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Dopo avervi parlato del mercato motociclistico colombiano, andiamo a vedere insieme cosa ci ha proposto l’undicesima edizione della Feria de la 2 Ruedas di Medellin.
Quest’anno la F2R è ulteriormente cresciuta fino a coprire un’area espositiva di oltre 37.000 mq accogliendo 400 espositori provenienti da più di trenta Paesi (ovviamente tutta l’America latina ma anche, tra i tanti, USA, Giappone, Indonesia, Thailandia, Cina, Italia, Spagna, Svezia).
Molte delle novità presentate, per noi viziatissimi europei, o sono moto che non vedremo mai sulle nostre strade o sono motociclette delle quali sappiamo già molto, se non tutto. Ma una parte non trascurabile della F2R è il mercato degli accessori, caschi, pneumatici, lubrificanti, parti speciali e abbigliamento, che visti i volumi di vendita del mercato rappresentano un importante aspetto del salone e invogliano decine e decine di espositori locali (nel senso di Sudamericani) e internazionali ad essere presenti con un proprio stand per avvicinarsi al pubblico o per stringere contatti distributivi. Si è calcolato che il giro d’affari mosso dalla F2R 2017 è stato di oltre 80 milioni di dollari.
Se dovessimo cogliere un aspetto di novità rispetto alle passate edizioni, diremmo subito che il 2017 è stato certamente l’anno in cui le moto di cilindrata elevata – oltre i 500cc - hanno avuto uno spazio maggiore, sia nelle presentazioni delle singole Case che nell’attenzione degli appassionati: dalle maxi nessuno si aspetta grandi numeri di vendita ma sono proposte che cercano di anticipare un mercato dove la cilindrata media cresce di pari passo con il reddito dei colombiani.
L’afflusso di pubblico è stato notevole, non ci sono ancora dati ufficiali ma si pensa che siano state superate le 60.000 presenze non solo di motociclisti ma anche intere famiglie, giovanissimi e molte donne hanno affollato i padiglioni espositivi e le aree esterne dove si svolgevano gli show, in un atmosfera decisamente allegra, felice, seppure ordinata e mai oltre le righe nonostante la ressa.
Due note di stile, prima di spendere qualche riga per gli stand di maggiore interesse: quest’anno erano praticamente assenti le special di ogni tipo che da noi in Europa stanno spopolando, mentre le collezioni di mezzi d’epoca o di scooter pesantemente elaborati l’hanno fatta veramente da padrone! E adesso gli stand, perlomeno quelli più importanti:
Prima partecipazione in forma ufficiale (attraverso l’importatore/assemblatore locale Incolmotos) alla F2R per la casa di Iwata; al suo stand, tra i più grandi e curati del salone, abbiamo trovato in primo piano le nostre conoscenze YZF-R1M e la SCR950 ma anche la XTZ250 costruita in Colombia, monocilindrica da 20 cv e peso col pieno di soli 140 kg e la sorella minore di 125 cc per la quale vengono dichiarati 9,8 cv e 118 kg, sempre a serbatoio pieno. Due proposte tipiche del mercato sudamericano che potrebbero, forse, trovare una buona accoglienza pure da noi e che, come il resto della gamma di piccola cilindrata, si fregiava della omologazione Euro 3. Yamaha ci ha piacevolmente sorpreso perché ha esposto lungo tutto il padiglione un’imponente collezione di XT500, Enduro 500 e altre motociclette entrofuoristrada degli anni Settanta e Ottanta, in condizioni perfette e in versioni che dalle nostre parti si sono viste poco o, molto probabilmente, per nulla.
Per la casa dell’elica, un piacevole stand di dimensioni maggiori rispetto a quelle dell’anno scorso e maxi in primo piano: la R nineT 1200 Racer era la punta di diamante della loro presentazione ma rimane comunque sempre in auge la G 310R che, però, non è quella costruita negli stabilimenti brasiliani di Manaus ma viene direttamente importata dall’India.
