Fabrizio Meoni, 10 anni dopo, vive nella solidarietà

Fabrizio Meoni, 10 anni dopo, vive nella solidarietà
Dieci anni fa, durante una tappa della Dakar in Mauritania, moriva Fabrizio Meoni. Non è stato soltanto un campione in moto ma anche nella vita e la fondazione che porta il suo nome continua a sostenere importanti progetti di solidarietà in Africa
10 gennaio 2015

 

Dieci anni fa, l'11 gennaio 2005, moriva Fabrizio Meoni. Il campione di Castel Fiorentino era vittima di una caduta durante la Dakar, in Mauritania, nella massacrante gara africana che aveva vinto due volte. Aveva da poco compiuto 47 anni.

Durante le sua esperienze agonistiche in Africa, Fabrizio aveva avuto modo di avvivare dei progetti di solidarietà in Senegal fondando l'associazione “Solidarietà in buone mani”. Dopo la sua morte la fondazione che porta il suo nome, e che vede impegnata in prima persona la moglie Elena, ha svolto e continua a svolgere un grande lavoro di sostegno all'istruzione e alla sanità in Africa.

“Fabrizio amava l’Africa – scrive Elena sul sito della fondazione - nutriva una grande passione per la moto che rappresentava la sua vita, ma questo non gli impediva di vedere i mali che affliggono il prossimo, soprattutto i più deboli, e di adoperarsi per alleviarli con le sue attenzioni. Anch’io sono andata varie volte in Africa e, come lui, ho visto quei bambini meno fortunati e diseredati, solo perché nati in mezzo al niente. Per questo la solidarietà nei loro confronti è il modo migliore per onorare la memoria di Fabrizio”.

Già nel 2002, vincitore per la seconda volta della Parigi-Dakar e sempre più impegnato per la sua Africa, fabrizio mette il seme per una scuola nel poverissimo quartiere di Pikine, a Dakar. A luglio è così inaugurata la scuola “Fabrizio Meoni e Amici d’Italia”. L'anno dopo Fabrizio si accolla l’acquisto di una clinica mobile per collegare l’ospedale di Itigi, Tanzania, ai villaggi dell’entroterra circostante e permettere così servizi sanitari di base, aiutare le donne partorienti, favorire la cura delle malattie più diffuse e salvare vite umane.
Nel 2004 Fabrizio investe ancora energie e risorse per nuovi obiettivi: costruire un altro piano della sua scuola a Dakar, finanziare lavori di rifacimento della missione di Ker Nazareth, realizzare un pozzo in Togo e molti altri obiettivi.

 

Purtroppo l’11 gennaio 2005 metterà la parola fine alla sua vita e alla voglia di aiutare. Ma i suoi progetti non si fermeranno: la volontà e gli sforzi di tanti amici ed estimatori di Fabrizio porterà un’autentica moltiplicazione di generosità

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Purtroppo l’11 gennaio 2005 metterà la parola fine alla sua vita e alla voglia di aiutare. Ma i suoi progetti non si fermeranno: la volontà e gli sforzi di tanti amici ed estimatori di Fabrizio porterà un’autentica moltiplicazione di generosità.
Realizzazioni di scuole in Sierra Leone, Sud Sudan, Senegal. E poi mense scolastiche, aule informatiche e laboratori di formazione, ristrutturazione di edifici scolastici, iniziative di recupero dei ragazzi di strada... Fino all'ultimo progetto del 2014, il completamento della scuola intitolata a “Fabrizio Meoni & Padre Arturo Buresti” nel quartiere di Yembeul Ben Baraque Sud a Dakar, che rappresenta la gemella della Scuola Fabrizio & Cyril situata nella parte nord dello stesso quartiere. Ed è stato completato anche il nuovo reparto di maternità presso l’Ospedale di Itigi in Tanzania, gestito dalla Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue.

I progetti in corso riguardano quello dedicato alle scuole in Senegal, le adozioni a distanza, il progetto salute in Tanzania e il più importante: il progetto Action Rue, voluto dalo stesso Meoni, e che si occupa di assistenza, recupero e reintegrazione sociale e familiare dei ragazzi di strada di Dakar, attuato dai padri e dalle suore missionarie mariste. Bambini abbandonati, senza famiglia o fuggiti da casa e che vivono nei luoghi più degradati della capitale senegalese.

Sito: Fondazione Fabrizio Meoni Onlus
Sito: Oltre i confini Onlus

 

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