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Il Flat Track influenza lo stile di moltissime moto special, ma è e resta soprattutto una disciplina motoristica tra le più spettacolari. Per questo abbiamo deciso di raccontarvela, passando dalla porta principale. Siamo infatti stati ospiti per un giorno di Marco Belli e della sua Di Traverso School.
Marco ha un lungo trascorso di vittorie negli ovali di mezza Europa e vanta diversi titoli italiani nel Dirt Track e nel Flat Track e da anni promuove le corse negli ovali nel nostro Paese.
La sua scuola, con l’appoggio di importanti partner come Yamaha, è l’esempio più concreto di promozione del Flat Track in Italia. È nata da poco, ma vanta una struttura efficiente e ben rodata (grazie anche alla presenza di Chiara, moglie di Marco e responsabile della segreteria) e si appoggia a piste diverse, in modo da accontentare allievi di varia provenienza.
Il corso prevede vari livelli, da quello base (che abbiamo scelto) a quelli racing che contemplano anche la partecipazione a gare in Inghilterra. Esiste poi la possibilità di affittare l’intera struttura per la giornata, una soluzione che risulta assai apprezzata dalle aziende per il così detto team building. Di Traverso Flat Track School mette a disposizione la moto e la pista, ma anche vestiti e protezioni a chi ne fa richiesta. È inoltre possibile iscriversi con la propria moto. Essendo un corso riconosciuto dalla FMI, non manca l’assicurazione infortuni.
Marco Belli non ci butta subito nell’ovale. Prima ci fa prendere confidenza con la facile Yamaha SR400 da 20 cavalli, modificata per il flat con le ruote da 19” con pneumatici specifici, il manubrio Tommaselli, lo scarico SC, la sella Vibram e il codone accorciato. Facciamo conoscenza con gli altri partecipanti (massimo 14 per corso) e iniziamo a studiare il flat. La disciplina è un unicum nel panorama del fuoristrada. Ci obbliga subito a modificare la posizione in sella rispetto a quanto siamo soliti fare con la moto da enduro. La gamba interna alla curva resta vicino alla moto e non viene allungata, serve a dare sostegno in percorrenza e non pensiate sia tutto facile: a fine giornata scopriremo dei muscoli della coscia sinistra (si gira in senso antiorario) che non sapevamo di avere!
Il freno anteriore non si usa, se non per cadere. A fine rettilineo si scala una marcia, si inclina la moto con decisione e si ruota il polso destro fino alla lussazione. Ecco che si innesca il traverso. E una volta che la moto parte, è un gioco di equilibrio controllare la traiettoria in uscita con il movimento del corpo e della testa. La piccola SR400 è il mezzo perfetto per avvicinarsi a questa disciplina divertentissima, perché sul brecciolino i suoi cavalli si agitano e mandano i tasselli da tutte le parti. Non mancano le cadute, ma la bassa velocità non comporta rischi particolari e la scuola giustamente prevede la presenza dell’ambulanza a bordo pista.
La tecnica. La guida della SR400 è esclusivamente seduta. Il freno anteriore c'è, ma va dimenticato. Il posteriore invece si usa più che altro per rallentare la moto prima della curva. Il peso del pilota va portato in avanti, a ridosso del serbatoio, mentre il sedere deve spostarsi verso l'esterno appena inizia il traverso. Il piede interno (il sinistro negli ovali) accarezza il terreno in curva, mentre la gamba esterna fa forza sul serbatoio. Appena si raddrizza la moto, è utile abbassarsi per guadagnare qualche chilometro orario sui lunghi rettilinei. Noi abbiamo usato l'abbigliamento da motocross, ma è indicato anche e forse di più quello composto dalla tuta integrale in pelle. La moto è essenzialemente standard, a parte i cerchi da 19", lo scarico e il manubrio.
Nel pomeriggio si passa dall’ovale corto all’ovale veloce della pista di Cadeo. Qui la velocità aumenta, si mette a frutto quanto appreso al mattino negli esercizi eseguiti sotto lo sguardo attendo di Marco, che disegna traiettorie meravigliose in sella alla sua nuovissima Yamaha XSR700.
La serata si conclude con la consegna degli attestati e con una simpatica festa. Il traverso ha contagiato tutti; non lo diciamo noi, ma i volti dei partecipanti. Avete dei dubbi? Guardate il video sopra e forse anche voi avrete un’insana voglia di intraversare la vostra moto.
Per le informazioni sulle date e sulle piste della scuola, vi rimandiamo al sito ufficiale della scuola. I prezzi partono da 160 euro (con moto propria ) o 260 euro (con moto fornita da Marco Belli).
Foto di Domitilla Quadrelli