In vetta, è proprio il caso di dire, al grande e affollatissimo stand Honda campeggiava una CRF 1000L Africa Twin sotto la quale erano esposte anche, tra le altre, le note Crosstourer e CB 500 F/R; non importate da noi, ma a nostro parere è un vero peccato, le CB190R monocilindrica da 16 cavalli curatissima e accattivante e l’enduro stradale XRE300, due motociclette semplici ma che potrebbero dire la loro nel mercato europeo ora che le cilindrate tra i 200 e i 300 cc stanno guadagnando credibilità anche da noi.
Suzuki ha entusiasmato la platea durante la presentazione per il mercato Sudamericano di ben cinque nuovi modelli, ponendo inizialmente l’accento sulla GSX-S 1000 Abs e proponendo la GSX-S 150, nuda monocilindrica da 19 cavalli, e la sua sorella carenata GSX-R 150, in un’intrigante livrea racing; V-Strom 250 e 650 (non presente di quest’ultima la versione XT) hanno assestato il colpo di grazia e mandato lo stand Suzuki, tradizionalmente molto curato, in tilt durante i giorni di apertura al caloroso pubblico colombiano.
Le moto di Milwakee vantano un seguito notevole in tutto il Sudamerica e la concessionaria di Medellin ha rapporti diretti con la Casa; anche quest’anno il loro stand era ricco di moto e di bikers, molte le moto in esposizione e lo spazio dedicato all’abbigliamento e… ai drink! Presentata per la prima volta in America latina, quasi in contemporanea con il mercato europeo dove è stata introdotta a febbraio 2017, la Road King Special dotata del motore Milwaukee Eight di 1.753 cc, accompagnata da un’iconica presentazione e passerella di gusto molto yankee...
Forte di un accordo di distribuzione con AKT (marchio locale che assembla e vende annualmente sul mercato colombiano quasi centomila motociclette di piccola cilindrata con know-how cinese, facente parte del colosso Corbeta), Royal Enfield giocava, per così dire, in casa: presentata la Himalayan 410, in versione europea col propulsore ad iniezione elettronica, e mostrata nello stand Royal Enfield anche una versione della stessa moto senza cupolino e protezioni/supporti tubolari a fianco del serbatoio: niente male.
Ducati ha scelto di non essere presente alla F2R in forma ufficiale ma attraverso l’importatore Colwagen che ha presentato la gamma Ducati, dalla Scrambler alla Multistrada 1200, forse in modo un po' minimale e con uno stand meno curato di altri adiacenti dove marche molto meno prestigiose presentavano i loro modelli, a nostro parere, con più convinzione.
Tra le Case che non vedremo, almeno a breve/medio termine, sul mercato europeo vorremo citare la Macbor: il marchio spagnolo ha presentato una roadster monocilindrica da 10 cavalli, la Rockster/Rockster Flat 125; ci è sembrato un mezzo ben fatto e curato che potrebbe avere un seguito anche nel vecchio continente. Stesso approccio e motore per la Cafè Racer 125, dalle linee semplici ma proprio per questo piacevoli, ci piacerebbe averne una per un test.
Anima e boss indiscusso della Feria de las 2 Ruedas è Guillermo Pajon, organizzatore, ideatore e anche grande appassionato (per dirne una, ha tramandato alla figlia adolescente la propria passione e adesso la gentil donzella è una stunt bike rider!); abbiamo voluto porgergli qualche domanda l’ultimo giorno della Feria:
Moto.it è felice di essere qui per il secondo anno consecutivo, potrebbe dirci quali sono le differenze della F2R rispetto alla scorsa edizione?
«Sono molte le differenze, principalmente quest’anno ci siamo focalizzati sul creare eventi ed attività per i media e per le Case partecipanti; per esempio la conferenza degli assemblatori “Movemos Colombia” (di cui abbiamo già parlato qui) è qualcosa che non è mai accaduta prima, né in Colombia, né in Latinoamerica: tutti i marchi più importanti in competizione tra loro sul mercato si sono uniti per discutere insieme una strada comune per l’industria nel paese. Inoltre abbiamo introdotto la possibilità ai marchi di presentare i loro prodotti, quindi per esempio anche gli accessori e in ogni caso la loro immagine, attraverso degli eventi passarella moda-style. Stiamo cercando di rendere sempre più ampia e trasversale la visibilità per le Case e i loro prodotti».
