Emergenza Coronavirus: le moto Euro 4 rischiano di rimanere invendute

Emergenza Coronavirus: le moto Euro 4 rischiano di rimanere invendute
Il diffondersi dell'epidemia potrebbe avere anche l'effetto di vedere marcire nei magazzini dei concessionari, importatori e costruttori i modelli Euro 4 non più immatricolabili dal primo gennaio 2021
18 marzo 2020

Gli effetti dell'emergenza Coronavirus non si limiteranno al momento contingente e potrebbe far marcire nei magazzini dei concessionari, importatori e costruttori i modelli Euro 4 non più immatricolabili dal primo gennaio 2021, come la Yamaha R6 che vedete in apertura - se i rumors che la vorrebbero aggiornata Euro 5 in un eventuale MY 2021 non dovessero rivelarsi veritieri.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Ricapitoliamo: ad oggi in tema di omologazione è in vigore la normativa Euro 5 ma è concessa una deroga che fino al 31 dicembre 2020 rende vendibili e immatricolabili i modelli che rispettano la normativa Euro 4. Ma lo stop alle attività di vendita in seguito all'emergenza epidemiologica e, aggiungiamo noi, il probabile periodo di crisi economica che potrebbe seguire, metterebbero in serio pericolo la possibilità di immatricolare e commercializzare i veicoli Euro 4 già in stock.

L'ANCMA (Associazione Ciclo, Motociclo e Accessori) lancia un grido d'allarme attraverso il suo Presidente Paolo Magri: “Il decreto Conte dello scorso 11 marzo ha sospeso l'attività commerciale dei rivenditori di scooter e motocicli, con la sola eccezione dei servizi accessori di manutenzione e riparazione. L'effetto di questa disposizione – che l'industria ha accolto con senso di responsabilità per contenere gli effetti di una emergenza sanitaria senza precedenti – è il totale blocco delle vendite per un periodo di tempo che, in questa fase, non è possibile determinare.

Il danno per il settore è aggravato dall'infelice concomitanza con la transizione tra le motorizzazioni Euro 4 ed Euro 5, disciplinata dal Regolamento europeo 168/2013: a partire dal 1° gennaio 2021, infatti, non sarà più possibile immatricolare ciclomotori e motocicli Euro 4, salvo quelli ammessi dalle deroghe di fine serie normalmente previste dalle direttive comunitarie per aiutare i costruttori a smaltire gli stock.

Per la Kawasaki ZZR 1400 non è previsto l'aggiornamento Euro 5: rimarrà nei magazzini?
Per la Kawasaki ZZR 1400 non è previsto l'aggiornamento Euro 5: rimarrà nei magazzini?

La chiusura dei negozi, tuttavia, impedirà la vendita di tutti i veicoli omologati Euro 4, con conseguente anomalo accrescimento degli stock fermi in magazzino: è concreto il rischio che alla fine dell'anno costruttori e dealers si ritroveranno in casa una mole di veicoli che, per legge, non potranno più essere commercializzati.

E' pertanto necessario pensare da subito a soluzioni emergenziali per rispondere a una situazione eccezionale, che potrebbe tradursi nei prossimi mesi in un danno importante per le aziende del settore: in particolare, riteniamo necessario pensare a un rinvio di almeno sei mesi della scadenza delle immatricolazioni Euro 4 e chiediamo quindi al Governo italiano di farsi promotore di questa richiesta anche presso le competenti sedi europee.”

Fino a febbraio 2020 il mercato italiano ha visto incrementi percentuali a doppia cifra rispetto al 2019; tuttavia il prolungato, e ad oggi indefinibile dal punto di vista temporale, periodo di totale immobilità potrebbe far crollare le immatricolazioni: il pericolo paventato da ANCMA di vedere invedute e non più commercializzabili le moto e gli scooter Euro 4 già prodotte, appare reale.

 

Argomenti

Caricamento commenti...