Il capoluogo catalano è un laboratorio a cielo aperto. Dopo il Covid, mobilità a misura di pedoni e bici. Auto disincentivate. E le moto?
7 maggio 2020
Barcellona è una delle città europee più all'avanguardia, quando si parla di mobilità. L'amministrazione è sempre stata coraggiosa nel prendere decisioni fuori dal coro e sperimentare nuove soluzioni. Come è successo anche a Milano,
la Fase 2 diventa allora l'occasione per ridefinire gli equilibri nella mobilità urbana, non solo a Barcellona, ma in tutta la Spagna.
Come abbiamo già più volte spiegato, la paura del contagio rischia di trasformarsi in un incremento dell'utilizzo delle automobili. Per evitare che questo avvenga, e incentivare l'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi,
il capoluogo catalano uscirà dal Coronavirus completamente ridisegnato. La priorità saranno i pedoni e i ciclisti, con un potenziamento anche del trasporto pubblico.
Verranno stanziati 4,4 milioni di euro per creare 21 km di piste ciclabili, 17 interventi nelle corsie degli autobus, e 12 km di marciapiedi.
Luoghi simbolo della città cambieranno aspetto: grandi arterie come la Gran Via e la Diagonale, per esempio, chiuderanno le loro corsie laterali per trasformarle in marciapiedi. Delle rimanenti corsie una sarà riservata agli autobus e l'altra alle automobili. In parecchie strade più o meno grandi rimarrà a disposizione delle auto solo la corsia centrale, e in molti casi il limite di velocità sarà fissato a 30 km/h.
Il trasporto su quattro ruote sarà fortemente disincentivato e, per chi avesse ancora dubbi, il Comune di Barcellona ha annunciato che a breve le soste saranno a pagamento.
Ancora non è chiaro se le moto verrano equiparate (nella circolazione) alle automobili. Se, per esempio, anche gli scooter - magari elettrici - si dovessero trovare a poter circolare solo sulla corsia delle auto, e per di più a dover pagare la sosta, sarebbe un passo falso della giunta di Barcellona.
Concludendo: la giunta catalana sta riprogettando la città con l'obbietivo di vincere contemporaneamente la battaglia contro il Coronavirus e contro l'inquinamento, aumentando la sicurezza e promuovendo la mobilità alternativa. Una grande sfida che passa attraverso scelte politicamente ed economicamente coraggiose.