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Capitolo finale della vicenda monopattini/caschi a Firenze: l'Amministrazione Comunale guidata da Dario Nardella, europarlamentare e sindaco di Firenze fino a giugno scorso, aveva esteso ai maggiorenni l’obbligo di indossare il casco a bordo dei monopattini elettrici. La vicenda parte nel dicembre 2020 quando Palazzo Vecchio sancì l'obbligo per i maggiorenni all'uso del casco sui monopattini, ma la reazione delle società di sharing (chiaramente colpite in modo significativo da questo provvedimento) non si fece attendere e il loro ricorso al Tribunale Amministrativo fu accolto perché, secondo i giudici, la competenza ad emettere un provvedimento del genere sarebbe dovuta essere in capo al Dirigente della Direzione mobilità dell'Amministrazione toscana.
A quel punto il provvedimento dirigenziale non si fece attendere, facendo scattare l'obbligo dal 1° dicembre 2021, citando anche "considerazioni relative alla “specificità dell'ambiente urbano della Città di Firenze”, con particolare riferimento all’ “elevata estensione delle pavimentazioni stradali lapidee soprattutto nel centro storico”, all’ “elevata incidenza di aree pedonali”, e alla particolare pericolosità del mezzo che, “per la caratteristica sinuosità delle traiettorie, l’accelerazione e la velocità raggiungibili, … in presenza di elevate densità di pedoni può dar luogo ad un incremento del numero di collisioni”.
Tuttavia anche questa deliberazione fu impugnata e nel 2022 il TAR accolse l'istanza e annullò il provvedimento dirigenziale statuendo la "non competenza normativa" del Comune su questa materia.
Ma non era finita: Palazzo Vecchio chiamò in causa il Consiglio di Stato che però ha in questi giorni posto la pietra tombale sulla possibilità che sia il Comune a sancire l'obbligo del casco sui monopattini. Con la sua sentenza, l'organo supremo di giustizia amministrativa ha deciso "il difetto di potere da parte dell'organo emanante, dovendo l'alto e nobile intento di evitare incidenti stradali coordinarsi con la normativa statale (e segnatamente: il Codice della strada) in tema di circolazione stradale; normativa che non assegna in alcun modo ai Comuni il potere di imporre l'adozione di caschi protettivi in sede di utilizzo di monopattini (o qualsiasi mezzo a due ruote) sul territorio comunale. La qual cosa è tanto più vera se si considera che quella della 'sicurezza' (tra i quali rientra anche quella stradale) è una materia devoluta alla potestà legislativa esclusiva dello Stato, che la esercita pertanto con l'adozione di norme valevoli su tutto il territorio nazionale, e che per tale ragione non può essere delegata alle Regioni e agli altri enti territoriali, pena la frammentazione, su base locale, di un tessuto di regole che deve invece rimanere unitario". In soldoni: il Comune, nessun Comune, può imporre l'obbligo di indossare il casco protettivo: questa possibilità è esclusiva pertinenza dello Stato.