Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Enrico Giovannini, nato a Roma nel 1957, è dal 13 scorso il nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti succedendo a Paola De Micheli (PD).
Giovannini compone la squadra dei ministri tecnici scelti dal nuovo presidente del Consiglio Mario Draghi ed è già stato ministro del lavoro e delle politiche sociali, dal 2013 al 2014, durante il governo presieduto da Gianni Letta.
Dopo quell'incarico è ritornato alla cattedra di statistica e analisi per lo sviluppo industriale all'Università Tor Vergata; inoltre è docente di Sviluppo Sostenibile all'Università LUISS e alla Scuola Nazionale di Amministrazione (SNA).
Nel 2011 era stato chiamato dall'allora premier Silvio Berlusconi per dirigere il Gruppo di lavoro economia non osservata e flussi finanziari. Mente nel 2013 fu chiamato da Giorgio Napolitano per formare una squadra di saggi che indicasse le priorità per superare la crisi economica e istituzionale.
E' laureato in Economia e Commercio ed è stato ricercatore presso l'ISTAT. Scorrendo il suo curriculum professionale si nota che è stato Chief Statistician dell'OCSE (dal 2001 all'agosto 2009) e presidente dell'ISTAT dall'agosto 2009 all'aprile 2013.
Quand'era all'OCSE avviò il progetto globale sulla “Misura del Progresso e della Società”, dal quale è nata l'idea di superamento del PIL come misurazione del benessere puramente economico. Tanto che l'ISTAT ha poi creato l'indice BES (Benessere Equo e Sostenibile) come ulteriore parametro nella valutazione degli effetti della Legge di Bilancio.
Per iniziativa del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel 2014, ha ricevuto il riconoscimento di Cavaliere di Gran Croce Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ha pubblicato sei libri e oltre cento articoli, su riviste nazionali e internazionali, inerenti alla statistica e all'economia.
Il tema dello sviluppo sostenibile gli è fra i più cari, tanto da aver fondato l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) nel 2016, una associazione che raggruppa oltre 270 soggetti appartenenti a società civile, università, fondazioni e terzo settore con lo scopo di sviluppare la cultura della sostenibilità.
In questo contesto è indicato come una figura di garanzia nella gestione dei fondi del piano Next Generation EU in chiave green per quanto riguarda le reti stradali, ferroviarie, urbane: dei 32 miliardi previsti ce ne sono 18 destinati alla mobilità green.
Fra i problemi da risolvere ci sono intanto quelli che riguardano i trasporti pubblici durante la pandemia e poi Autostrade e Alitalia.