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Si appresta alla chiusura l'avventura di Energica, l'azienda modenese che ha fondato il proprio business sulle moto elettriche e sulla tecnologia ad esse collegata accederà alla liquidazione giudiziale: questo è quanto riportato da un comunicato dei fondatori di Energica (Ideanomics, azionista di maggioranza, ha preferito al momento non rilasciare dichiarazioni), il cui CdA ha deliberato di apprestarsi ad accedere alla liquidazione giudiziale ex artt. 121 e ss. CCII.
Chiude quindi dopo 10 anni un autentico patrimonio italiano, una Casa che ha proposto moto elettriche innovative e via via sempre più avanzate e tecnologiche e che in realtà aveva già iniziato la propria attività prototipale nel 2009.
Nel corso della sua evoluzione, Energica ha introdotto sul mercato quattro piattaforme tecnologiche e ha ricoperto il ruolo di Costruttore Unico della quarta categoria elettrica MotoGP, FIM Enel MotoE World Cup per quattro anni consecutivi, ma non dimentichiamo la sfida americana nella Super Hooligan (unica moto elettrica tra moto termiche) che ha visto la Eva Ribelle RS ben figurare e arrivare seconda nella gara di Austin. Ma è sulla produzione e sulle piattaforme tecnologiche che l'azienda modenese ha fondato la propria eccellenza: nel 2019 Energica introduce la batteria da 21.5 kWh con autonomia fino a 400 km. In 5 anni la PMI Energica ha introdotto sul mercato 2 powertrain per avere meno peso e più autonomia sulle proprie moto. Ma è del 2021 il lancio del nuovo motore EMCE e dell'Experia, momento di picco della storia di Energica.
Cos'è quindi che è andato storto? Con l’obiettivo di garantirle i capitali necessari alla crescita, nel 2016 Energica è stata quotata 2016 nel settore AIM Italia (ora Euronext Growth Milan), con una capitalizzazione di 37,3 milioni di euro. Nel 2021, grazie all’investimento del fondo americano Ideanomics Inc., Energica lancia sul mercato la Experia, raggiungendo volumi di vendita e ricavi record di 13 milioni di euro, il 200% rispetto al 2021.
"Nel marzo 2022, Ideanomics ha portato a termine un’OPA volontaria totalitaria di successo, che ha permesso ai soci di trasformare l’azienda in una realtà privata, rendendola così più libera e flessibile nella gestione dei finanziamenti e agile nella crescita", ma il mercato è successivamente entrato in una fase di crisi e la necessità di Energica di sostenere la sua crescita è stata messa in forte difficoltà a sua volta esacerbata dalla sua dimensione di PMI. Di qui l'accesso ai contratti di solidarietà per i lavoratori ma "nonostante questi sforzi diretti da parte della dirigenza e la ricerca da parte degli stessi di ulteriori nuovi investitori, il management ha dovuto purtroppo riscontrare, financo in queste ultime ore, la sopravvenuta impossibilità di coltivare proficuamente le trattative così avviate, e proseguite al fine di ricercare la migliore valorizzazione degli attivi legati alla continuità aziendale, nell’interesse dei creditori. In tale contesto di assenza di alternative praticabili, la liquidazione giudiziale rappresenta atto dovuto che consentirà la distribuzione degli attivi liquidatori ai creditori, nel rispetto delle cause legittime di prelazione e della loro par condicio".