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Ha fatto curiosamente scalpore l’incontro fra il presidente della FMI Paolo Sesti e il Presidente del CAI Umberto Marini. La lunga diatriba fra ambientalisti e motociclisti ha portato ad un inasprimento delle posizioni, e ha reso difficile a molti capire come l’apertura verso il Club Alpino Italiano non sia altro se non un primo, e importante, passo per seppellire polemiche sterili anche quando potenzialmente giuste in nome della possibilità di godere tutti dell’ambiente per i nostri sport.
L’incontro è infatti importante per due motivi: il primo sta nel riconoscimento da parte del CAI della Federazione, e quindi dei motociclisti, come interlocutori qualificati con cui intavolare un dialogo produttivo; il secondo è perché abbiamo dimostrato di essere ben lontani dall’immagine che qualcuno ha in mente degli inquinatori menefreghisti, incapaci di rispettare l’ambiente in cui pratichiamo il nostro sport preferito. Siamo invece persone con cui si può parlare, e come giustamente chiosa il Presidente Sesti, continueremo a farlo con tutti gli enti collegati in qualche modo all’attività fuoristrada ludica e sportiva. Non capirlo significa arroccarsi su posizioni che non possono portare a nulla di positivo per il nostro sport.
Riportiamo a seguire il testo della lettera originale:
Roma, 6/10/2014
Continuano a fare notizia gli incontri e il dialogo fra la Federazione Motociclistica Italiana e varie associazioni ed Enti ambientalisti, con particolare riferimento al Club Alpino Italiano. Sono soddisfatto del percorso che abbiamo intrapreso ed invece sorpreso di fronte a certe posizioni che sembrano contrarie alla sola idea di un incontro. Per questo, desidero ribadire alcuni concetti che mi auguro possano sgombrare il campo da superficiali interpretazioni e strumentali polemiche.
Il mondo del fuoristrada motociclistico è un' importante realtà sia sportiva che industriale e non solo ricca di prestigiose tradizioni, ma seguita e praticata da migliaia di appassionati. In questi ultimi anni però abbiamo avviato un processo di trasformazione culturale al nostro interno per proporci come elemento attivo della società contemporanea ed adeguarci alle mutate sensibilità in tema ambientale. Sensibilità che sono anche le nostre come FMI e dei nostri veri praticanti e sportivi, non dei fuorilegge. Per questo motivo non potevamo che fare del rispetto delle regole, delle leggi e del dialogo con le Autorità, le nostre colonne portanti di una rinnovata azione sui territori.
Con un paziente lavoro abbiamo cercato non più di risolvere problemi o rimediare a criticità, abbiamo cercato di anticipare le soluzioni per far capire il nostro rispetto nei confronti dell'ambiente e di tutti i suoi utenti. In questo senso il primo interlocutore è stato il Corpo Forestale dello Stato con il quale siamo ormai in piena e costruttiva collaborazione grazie ad un protocollo di intesa. A loro, come alle altre Istituzioni, abbiamo chiesto supporto ed aiuto per poter svolgere correttamente le nostre attività sportive ed amatoriali. I risultati sono positivi e palesi e, proprio con questo intento e rispetto solari, ho incontrato il Presidente Generale del CAI, Umberto Martini. Un incontro all'insegna della conoscenza, del dialogo e della reciproca volontà di trovare punti di contatto, piuttosto che evidenziare le differenze. Abbiamo scoperto di avere obiettivi comuni, e pur nel rispetto dei propri ruoli e finalità associative, abbiamo avviato un dialogo che da entrambe le parti viene vissuto come elemento indispensabile della civile convivenza. Tutto si è svolto senza misteri , compromessi di corridoio o “spartizione di territori”. Ritengo doveroso presentare le nostre realtà e le nostre esigenze con chiarezza e decisione. Non c'è preclusione o dietrologia, ma spirito costruttivo e piena collaborazione. Sorprende quindi chi, in modo preconcetto, rifiuta di dialogare con una realtà che ha pieno diritto di esistere così come tutti gli altri fruitori del territorio.
La recente gara di Enduro svoltasi a Costa Volpino (BG) è un esempio concreto di come la collaborazione tra portatori di interessi diversi possa esistere e favorire la tutela e sostenibilità dell'ambiente. E come possa farlo al di là di sterili preconcetti o chiusure in “torri d'avorio” che alimentano faziosità e estremizzazioni tanto inutili quanto provocatorie. Con serena decisione e pazienza continuiamo, in tutta Italia, ad incontrare Sindaci, Autorità, Enti e associazioni ambientaliste, oltre all'autorevole Club Alpino Italiano, spiegando loro chi siamo, come agiamo e dando vita a tavoli di lavoro costruttivi. I risultati reali ci sono e sono di reciproca soddisfazione, anche ed in particolare per la salvaguardia del patrimonio ambientale e naturale.
Paolo Sesti