FMI, torna il bollo dopo i 20 anni ma restano le altre agevolazioni

FMI, torna il bollo dopo i 20 anni ma restano le altre agevolazioni
La Legge di Stabilità ha cancellato l'esenzione dal pagamento della tassa di circolazione per le moto che hanno dai 20 ai 30 anni di immatricolazione. La Federazione ci ricorda che altre agevolazioni non sono cambiate
24 dicembre 2014

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La Federazione Motociclistica Italiana sottolinea in un comunicato l'ufficialità del provvedimento. «Dal 2015 tutti i veicoli che non hanno compiuto 30 anni pagheranno la tassa di proprietà. Il testo è contenuto nella Legge di Stabilità approvata dal Parlamento, dopo un lungo iter e a seguito della bocciatura di tanti emendamenti presentati per l'abolizione dell'articolo. Dal 2001 al 2014 le moto di 20 anni ricomprese nell'elenco FMI erano soggette al pagamento di una tassa di circolazione forfetaria di 11 euro circa. Dal 2015 l'agevolazione riguarderà soltanto le moto che hanno compiuto 30 anni».

«E' stata di fatto abolita per moto e auto tra i 20 ed i 30 anni  una agevolazione fiscale, che continuerà ad essere riservata a tutti i mezzi che abbiano compiuto 30 anni. Una moto di 20 anni tuttavia continua ad essere considerata di interesse storico e collezionistico se viene iscritta ad un registro storico e pertanto potrà usufruire delle agevolazioni previste per la circolazione dal Codice della Strada, ovvero revisione agevolata, possibilità di circolare a luci spente durante il giorno, accesso nelle zone a traffico limitato ove previsto dalle amministrazioni comunali e possibilità di premi di assicurazione per RC ridotti».


«Il Governo ritiene di guadagnare, da questa modifica, circa 78 milioni di euro, ma non è affatto così: piuttosto, molti pezzi che rappresentano la storia industriale saranno rottamati o venduti all'estero e il mondo del restauro subirà un duro colpo. Inoltre gli utenti che in questi 14 anni hanno ritenuto di fare un investimento acquistando mezzi storici e conservandoli proprio in nome di questa agevolazione, hanno tutto il diritto di sentirsi beffati. Solo chi ne avrà la possibilità economica, sarà in grado di versare le tasse richieste, potendo così conservare i propri mezzi, mentre tutti gli altri saranno costretti a disfarsene».

Non si sa ancora come si regoleranno le singole regioni di fronte a questa modifica: la tassa automobilistica infatti è una tassa regionale e molte amministrazioni hanno emanato proprie leggi, anche discostandosi da quanto previsto dallo Stato.

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