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Sei novembre 2013, stand Bimota a Eicma. La folla (a proposito: non doveva essere una giornata riservata agli operatori?), assedia la pedana sulla quale un telo rosso copre la moto da svelare. Ai lati ci sono i nuovi proprietari, Marco Chiancianesi e Daniele Longoni. La data coincide con i quarant'anni di vita del marchio e con il compelanno del neo presidente Chiancianesi: una prima da ricordare insomma. Via il velo rosso ed ecco la BB3, che sta per Bimota BMW, terza della serie. La prima BB1 era spinta dal monocilinrico 650, quello realizzato dalla Rotax assieme ai tecnici di monaco; la BB2 era stata presentata l'anno scorso proprio a Eicma ed è gia stata dimenticata.
La BB3 ha ambizioni forti: riportare alla ribalta la nuova Bimota dopo le molte traversie patite negli ultimi anni. Le premesse ci sono: l'estetica disegnata da Enrico Borghesan ha ingombri e aerodinamica da Moto2, tanto che il passo è di soli 1.430 mm. La ciclistica progettata da Andrea Bevilacqua rinuncia al bitrave della S1000RR tedesca e raggiunge ingombri trasversali da classe 600. Sembra una moto da gara immatricolata e come tale costerà cara: si parla di 34.900 euro. La moto è anche leggera: sono dichiarati 179 kg a secco e la componentistica è ovviamente di primo livello visto il prezzo da pagare: sospensioni Ohlins di qualità, impianto frenate Brembo con pinze monoblocco, ruote fucinate.
Il quattro cilindri BMW non cambia di una vite rispetto alla versione S1000RR, a parte piccole taratute imposte dal differente impianto di scarico. Eroga perciò 193 cavalli a 13.000 giri e una coppia massima di 112 Nm a 9.750 giri Anche l'intera gestione elettronica del propulsore, mapature, controllo di trazione, anti impennata, oltre che l'impianto Abs, sono quelli della iper sportiva BMW. Del tutto simile anche la soluzione del serbatoio carburante, da 17 litri, che si estende verso il sotto sella.