Fase 2. Alcune Regioni permettono il "giro in moto". Ma è proprio vero?

Fase 2. Alcune Regioni permettono il "giro in moto". Ma è proprio vero?
Si susseguono annunci clamorosi di regioni in cui ci si potrebbe rimettere in sella e fare il tanto atteso giro in moto. Ma siamo sicuri che sia vero?
7 maggio 2020
Da più parti si legge di ordinanze regionali che allargherebbero le maglie della Fase 2. Ancora non finiamo di scorrere l'articolo che già ci ritroviamo con il casco in testa e le chiavi della moto in mano. Ma fermi tutti! Per fare un giro in moto dovremo aspettare ancora. Prendiamo in esempio, per fare un po' di chiarezza, due delle regioni più "ribelli" del nord italia: Liguria e Veneto.

 

LIGURIA

E' stata la stessa FMI ligure ad annunciare che la Regione ha dato la possibilità di riprendere il motociclismo individuale sul territorio ligure (in conformità all’Ordinanza 25/2020). E' consentito andare in moto per praticare attività sportiva (motocross, enduro, trial, motorally, strada) ma solo individualmente, e all'interno della provincia di residenza. Solo i piloti liguri ritenuti di "interesse nazionale" possono spostarsi su tutto il territorio regionale per allenarsi nelle piste, a porte chiuse, gli altri piloti possono allenarsi nelle piste a porte chiuse site sul territorio della loro provincia di residenza. Gli impianti - precisa sempre la FMI ligure - ed i piloti devono garantire il rispetto delle linee guida della Federazione Motociclistica Italiana e della Federazione Medico Sportiva Italiana.

Ma si può fare un giro in moto? La risposta, anche in Liguria, è no. "I motociclisti stradali possono utilizzare il loro mezzo all’interno della loro provincia di residenza per gli spostamenti consentiti dall’ordinanza 25/2020 e per raggiungere il luogo ove svolgere attività motoria o attività sportiva". Utilizzare la moto come mezzo di trasporto per andare a fare la spesa o per raggiungere la palestra è consentito, ma andare in moto semplicemente per godersi il piacere della guida rimane vietato.
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VENETO

«È consentito lo svolgimento individuale o con componenti del nucleo famigliare di attività sportiva o motoria quali, a titolo esemplificativo e non esaustivo, camminata, corsa, ciclismo, tiro con l’arco e tiro a segno, equitazione, tennis, golf, pesca sportiva, canottaggio, attività remiera, motociclismo, arrampicata sportiva, sci-alpinismo, attività sportive acquatiche, wind surf, attività subacquee, ecc..Per ulteriori esemplificazioni e precisazioni si rinvia ai chiarimenti eventualmente pubblicati nel sito della Regione».  Così recita l'ordinanza regionale numero 46 firmata dal presidente Luca Zaia il 4 maggio. Tutti gli amanti delle "due ruote" leggendo "motociclismo" tra "attività remiera" e "arrampicata sportiva" si sono illusi di poter tornare in sella, ma già il giorno successivo le FAQ di chiarimento della Regione hanno spento ogni speranza. Alla domanda «Posso andare a fare un giro in moto per diletto?» il Veneto risponde: «No. La moto è un mezzo di trasporto che si può utilizzare per gli spostamenti di necessità (lavoro, recarsi a fare attività motoria, visita a congiunti, spesa, farmacia). Non è consentito l'utilizzo senza finalità, ossia per mero diletto/turismo. L'ordinanza regionale del 04/05/2020 ha autorizzato il motociclismo inteso come sport».

La situazione cambia di ora in ora, ma ad oggi utilizzare la moto per diletto è vietato. Può essere usata per attività sportiva (dove è consentito e seguendo le direttive FMI) oppure per come mezzo di trasporto secondo norme di legge. 

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