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Il nuovo Codice della Strada ha introdotto norme più severe sull'abuso di alcool alla guida e sul consumo di sostanze stupafacenti. Al centro gli alcooltest e i famosi test salivari, in grado di evidenziare se il conducente ha consumato o meno sostanze vietate. Tra le sostanze considerate "stupefacenti" sono compresi anche i principi attivi di determinati farmaci, come gli antidolorifici.
Una rivoluzione che ha generato preoccupazione tra tutti gli utenti della strada, ma che secondo la Polizia Stradale non deve allarmare chi assume regolarmente farmaci per motivi terapeutici. A fare chiarezza è Gian Luca Porroni, primo dirigente della sezione Polizia Stradale di Bologna, che in un'intervista a il Resto del Carlino delinea il quadro delle nuove disposizioni e offre consigli pratici.
Guidare dopo avere assunto un farmaco antidolorifico o semplicemente, come è stato fatto fino al giorno precedente, la terapia da tempo prescritta significa, con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, rischiare la sospensione della patente?
“Sono diverse le situazioni che si possono verificare, ma ad oggi, fatta esclusione per la guida sotto l’effetto di alcol o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, vige il ‘buon senso’ sia dell’automobilista, che sa ad esempio di non doversi mettere al volante subito dopo aver assunto la medicina che da anni prende per dormire, sia delle forze dell’ordine che possono capire al volo se si trovano davanti a persone che hanno fatto abuso di farmaci per motivi diversi da quelli strettamente terapeutici”.
Esiste un test che può togliere ogni dubbio sull’assunzione di sostanze ‘bandite’ dal nuovo Codice?
"Esiste una direttiva che si sta ancora concertando e che ovviamente prenderà in considerazione tutti i casi particolari su cui, nei mesi scorsi, medici e farmacisti hanno preso posizione. I test che abbiamo a disposizione momentaneamente sono calibrati sull’individuazione di sostanze che rientrano comunemente tra quelle considerate come vere e proprie droghe: parlo di cocaina, eroina, Thc oppiacei. Ma vero è che anche questa lista cambia molto velocemente con l’immissione nel mercato di nuove droghe”.
Quindi quali sono i sistemi che avrete a disposizione, oltre agli attuali, per rilevare sostanze proibite?
"Credo che si opterà per un tampone salivare che però, per ovvi motivi, non potrà avere un così largo spettro sulle sostanze da rilevare. Per entrare nello specifico ci saranno gli esami tossicologici che, ad esempio in caso di incidente, vengono già effettuati in ospedale sotto nostra richiesta”.
Quindi ad oggi il consiglio per chi utilizza farmaci sistematicamente, ma ovviamente compatibili fino a ieri con la possibilità di mettersi alla guida, cosa deve fare?
"Ovviamente se fino a oggi c’è stato un parere favorevole del medico nel mettersi alla guida nonostante il farmaco assunto, il consiglio può essere sempre quello di avere con sé un certificato medico che attesti l’utilizzo di quel farmaco per motivi terapeutici. In caso contrario il controllo potrà essere fatto anche in un secondo momento ma dirlo da subito agli operatori di polizia che l’hanno appena fermato eviterà comunque inutili fraintendimenti”.
Insomma non è vero che con la riforma del Codice della strada le persone che assumono determinati farmaci si trovano oggi su un terreno minato…
“Ovviamente, come ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ci sono farmaci che impediscono di guidare nelle ore successive l’assunzione, però esattamente come succedeva prima, chi prende farmaci oncologici o altri medicinali specifici, ovviamente con prescrizione medica, potrà guidare”.
Ha dati sui primi mesi dall'entrata in vigore nel nuovo Codice?
"E’ ancora presto per dare indicazioni precise sull’andamento ma, facendo un parallelismo con lo stesso periodo dello scorso anno, abbiamo notato certamente un notevole calo delle sanzioni relative all’articolo 173 del nuovo Codice, che riguarda l’utilizzo di telefonini e dispositivi elettronici al volante. E il trend ci sembra molto buono anche in tema di incidenti con una riduzione evidente del 40% degli incidenti derivanti dall’uso del cellulare al volante”.
E per ciò che concerne la guida in stato d’ebrezza?
"Anche qui pur essendo cambiate le sanzioni (più inasprite rispetto al passato) e non la normativa che era già vigente, abbiamo registrato un discreto calo di sanzioni e incidenti probabilmente perché la campagna informativa sulle nuove regole ha avuto il suo effetto”.