Eicma 2009, il punto della situazione

Confermata la presenza di quasi tutti i costruttori all'evento milanese. Honda e Yamaha ancora fuori.
9 giugno 2009

Quest'anno l'Eicma è rimasta in Europa la più importante possibilità per il grande pubblico di vedere e toccare con mano le novità più interessanti nel mondo degli accessori ma soprattutto delle moto. E proprio su questo punto la situazione era piuttosto preoccupante fino a poco tempo fa. Nessuna garanzia sulla presenza di molti costruttori, in particolare giapponesi. La crisi ha portato importanti tagli ai budget delle case e l'esposizione milanese non era stata risparmiata.

Ad oggi la situazione si è un po' ristabilizzata e la grande maggioranza delle case più note ha confermato in maniera pressoché definitiva la propria partecipazione ad Eicma 2009. Kawasaki, il Gruppo Piaggio con tutti i suoi brand, Buell, BMW Motorrad, Ducati, Harley-Davidson, Husqvarna, KTM, Triumph. Resta qualche dubbio, probabilmente destinato a risolversi positivamente nei prossimi giorni, per Suzuki. Sono invece ad oggi confermate le defezioni dei due più grandi costruttori giapponesi Honda e Yamaha. Decisioni così difficili sono prese solo dopo aver analizzato bene vantaggi e svantaggi. In un periodo di così grande difficoltà, da una parte legata al cambio particolarmente sfavorevole Euro/Yen e dall'altra alla crisi del mercato globale, Honda e Yamaha concentrano le proprie risorse nella ricerca e sviluppo, nella rete e nei dipendenti garantendo continuità produttiva e tagliano invece i costi di comunicazione quali fiere, eventi (Honda Festival e Yamaha Fest) e pubblicità.
Purtroppo nemmeno la cancellazione delle altre fiere più importanti europee (vedi Colonia e per ultima Parigi), con la possibilità di non disperdere risorse e attenzione è bastata a far cambiare idea ai due costruttori giapponesi. Eppure quando entrano in gioco cifre che per coprire l'intera organizzazione dell'evento si avvicinano al milione di euro, tutto diventa più comprensibile. La scelta di investire in ricerca e sviluppo, cioè laddove i soldi possano portare a miglioramenti di prodotto, va pur sempre nella direzione dei clienti, sebbene possa sembrare controproducente non rendere partecipe il pubblico delle novità su cui si è tanto investito.

Se la situazione dovesse confermarsi questa non ci sarebbe da gridare allo scandalo. In un anno difficile, siamo tutti costretti a fare delle scelte. Nel nostro settore le case tagliano alcuni budget, la stampa specializzata ha meno pubblicità, le fiere migliori hanno alcune defezioni anche importanti e il pubblico rischierà di vedere qualche moto in meno. Tutti perdiamo qualcosa ma è importante guardare a domani. Il 2009 deve anche essere un anno in cui raccogliere dei segnali positivi. Piccoli e grandi aggiustamenti in un mercato in cui alcuni costi erano cresciuti troppo, in cui il susseguirsi di model year aveva raggiunto un andamento frenetico, spesso fatto di soli cambi di grafiche. La svalutazione dei modelli era troppo veloce. Suzuki è stata la prima casa a rispondere a questa crisi importando solo alcuni modelli. Oggi Yamaha e Honda lo fanno sul fronte delle fiere.

La presenza comunque massiccia delle case, rispetto al quadro decisamente pessimistico che si figurava fino a poche settimane fa, garantirà continuità all'evento milanese che sarà sicuramente ancora nel 2009, la fiera più ricca e importante per i motociclisti (senza dimenticare gli appuntamenti di Verona e Padova). Oggi sono confermati 46.230 metri quadrati dedicati alle moto, pari a 5 padiglioni e 1/2, contro i 6 dello scorso anno (probabilmente raggiungibili e superabili prima di novembre). Continuando a sperare naturalmente che venga raggiunto in extremis un accordo tra Eicma, Honda e Yamaha e che si trovi il modo per consentire al pubblico di "toccare con mano" le novità che malgrado la crisi non mancheranno e anzi saranno molto importanti.

Ippolito Fassati

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