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Sempre notevole l’esposizione dedicata ai preparatori italiani al Salone EICMA di Milano; il padiglione due ospita special di alto livello fra cui svettano diverse realizzazioni capaci di dire qualcosa di nuovo in un panorama ultimamente un po’ appiattito sulle tendenze che vanno per la maggiore. Vi presentiamo, in ordine sparso, quelle che ci hanno colpito maggiormente.
Una Speed Triple 955i che – verniciatura a parte – potrebbe anche sembrare normale ad un primo, distratto sguardo frontale. Basta però indugiare un po’ sui particolari ed iniziano a spuntare diverse soluzioni sorprendenti, a partire dalla conversione della trasmissione finale a cinghia, una sfida tecnica non solo fine a sé stessa ma che modifica le caratteristiche di guida in maniera sensibile.
I cerchi a raggi sono realizzati da Borrani specificamente per questa special; sull’anteriore spicca l’impianto frenante Discacciati con modifica ai piedini della forcella per accogliere le pinze radiali monoblocco.
Il serbatoio è un esemplare unico in alluminio da Metalbike; il telaietto è stato accorciato ed accoglie ora una sella che volutamente offre un tocco old-style all’intera moto.
La nota azienda di abbigliamento arricchisce il suo stand con un’affascinante trasformazione su base Yamaha XJR. Colpiscono l’attenzione gli scarichi a tromboncino a sezione rettangolare, ma basta osservare con più attenzione per notare un avantreno di tutt’altro livello rispetto all’originale – azzardiamo una provenienza sempre in casa Yamaha, cercando fra la serie Fazer ed FZS, ma con piedino modificato per accogliere la pinza radiale Brembo monoblocco.
Molto originali il tappo del serbatoio, il pulsante d’accensione laterale e ben proporzionato il cupolino; un pochino più scontati il contagiri Autometer e l’ormai abusato pneumatico tassellato – la cui praticità su una moto tanto generosa in termini di erogazione è tutta da verificare – non bastano comunque a sminuire una realizzazione armonica e di alto livello.
L’atelier romagnolo espone diverse realizzazioni su basi anni 70 e 80 (vi presentiamo una Honda CB e una Yamaha Virago) pesantemente riviste negli assetti e distribuzione dei pesi in chiave sportiva, con ispirazioni che affondano le radici nell’Endurance e nel dirt-track. Le sovrastrutture sono tutte realizzate a mano in materiali di recupero metallici con curiosi effetti cromatici; pare di notare in certi tocchi qualche omaggio – fatte ovviamente le debite proporzioni – alla leggenda giapponese Shinya Kimura. Niente di inedito, ma tanto di riuscito.
Il bicilindrico Kawasaki 450 è la base per questa special realizzata dall’azienda d’abbigliamento Holy Freedom. Completamente realizzata con pezzi di recupero – l’avantreno proviene da un’Aprilia, il doppio ammortizzatore montato a mo’ di mono proviene anch’esso dal mondo sportivo, mentre il serbatoio nasce su una Moto Guzzi (Stornello?) ed è stato trovato in una mostra scambio.
Il codino è evidentemente ridotto ai minimi termini, con il telaietto tagliato per limitarsi a sostenere la sella del pilota. Ci piace la commistione fra dettagli tecnici moderni ed elementi d’epoca, a volte stridente, che evidenzia come avere le idee chiare possa dare risultati apprezzabili anche senza budget astronomici.
La Honda CB fa da base per un omaggio dichiarato alla moto di Ed il Polso, protagonista del leggendario fumetto Joe Bar. Diversi i pezzi realizzati su misura, a partire dalle componenti necessarie ad adattare la forcella rovesciata con pinze radiali al cerchio originale.
Le sovrastrutture sono realizzate allo scopo, con l’immancabile sella a panettone sul codino monoposto e livrea arancione che richiama decisamente… l’ispirazione originale.
Il preparatore milanese espone una splendida BMW boxer ad aria appropriatamente chiamata Supernatural. Tutte le sovrastrutture sono state oggetto di cura maniacale; innumerevoli i pezzi realizzati da zero per questo esemplare, grazie ad un’evidente abilità di lavorazione del metallo e ad un gusto che si rifà a concetti art déco del resto da sempre presenti nel DNA della Casa di Monaco.
Notevoli il sinuoso scarico che si accorda al cerchio lenticolare, le pedane ma anche e soprattutto l’avantreno, dalla forcella telescopica con gambali tronco-conici e piedini cesellatissimi fino allo spettacolare riser. Inevitabile, anche in questo caso (e forse anche più appropriato ed attinente) un paragone con il già citato Shinya Kimura.
Non capita tutti i giorni di recuperare una Vincent, seppur monocilindrica, in Scandinavia. Ancora più raro che qualcuno si metta in testa di trasformarla in bicilindrica, procurandosi un altro cilindro di recupero e lavorando il carter per ospitarlo. La sospensione anteriore è stata “sdraiata” per determinare un assetto più carico sull’avantreno; il manubrio ha provenienza ciclistica.
I cerchi a raggi sono stati realizzati ex novo, così come le sovrastrutture completamente in alluminio. Si tratta però di un work in progress, con diverse soluzioni che potrebbero cambiare nella versione definitiva – il codino, in particolare, potrebbe trasformarsi in un’unità in legno. Vedremo la versione definitiva nella primavera dell’anno prossimo.
Un’eccessiva, spettacolare Harley-Davidson Road King trasformata dal preparatore laziale per un cliente. Impossibile non notare – una volta passata l’ebbrezza per la verniciatura – il colossale cerchio anteriore da 26 pollici con gomma super-ribassata, che stando al proprietario non limita comunque la guidabilità.
Il gruppo valige/codino è un kit regolarmente commercializzato da Vallese, così come l’integrazione alla strumentazione con i quadranti digitali.
Il preparatore milanese propone un kit destinato alle Ducati Monster della prima generazione – indifferentemente a due e quattro valvole – ben rappresentato dalla S4R esposta ad EICMA. Il kit modulare propone sovrastrutture in vetroresina oppure alluminio, naturalmente personalizzabili dal cliente finale e diverse componenti ciclistiche e di motore.
A breve arriverà la versione biposto, naturalmente con scarico a passaggio basso.
Non si tratta di una special vera e propria, ma la Casa britannica – per numeri di produzione e cura artigianale – merita un posto nell’area EICMA Custom. La SS100, reinterpretazione moderna della moto resa famosa da Lawrence d’Arabia, è qui presente in tre esemplari con sottili differenze: più che naturale per una moto realizzata su commissione, con dettagli a scelta del singolo cliente.