silvio Berlusconi gli affidò la redazione sportiva nei primi anni Ottanta e lì lo conobbi da vicino nell’85, quando ancora eravamo in tre soli: Oscar Orefici, lui ed io. Era un signore, viaggiava in prima classe e preferibilmente sul Concorde, gran lavoratore, brillante e intelligente. Del resto le sue telecronache del tennis, in duetto con Gianni Clerici che è scomparso tre anni fa, rimangono nella storia.
Amava soprattutto i suoi sport, fu un grande sostenitore della pay-tv, era un aziendalista convinto, non andammo del tutto d‘accordo: io mi opponevo alla criptazione del motomondiale e furono scintille. Ma gli rinonosco senz’altro una immensa professionalità: se ne va un grande esempio di gornalismo. Rino Tommasi era informatissimo, rigoroso, deciso ma pacato nei toni. Era un piacere ascoltarlo.