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Il decreto che di fatto apre la Fase 2 offre più libertà di movimento e riapre alcuni settori produttivi. Sarà anche consentito fare sport e in molti si stanno chiedendo se anche il motociclismo possa essere considerato come uno sport. La risposta è no! Il giretto in moto non è un'attività sportiva e quindi è vietato. Diverso è per l'attività in pista e l'allenamento. Per fare chiarezza in questo delicato aspetto FMI ha stilato un elenco di domane e risposte.
È LA FMI CHE DECIDE SE SI PUO’ ANDARE IN MOTO O FARE SPORT MOTOCICLISTICO?
No. Le direttive che indicano chi possa utilizzare la moto come mezzo di locomozione, o a fini ludici e di attività sportiva, o per effettuare allenamenti sportivi o attività agonistiche motociclistiche, sono comprese nei Decreti del Governo e degli Organi regionali e comunali. Il Decreto del 26 aprile ha fornito delle indicazioni di massima su quanto accadrà dal prossimo 4 maggio. Per tutto il mondo dello sport saranno molto più significative e chiarire le Linee Guida che dovranno essere emanate fra qualche giorno dal Ministero dello Sport, “previo parere del Comitato Scientifico” e sentiti anche i pareri della Federazione Medico Sportiva e delle Federazioni Sportive che sono state interpellate dal CONI nei giorni scorsi per valutare i fattori di rischio in ogni singolo sport. Sottolineiamo che la Federazione Motociclistica Italiana è in contatto con le massime Autorità politiche e istituzionali per portare avanti le istanze dei motociclisti, che comunque non possono non tenere conto dell’obiettivo di salvaguardare la salute di tutti, primario interesse di ciascuno.
GLI AMATORI POTRANNO FARE ATTIVITA’ MOTOCICLISTICA SU STRADA O FUORISTRADA?
Molti hanno dato praticamente per certa la possibilità che tutti i nostri tesserati possano tornare in moto. Secondo il Decreto questo non è possibile. L’attività ludica è vietata, l’attività sportiva del comma f) non si riferisce all’attività di allenamento di un agonista e l’attività degli agonisti prevede soltanto la ripresa degli allenamenti individuali a porte chiuse per gli Atleti di Interesse Nazionale. Rimane da considerare inoltre che per tutti rimangono i limiti agli spostamenti della persona, anche all’interno del proprio territorio regionale. In questo caso l’unico consiglio utile è che ognuno verifichi le disposizioni regionali e comunali del proprio territorio, utilizzando sempre come bussola comportamentale il buon senso.
PERCHE’ È DIFFICILE PER UN DECRETO ESSERE CHIARO PER IL MOTOCICLISMO?
Lo sport del motociclismo comprende così tante discipline che non si può prescindere da specifiche più mirate di quelle contenute in un Decreto nazionale che legifera necessariamente in maniera generica per tutte le attività di una nazione.
COSA VUOL DIRE ATTIVITÀ MOTORIA O ATTIVITÀ SPORTIVA?
Il comma f) dell’art. punto 1 del decreto riporta: “Non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito svolgere individualmente – ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti – attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce attività motoria (o attività fisica) qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico superiore a quello in condizioni di riposo. In questa definizione rientrano quindi, non solo le attività sportive, ma anche l’attività lavorativa di coloro che svolgono un lavoro manuale e normali movimenti della vita quotidiana, come camminare, andare in bicicletta, ballare, giocare, fare giardinaggio e i lavori domestici. L’attività motoria non va confusa però con lo sport. L’attività motoria viene spesso suddivisa in moderata o intensa, dove l’intensità fa riferimento al ritmo con cui l’attività stessa viene svolta. L’intensità delle diverse forme di attività motoria varia da persona a persona: a seconda dello specifico livello individuale di forma fisica, camminare velocemente, ballare o svolgere lavori domestici possono essere considerati esempi di attività motoria moderata, mentre correre, pedalare e nuotare velocemente o spostare carichi pesanti sono possibili esempi di attività motoria intensa. Lo sport è invece l’insieme di attività motorie che impegna — a livello agonistico oppure di esercizio — le capacità psicofisiche dell’atleta, che svolge una disciplina con finalità amatoriali oppure di professione ed è quella afferente alle discipline di competenza delle Federazioni Sportive.
COSA DICE ALLORA IL DECRETO RELATIVAMENTE ALLO SPORT?
L’articolo 1 punto 1 comma g) del decreto dice: “Sono sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da COVID-19, le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionali – sono consentite, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali. A tali fini, sono emanate, previa validazione del comitato tecnico-scientifico istituito presso il Dipartimento della Protezione Civile, apposite Linee-Guida, a cura dell’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, su proposta del CONI ovvero del CIP, sentita la Federazione Medico Sportiva Italiana, le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva”.
CI SI POTRÀ ALLENARE IN IMPIANTO, MA SU STRADA O FUORISTRADA?
Saranno queste Linee Guida del Ministero a fare piena chiarezza nei prossimi giorni. Leggendo attentamente il comma g) si dà il permesso agli atleti ritenuti di interesse nazionale di discipline sportive individuali di allenarsi, in modo individuale, a porte chiuse, quindi all’interno di un impianto. Quindi è certo che, rispettando il protocollo federale e avuto l’assenso dalle autorità locali e dai gestori dell’utilizzo delle strutture, gli Atleti di Interesse Nazionale potranno tornare ad allenarsi individualmente sulla pista di un impianto. Per il momento i piloti di Enduro, Trial e Motorally su strada o fuoristrada, in attesa di eventuali chiarimenti del Ministero, non potranno farlo, a meno di esplicite autorizzazioni emanate dalle Autorità Locali.
MA CHI SONO GLI ATLETI DI INTERESSE NAZIONALE?
Molte sono state le interpretazioni su questa definizione di atleti “non professionisti – riconosciuti di interesse nazionale”. Anche sui nostri canali social sono arrivati messaggi di lettori con interpretazioni e spiegazioni personali (“Io sono un licenziato della FMI, partecipo ad un campionato, quindi posso uscire ad allenarmi”). In questo momento non sappiamo dire se un qualunque licenziato potrà o no uscire in moto in futuro – e quindi allenarsi su strada o fuoristrada (le Linee Guida del Ministero forse lo chiariranno) – ma sicuramente non è la definizione “riconosciuti di interesse nazionale” a consentirglielo. In tutte le Discipline Sportive le Federazioni definiscono un gruppo di Atleti come di “interesse nazionale” (o “probabile Olimpico”). Questo riconoscimento individua quegli atleti di eccellenza che fanno parte dei programmi di sviluppo tecnico in vista della partecipazione ai giochi olimpici o alle manifestazioni internazionali. Il Settore Tecnico della FMI sta inviando un’attestazione a tutti coloro che appartengono a questa categoria di atleti (Talenti Azzurri, Piloti di Interesse Nazionale e Talenti Nazionali oltre ai piloti iscritti ai Campionati Europei e Mondiali FIM/FIME e i ragazzi del progetto MIUR).