Enduro: il CAI ancora contro. Firmiamo la petizione in Lombardia

Enduro: il CAI ancora contro. Firmiamo la petizione in Lombardia
Ennesima crociata del CAI contro l'enduro. Questa volta i demagoghi dell'ecologia si scagliano contro la proposta di deroga al divieto di circolazione su sentieri e mulattiere della Lombardia
31 marzo 2014

Punti chiave

Enduro: il CAI ancora contro. Firmiamo la petizione in Lombardia


Partiamo dall'antefatto. Il progetto di Legge 124 sarà discusso dal Consiglio Regionale Lombardo il prossimo 8 aprile e prevede la revisione di alcune norme del “Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale” riguardanti la circolazione agro-silvo-pastorale.
L'articolo 59 della Legge in vigore, ai commi 3 e 4, vieta il transito dei mezzi motorizzati su tali strade, sulle mulattiere, sui sentieri e in tutti i boschi e nei pascoli a eccezione di quelli di servizio, di quelli autorizzati dalla Regione e sui terreni appartenenti al patrimonio forestale della stessa, e di quelli autorizzati in base al regolamento comunale.
La nuova Legge introduce una deroga per consentire agli enti proprietari l'autorizzazione al transito temporaneo dei mezzi motorizzati sulla base di un regolamento regionale da definire. 
Apriti cielo! Si sono subito alzati gli scudi del CAI, che parla apertamente di rischio di devastazione, di danni permanenti, di inquinamento dell'aria e di ricadute sulle fauna. 
Il CAI invoca il turismo dolce. Dolce come il cemento dei rifugi delle nostre Alpi? O dolce come l'acciaio degli impianti di risalita?
Peccato che poi, nelle nostre località di montagna, di turismo se ne veda ben poco. Dolce o salato che sia. E quel poco è concentrato nei pochissimi giorni di alta stagione.

L'esempio dell'Emilia Romagna


L'Emilia Romagna in materia è avanti e ha tracciato lo scorso anno la strada da seguire
per conciliare l'attività sportiva e escursionista in moto col rispetto dell'ambiente e degli altri fruitori della montagna. 
L'Assemblea legislativa dell'Emilia Romagna ha infatti approvato il progetto di legge che istituisce e disciplina la Rete escursionistica dell’Emilia-Romagna (Reer) e che valorizza le attività escursionistiche nelle loro potenzialità economiche e ambientali.

In Lombardia invece il CAI sta alzando un gran polverone e invita i propri iscritti a bloccare con una petizione online la nuova legge.
Legge che - lo ribadiamo - prevede una deroga che consente il transito temporaneo nelle modalità previste dal regolamento regionale. Non una deroga assoluta quindi. 
Il motociclismo fuoristrada viene praticato dagli anni 70 su mulattiere e sentieri delle montagne lombarde senza che questa attività abbia arrecato danni irreparabili (a differenza di tante strutture turistiche che hanno addobbato le nostre Alpi, ma su quelle il CAI non ha nulla da dire).
Le gare di enduro e le cavalcate rappresentano inoltre un importante contributo all'economia locale di aree poco battute dagli itinerari turistici.
Lo hanno dimostrato in passato i sindaci di diversi paesi dell'Appennino Emiliano, che si sono battuti per vedere riconosciuto il piano che disciplina l'enduro nella loro regione, perché questo sport ha portato una boccata di ossigeno all'economia locale durante i mesi di bassa stagione.


Firmiamo la petizione online 


Per questo condividiamo l'appello lanciato online con la petizione che vi invitiamo a firmare e condividere con i vostri amici motociclisti. Ne va di uno sport amato e praticato da molti appassionati che ci ha regalato tanti campioni e che costituisce un'importante risorsa per il turismo e per le aziende italiane coinvolte.
Firma la petizione per l'enduro in Lombardia >>
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