Fase 2, FMI e ANCMA scrivono al governo Conte per interventi e chiarimenti

Fase 2, FMI e ANCMA scrivono al governo Conte per interventi e chiarimenti
Una lettera indirizzata al premier Conte ed ai ministri De Micheli e Spadafora, con la quale i presidenti Copioli e Magri sollecitano una piena attenzione al comparto colpito dal lockdown e all’utilizzo delle moto
6 maggio 2020

Questa volta Federazione Motociclistica Italiana e Confindustria-ANCMA si sono messe assieme per far leva sul governo.

Giovanni Copioli, presidente della Federazione Motociclistica Italiana, e Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA, hanno indirizzato una lettera al premier Giuseppe Conte e ai titolari dei dicasteri dei Trasporti, Paola De Micheli, e dello Sport, Vincenzo Spadafora, sollecitando fra le altre cose la richiesta di incentivi all’acquisto, una defiscalizzazione per l'abbigliamento protettivo e una maggiore chiarezza nelle disposizioni per l’uso delle moto in ambito sportivo e turistico.

Va ricordato che l'industria nazionale di settore genera in Italia l'occupazione di oltre 90.000 persone, mentre l’attività sportiva di settore rappresentata dalla FMI vede oltre 110.000 tesserati e 1.740 Moto Club.

Questo il testo integrale della lettera inviata oggi.

Egregio Presidente,

siamo i rappresentanti del mondo motociclistico italiano: Giovanni Copioli, Presidente della Federazione Motociclistica Italiana (FMI), e Paolo Magri, Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Motocicli e Accessori (ANCMA).

FMI vanta 110.000 Tesserati (motociclisti praticanti), affiliati tramite 1.740 Moto Club diffusi sull’intero territorio nazionale.

ANCMA rappresenta Aziende che operano in Italia attraverso 13.500 dipendenti diretti i cui prodotti sono venduti tramite 6.000 Punti Vendita diffusi sull’intero territorio nazionale, generando occupazione per un indotto di 90.000 persone.

Nell’anno 2019 sono stati immatricolati in Italia 250.000 tra motoveicoli e scooter, mentre gliutenti delle "due ruote"

a motore sono attualmente circa 8.000.000 milioni di persone.
La Federazione Motociclistica Italiana ha in corso importanti collaborazioni con le più importanti Istituzioni nazionali, dalla Protezione Civile all’Arma dei Carabinieri a diversi Ministeri, cui si aggiunge tra l’altro la firma di un recentissimo accordo con Federfarma per la distribuzione di medicinali alle persone in difficoltà.
Ci rendiamo perfettamente conto delle difficoltà operative in cui è costretto a lavorare il Governo Italiano in queste settimane.

Desideriamo però attirare con forza la Sua attenzione verso alcuni argomenti di particolare importanza, proprio a fronte dei numeri sopra elencati.

  1. Situazione Economica, Mobilità e Circolazione.

La prolungata chiusura obbligata delle Aziende e degli Esercizi Commerciali ha provocato un fortissimo calo dei rispettivi fatturati. E' dunque assolutamente importante individuare soluzioni per aiutare il settore a risollevarsi il più velocemente possibile.

Lo strumento degli incentivi economici è indispensabile per favorire l’accesso dei cittadini a un mezzo di spostamento sostenibile e per aiutare aziende e concessionari a smaltire gli stock di veicoli euro 4 formatisi a causa del lockdown. Moto e scooter anche elettrici, hanno un ruolo decisivo nel risolvere i problemi di traffico e certamente rispettano il fondamentale distanziamento sociale. In più sulle medie e lunghe distanze (tangenziali e strade a grande percorrenza) risultano decisamente più idonei. Nel momento in cui si chiede alla popolazione il massimo rispetto riguardo il distanziamento fisico, favorire nel modo più ampio possibile l’utilizzo del mezzo a due ruote a motore, a basso livello di inquinamento, a ridotto “consumo” di spazio in movimento ed in parcheggio, è un elemento che dovrebbe essere preso in concreta considerazione da parte del Governo, così come anche incentivare gli indispensabili supporti di sicurezza (casco e abbigliamento tecnico), attraverso una defiscalizzazione per incoraggiarne l'acquisto. Anche le 1.740 società affiliate alla Federazione Motociclistica Italiana, spina dorsale delle attività turistico\sportive in Italia, avranno poi bisogno di un aiuto economico per garantire la loro stessa sopravvivenza.

  1. Discrezionalità Regionali, Attività sportiva individuale e Atleti di Interesse Nazionale.

Siamo costretti a lamentare con Lei, che sicuramente ne è perfettamente cosciente, la grande discrezionalità delle disposizioni emanate dalle singole Autorità Regionali, riguardo l’uso delle motociclette sia per la pratica del “Mototurismo” che di quella più propriamente “Sportiva”. Questo genera grande confusione nei nostri utenti, che faticano a districarsi in una enorme mole di norme diverse, spesso in contrasto tra loro, alimentando le loro proteste anche nei confronti dell’Autorità di Governo. Dal 4 maggio si possono effettuare attività sportive individuali, ma nei documenti ufficiali non riusciamo a trovare la chiarezza che auspichiamo riguardo l’uso delle motociclette, strumento a guida singola e distanziata per eccellenza. Siamo invece fermamente convinti che l’uso sportivo della motocicletta, in pista o in fuoristrada, abbia caratteristiche decisamente simili a quello della bicicletta o del cavallo. Dal punto di vista sportivo la Federazione Motociclistica si è immediatamente adeguata alle richieste governative, identificando un gruppo di Atleti di Interesse Nazionale e dando precise Linee Guida per l’utilizzo degli Impianti. Ma proprio per la natura del mezzo tecnico utilizzato, sia in gara sia in allenamento, limitarne l’uso ad un gruppo ristretto di utenti ci appare una discriminazione non giustificata dalla situazione, visto altresì che il motociclismo conta ben 23 diverse discipline; limitare pertanto gli allenamenti agli atleti di interesse nazionale trascura la maggioranza degli appassionati che formano una base consolidata e indispensabile per le nostre attività.

Da ultimo evidenziamo che la FMI ha iscritte al proprio Registro Storico oltre 250.000 motociclette. In molte parti del nostro Paese ci sono limitazioni e divieti per la loro circolazione o nei centri cittadini. In questa fase, ma anche all’auspicato ritorno alla normalità, si potrebbero sospendere questi divieti perché anche le moto storiche, se ufficialmente certificate, possono rappresentare una valida alternativa alla mobilità.

Fiduciosi di potere ottenere la Sua attenzione, e nella certezza che queste osservazioni possano essere recepite dai Ministeri competenti, restiamo ovviamente a piena disposizione per ogni possibile confronto, in qualunque momento riterrete di volerci coinvolgere.

La ringraziamo dunque sentitamente per l’attenzione, inviandoLe cordiali saluti

Giovanni Copioli 
Presidente Federazione Motociclistica Italiana

Paolo Magri
Presidente Confindustria ANCMA

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