E se la CB1000 Hornet fosse elettrica? Ecco cosa ci mostra un brevetto

E se la CB1000 Hornet fosse elettrica? Ecco cosa ci mostra un brevetto
Brevetti della Casa giapponese mostrano una moto sportiva elettrica ad alte prestazioni che sembra avere qualcosa in comune con la power naked
16 ottobre 2024

Che Honda fosse al lavoro sull'implementazione della tecnologia elettrica nella propria gamma non è certo un mistero, i piani parlano di almeno dieci modelli già entro il 2025, ma un nuovo brevetto depositato dalla Casa di Tokyo è quanto mai interessante. Mostra infatti una moto elettrica di tipo decisamente sportivo e che per giunta sembra avere delle componenti in comune con la CB1000 Hornet e con la CB1000R.

Parti come la forcella, il faro anteriore e persino il forcellone monobraccio proverrebbero direttamente dalla CB1000R e in effetti la moto degli schemi depositati appare piuttosto simile anche alla nuova Hornet 1000 attesa ad EICMA. Persino il finto serbatoio ha un design simile e sopra troviamo anche un "tappo" che anziché consentire il riempimento della benzina consentirebbe la ricarica. Il brevetto mostra un cavo di ricarica rimovibile che, quando scollegato, può anche essere riposto sotto il coperchio arrotolandolo attorno alla scatola di distribuzione dell'alimentazione.

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Ricarica rapida e tanta autonomia

Se questo è probabilmente il metodo di ricarica da utilizzare nel proprio garage, troviamo però anche una seconda presa CCS2 appena sotto il lato destro della sella. La CCS2 combina gli ingressi sia per l'alternata sia per la continua utilizzando pin di comunicazione condivisi e consente quindi sia la ricarica in Tipo 2 sia quella ad alta potenza solitamente fino ad un massimo di 22 kW. Non è la prima volta che la vediamo su una moto elettrica di fascia alta e non può che essere abbinata ad un pacco batteria fisso e non intercambiabile. In effetti le batterie sono disposte in quattro pacchetti impilati a coppie e dalle dimensioni sembrano importanti, ipotizziamo possano superare i dieci kilowattora. Prendono quello che è lo spazio del motore endotermico mentre il vero motore elettrico è montato molto in alto, appena sotto la sella e sopra il fulcro del forcellone. Sul lato destro si notano gli ingranaggi di riduzione che portano la trasmissione al perno forcellone con l'ultimo ingranaggio collegato ad un albero trasversale che porta alla puleggia di trasmissione la quale a sua volta aziona la cinghia della finale.

Batteria e motore sono raffreddati a liquido come abbiamo visto recentemente sulle nuove Can-Am. Si nota un piccolo radiatore in posizione frontale, sotto la batteria, appena dietro la ruota anteriore.

Il monoammortizzatore posteriore è stato spostato più in basso con una disposizione Unit Pro-Link, la stessa che debuttò sulla leggendaria RC211V da MotoGP. D'altra parte, non essendoci alcuna scatola di compensazione o scarico, c'è molto più spazio libero.

Chissà se la moto protagonista di questo brevetto sarà tra le novità che la Casa porterà al prossimo EICMA anche se dubitiamo che il suo arrivo sulle nostre strade possa essere imminente.

Fonte: CycleWorld.