Eicma 2009, vincitori e vinti

Eicma 2009, vincitori e vinti
La 67ma è stata una delle più discusse edizioni del Salone di Milano. Ora che la fiera si è conclusa possiamo trarre alcune considerazioni
15 novembre 2009


Eicma, promossa

Chi voleva un’edizione in crisi è senza dubbio rimasto male. Difficilissimo organizzare quest’anno una fiera delle moto. Gli altri paesi lo dimostrano. Invece qui a Milano ci si è rimboccati le maniche e il numero di espositori è cresciuto, con una presenza di stranieri più importante, giustificata dal fatto che Eicma era l’unico salone della moto nel mondo. Un lavoro grandioso all’interno e all’esterno dei padiglioni. Tanti eventi e conferenze, un’area dedicata all’ecologia. Quest’anno il grande merito di Eicma è stata la trasparenza, prima e durante la fiera. Apertura al dialogo con le aziende moto, cosa che forse negli anni precedenti era un po’ mancata. Il prossimo passo? Abbigliamento e accessori: maggiore confronto tra le parti, date differenti, potrebbero convincere molti espositori importanti del settore a partecipare di nuovo al salone.

Ducati ha portato ottimismo e buon umore a tutto l’ambiente; era contagioso, ti avvicinavi allo stand e restavi coinvolto.

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Ducati, regina del salone

L’azienda italiana ha vinto su tutti i fronti. Tecnologia, ricerca, prodotti. Lo stand Ducati era preso d’assalto. La Multistrada è la punta di una piramide di novità che hanno portato ottimismo e buon umore a tutto l’ambiente; era contagioso, ti avvicinavi allo stand e restavi coinvolto. La politica adottata dall’ultima gestione ha dato i suoi frutti. Ricerca, sviluppo, attenzione ai prezzi e ai clienti. Sviluppo della rete e del brand. Per non dimenticare le corse (Valentino…), i nuovi loghi e il nuovo sito Internet. Davide ha nuovamente battuto Golia.

Bmw e Triumph, eccellenze europee


Anche se con approcci completamente differenti, i risultati raggiunti dalle due aziende sono invidiabili. Bmw è un brand che ormai copre tutti i segmenti e lo fa alla sua maniera: eccellendo. Non si ferma mai, ha l’innovazione nel suo DNA. Rimette mano anche ai modelli che guidano il mercato, ricostruisce brand dati per spacciati (Husqvarna). E il pubblico lo capisce e malgrado un posizionamento di prezzi di fascia alta, stringe la cinghia e compra. Triumph va diretta al cuore dei motociclisti; è passione allo stato puro. Dai modelli più classici, agli sportivi, non si può non restare colpiti dal design, dalla tecnologia e dal sound delle moto inglesi. Con un’attenta politica commerciale e una grande cura della rete e dei clienti, Triumph si conferma al top dei brand made in Europe.
 
Kawasaki Z1000
Kawasaki Z1000


Kawasaki e Suzuki, Tora! Tora! Tora!

Così recitava il titolo di un film di guerra. Un attacco a sorpresa, vincente, al mercato moto italiano: questo auguriamo ai due marchi giapponesi. Kawasaki e Suzuki hanno dimostrato grande coraggio nell’allestire ad Eicma stand importanti e, soprattutto per Kawasaki, novità di primo piano (vedi Z1000). Con un piano di produzione e commercializzazione più attento, annunciato per prima da Suzuki l’anno scorso, si potrebbe migliorare molto il rapporto di fiducia tra case, concessionari e clienti finali. L’esperienza c’è, i prodotti anche. Ecco allora tutte le ragioni per dare credito ai due marchi che hanno dimostrato, con la loro presenza ad Eicma, di volersi giocare bene tutte le carte nel 2010!

Il gruppo Piaggio, tante moto poche novità


Stand importanti per i marchi del Gruppo. Tanti restyling tra i prodotti, ma le novità vere sono concentrate nei prototipi Moto Guzzi. Piaggio è il brand che ha beneficiato maggiormente degli incentivi governativi ma che ha anche subito la concorrenza dei marchi asiatici (Kymco, Sym, Hyosung) o europei (Peugeot, Garelli, LML). Queste aziende, grazie al grande passo in avanti in termini di qualità e design e ai prezzi di commercializzazione competitivi, hanno guadagnato nel 2009 importanti quote di mercato. Ci auguriamo che il Gruppo guidato da Colaninno si concentri davvero sui prodotti di tutti i suoi marchi, senza “aeree” distrazioni che quest’anno possono aver fatto perdere un po’ di tempo. Le nuove Guzzi V12 sono lì a farci sognare.

Harley ed Mv: leggenda!

Due marchi uniti dalla storia e dalla leggenda e separati dai bilanci. Entrambe le aziende in fiera hanno saputo colpire il cuore degli appassionati (vedi F4 e Fat Boy Special). Stand importanti e novità capaci di attirare una gran folla. I sogni di quasi tutti i motociclisti si sono fermati in questi padiglioni. Le parole di Claudio Castiglioni rilasciate nel finale della nostra intervista accendono le speranze di rivedere Mv Agusta, risolte le difficoltà, impegnata di nuovo nelle gare.

Yamaha, assente giustificata

Sebbene Yamaha Motor Italia abbia dovuto eseguire le volontà della casa madre giapponese, riteniamo che la scelta di non esserci a Milano sia stata corretta. Non solo perché proprio a pochi chilometri dalla fiera, nella sede di Gerno di Lesmo, si sono abbattuti i peggiori risvolti della crisi, che hanno costretto l’azienda al licenziamento di molti operai, ma anche perché di novità da presentare non ce n’erano. Meglio allora concentrarsi sulla ricerca, sulla rete e su un 2010 di intenso lavoro, che porterà il costruttore giapponese nuovamente ai livelli che gli competono. Speriamo siano di buon auspicio i risultati raggiunti quest’anno daYamaha in campo sportivo, dove il dominio è stato pressoché assoluto.
 

Honda aveva probabilmente la novità più attesa dell’anno: la VFR 1200 F


Honda, assente e basta

Honda, come Yamaha, aveva tutte le ragioni per non esserci. Crisi, Yen, scelte imposte dal Giappone. Eppure il rammarico per il pubblico è senz’altro superiore. Infatti, a differenza della casa di Iwata, Honda aveva probabilmente la novità più attesa dell’anno: la VFR 1200 F. Ci auguriamo allora tutti di vederla l’anno prossimo, nella sua versione con il cambio a doppia frizione e di non doverci invece consolare con un altro lancio della collezione di abbigliamento Honda allo stand di una testata concorrente…! Non perdiamo almeno lo stile, per favore.

Avanti tutta

Tanti altri meriterebbero una menzione, a partire da KTM, Beta Motor, Fantic Motor, Moto Morini, Tm, fino a tutte le aziende di accessori e abbigliamento che hanno voluto esserci, magari con strutture piccole e quindi con uno sforzo davvero importante. Non solo economico ma anche fisico e psicologico. Abbiamo visto tanto pubblico nei giorni di esposizione. Il venerdì non si riusciva quasi a camminare. Abbondavano anche le belle ragazze. Tutto questo ha contribuito a fare dell’Eicma il salone della passione. Quella passione che da lunedi’ ci ricorderà che la moto merita ogni nostro sforzo per renderla capace di risollevarsi. Come avrete notato in giro per i padiglioni, le premesse ci sono!

Ippolito Fassati

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