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La sicurezza in sella è tornata alla ribalta sui media generalisti a causa del recente incidente del popolare showman Rosario Fiorello, evidenziando dati di incidentalità che, pur se in calo, restano troppo alti perché non si continui a lavorare per cercare di migliorare la situazione.
Se solo ci atteniamo ai dati Istat certifichiamo che negli ultimi tre anni di disponibilità dei risultati (2010-2012) abbiamo contato 3.178 morti e 213.854 feriti fra i motociclisti e i ciclomotoristi: risultati drammatici, anche se fortunatamente in sensibile calo: dal 2010 al 2012 si segnala un calo delle vittime del 12,8% fra i motociclisti, e circa del 40% fra i ciclomotoristi. I feriti sono diminuiti di percentuali molto più modeste, -9% fra i motociclisti e un più efficace - 20,2% fra i ciclomotoristi.
Se ne ricava che sulle due ruote il rischio, pur ridimensionato, rimane elevatissimo. Se ci affacciamo poi al balcone dei risultati anche per i pedoni vediamo che anche per questo segmento la situazione è di grande sofferenza. L'incidente di Fiorello, che non ha nulla di diverso da tanti altri in cui restano coinvolti ogni giorno motociclisti e ciclomotoristi come noi, ha avuto la capacità di portare alla ribalta mediatica le situazioni di pericolo che gli utenti deboli (delle due ruote motorizzate o meno, ma anche quando ci spostiamo in veste di pedoni) devono affrontare tutti i giorni. Le cifre di morti e feriti sono ancora troppo alte.
Giordano Biserni
Foto: La Stampa