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È arrivata quasi a sorpresa la riapertura dei circuiti in Lombardia per questa settimana, anche se, come potete ben immaginare, non si tratta di una decisione presa senza meditare. Ci sono dietro riunioni, analisi, sondaggi - chi di dovere è andato a parlare con i gestori degli impianti, per capire meglio le realtà e decidere se e come fosse possibile autorizzarne l'attività.
Alessandro Canevarolo, amministratore delegato del Cremona Circuit, già da qualche tempo sta lavorando alla riapertura. Riunioni con i politici, telefonate, consulenze: tutte attività che hanno portato alla decisione di riaprire gli impianti sportivi, naturalmente con i dovuti adeguamenti per garantire a tutti la massima sicurezza.
"Un problema che di fatto riguarda solo il paddock" spiega giustamente Alessandro, "perché nella pratica dello sport in sé non è prevista né vicinanza né contatto. Una volta che abbiamo addosso tuta e casco siamo molto più isolati di chiunque altro. Quindi non posso fare altro che dire finalmente..."
In realtà la struttura stava già lavorando, a supporto delle case automobilistiche con codice ATECO 72, ovvero sul lavoro di sviluppo. Un'attività che però era naturalmente preclusa alle moto. Ma anche nel periodo di chiusura, al Bergamonti nessuno è rimasto con le mani in mano: la pausa forzata è stata sfruttata per effettuare operazioni di manutenzione e adeguamento, prevedendo come naturalmente sarebbe stato necessario un periodo di attenzioni e soluzioni particolari per evitare la vicinanza nel paddock. Bisognerà muoversi con la mascherina, le docce sono ovviamente chiuse e ai servizi si entra solo indossando i guanti.
"Nel paddock abbiamo disegnato le piazzole di 7 x 7, in maniera tale da ospitare comodamente un furgone ed eventualmente un gazebo, staccate l'una dall'altra, e con un corridoio di sicurezza di un metro. Per tutti i servizi è prevista la consegna 'a domicilio': al bar si può ordinare il cibo che viene consegnato in piazzola o nel box, stessa cosa per le foto, che potete visionare direttamente alla piazzola 'chiamando' su Whatsapp. E stiamo lavorando per fare la stessa cosa con il servizio del gommista."
"La differenza la vedrete già all'ingresso, dove è obbligatorio farsi 'leggere' dal termoscanner e sottoscrivere l'autocertificazione di buona salute, cosa che inevitabilmente complica un po' le cose. Anche per questo in calendario quest'anno ci saranno meno mezze giornate e più giornate intere: lo facciamo per limitare il viavai che inevitabilmente si viene a creare."
Il calendario è già aggiornato, domenica si comincia con una giornata limitata a 100 moto, per iniziare a rodare l'organizzazione, ma già la settimana dopo ci sono tre date riservate alle due ruote.
"Alla fine è solo una questione di buon senso e di chiarezza, che è quella che è mancata in quest'ultimo periodo. Quello che ci serve è solo distanza fra le persone e l'uso coscienzioso dei dispositivi di protezione che vanno utilizzati anche solo per fare la spesa, quindi a volte è difficile capire dove stia il problema..."