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Leggiamo sui siti nordamericani che purtroppo una delle leggende americane del motociclismo, il canadese Yvon Duhamel, è morto la mattina del 17 agosto.
Aveva 81 anni e lascia la moglie Sophie e tre figli Mario, Miguel e Gina. I due maschi piloti di moto a loro volta.
Yvon ha corso fino ai settant’anni e in carriera ha guidato praticamente qualsiasi cosa avesse un motore. Ha corso nel campionato AMA, pista e cross, l’Europeo Endurance, le Canadian roadracing, il Grand National dirt track, ha disputato le gare sul ghiaccio, il campionato NASCAR e naturalmente ha gareggiato da professionista anche con le motoslitte. Vincendo tanto.
Superfrog, come era chiamato, era legato soprattutto al numero 17 e al marchio Kawasaki: ha contagiato una generazione di fan delle verdone in tutto il mondo.
Personalmente ho condiviso con lui qualche 24 Ore, ricordo in particolare il Bol d’Or a Le Mans nel ’75 e nel ’76. Du Hamel era alla guida della Kawasaki 1000, era già famoso, un pilota maturo, e faceva abbastanza impressione per la guida muscolare.
Inserito nell'AMA Motorcycle Hall of Fame, era nato a Montreal nel 1939.
Tra i suoi primi successi le gare AMA Lightweight a Daytona, su Yamaha 350 a due tempi, nel ’68 e nel ’69. Il primo anno fu secondo nella Daytona 200 dietro a Cal Rayborn, diventando così il primo pilota a due tempi a salire sul podio in quella gara. E nel 1969 ottenne anche la pole position nella Daytona 200.
In sella alle tre cilindri a due tempi ha regalato a Kawasaki la prima storica vittoria in una gara di velocità nazionale AMA, al Talladega Superspeedway.
Era il 1971 e poi, in un solo triennio, Yvon ha vinto cinque titoli AMA National sulla verdona. E’ stato il miglior interprete americano del favoloso tre cilindri 750 Kawasaki derivato dalla serie.
Da sottolineare anche un quarto posto nel GP del Canada del ’59 su Yamaha 250 e un quinto posto con una Kawasaki 250 ad Assen, nel GP d’Olanda del 1975 dominato dalle Harley di Villa e Rougerie.