E per quanto riguarda i motociclisti? Quest’anno le vendite di motociclette in Colombia hanno subito un rallentamento, ha avuto un impatto sulla F2R?
«I primi due giorni della F2R sono dedicati esclusivamente agli operatori ma in verità noi pensiamo sempre ad entrambi: sia agli espositori che ai motociclisti. Purtroppo quest’anno il governo ha varato una riforma tributaria che ha incrementato le tasse, i salari sono rimasti allo stesso livello e quindi la mancanza di reddito disponibile si è riverberata anche sulle vendite di motocicli».
Però rispetto allo scorso anno la Feria è più grande, copre un’area espositiva maggiore...
«Questo è perché la Feria non è solo un evento dedicato alle motociclette. In realtà è un’opportunità di crescita per l’intera industria collegata: accessori, caschi, lubrificanti… anche se si vende qualche motocicletta in meno il numero delle moto in Sudamerica rimane altissimo e tutta l’industria collegata vede nella F2R l’opportunità per crescere o consolidarsi».
Parliamo della internazionalizzazione della Feria de las 2 Ruedas: quest’anno c’è un’altra casa italiana presente direttamente all’Expo per la prima volta (Brentafreni n.d.r.), come si può rendere sempre più attrattiva la F2R per chi volesse approcciarsi al mercato dell’America del Sud?
«Innanzitutto, stiamo ricevendo moltissime richieste, di anno in anno crescenti, da parte degli espositori brasiliani, questo dimostra che pur essendo il salone del secondo mercato dell’America latina, F2R è certamente al primo posto come visibilità; per quanto riguarda la nostra internazionalizzazione, abbiamo dei passi da compiere, il primo è certamente andare agli show internazionali in Europa per parlare di noi: in novembre saremo sicuramente ad EICMA per comunicare a tutto il settore e agli operatori europei la nostra presenza internazionale».
Qual è il maggiore successo di questa edizione e quale, se c’è, l’eventuale rammarico?
«Senza dubbio il maggior successo è quello di avere federato i sei maggiori produttori e assemblatori del mercato attraverso l’iniziativa “Movemos Colombia” e averli fatti parlare tra di loro per fare evolvere l’intero settore; il maggiore rammarico è invece che due di questi sei marchi non sono presenti come espositori alla F2R (Guillermo Pajon si riferisce alle assenze degli stand di Hero e di Auteco, il marchio che riunisce KTM, Bajaj, Kymco e Kawasaki n.d.r.), non saprei dire perché (mi lancia una occhiata e un sorriso, insieme trasformiamo quel sorriso in una breve risata di complicità n.d.r.); forse una ragione è che la notevole competizione all’interno di F2R potrebbe spaventare, oppure il marketing di queste case può avere pensato che essere presenti non fosse tutto sommato indispensabile. Tuttavia il mio rammarico in questo caso è ancora maggiore perché mi metto nei panni di quegli appassionati che vengono alla Feria 2 Ruedas dal Messico, dal Venezuela o dall’Ecuador aspettandosi di vedere anche le moto di quei marchi e, purtroppo, possono rimanere delusi. Alcune marche alternano la loro presenza di anno in anno, del resto».
Sentite la competizione con altre esposizioni internazionali?
«La nostra esposizione non ha timori reverenziali, il mio termine di paragone è innanzitutto il Brasile, primo mercato sudamericano con quasi 900.000 moto vendute nel 2016, ma se rapportiamo le dimensioni nazionali con quelle dei rispettivi Expo certamente F2R ne esce vincente. Tuttavia, credo che nei prossimi cinque anni tutto sarà diverso, ci sarà un’importante evoluzione che oggi possiamo vedere attraverso la presenza sempre maggiore di motociclette elettriche o di biciclette a pedalata assistita; ma anche qui si devono vincere resistenze, le infrastrutture pubbliche sono da adattare alla mobilità elettrica, e lo stesso settore è molto penalizzato da un livello di tassazione che scoraggia pesantemente l’acquisto. E’ un’evoluzione che certamente ci sarà, magari già dal prossimo anno».
La nostra conversazione si chiude qui: non resta altro che salutare Guillermo Pajon e dargli appuntamento allo stand di Moto.it a Eicma 2017.