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Iniziare dal basso e dal mercato interno per poi crescere e puntare ai mercati ricchi con modelli via via più sofisticati.
Il modello che ha reso dominante nel mondo l'industria motociclistica giapponese è stato preso come esempio dai costruttori cinesi che, poco alla volta ma rapidamente, stanno approntando moto adatte all'esportazione e non si tratta soltanto di modelli semplici.
Il parallelo fra i due Paesi finisce qui: sono tante le differenze di approccio industriale, così come il contesto storico-economico per non notare i diversi percorsi.
Sta di fatto che mentre si assiste a un minore frazionamento motoristico da parte dei costruttori giapponesi, nella necessità della semplificazione produttiva e nella ricerca della polivalenza d'uso, i marchi cinesi emergenti stanno invece puntando sulle motorizzazioni frazionate per farsi strada. Un po' come fecero appunto i giapponesi a cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta.
E lo stanno facendo mentre si parla di futuro elettrico e mentre è sempre più raro trovare motori a più di due cilindri fino alla classe 700-750: ci sono giusto le eccezioni di Honda (con la quattro cilindri CB650R) e di Triumph (con la serie 660 a tre cilindri).
Maggiore frazionamento significa ovviamente maggiore potenza specifica, sempre che si sia in grado di realizzare propulsori efficienti e affidabili.
Ultima in ordine di tempo ad affacciarsi sul mercato è la Wuyi Weisenke Power Technology, azienda che come Loncin o Zongshen fornisce motori a terzi e che ha presentato prima il motore a quattro cilindri in linea (qui sotto), e ora ha mostrato la prima moto che lo monterà: una naked (nella gallery in alto).
Anche in questo come in altri casi si tratta di un motore che nel layout ricorda molto l'Honda 650. Ha cilindrata 796 cc, distribuzione bialbero e sedici valvole, potenza dichiarata in 117 cavalli a 11.500 giri e coppia massima di 93 Nm a 9.500 giri.
La moto – siglata al momento Viselike 800 - è praticamente la fotocopia della Honda CB650R, non soltanto nello stile ma anche nel disegno di telaio, forcellone e sospensione posteriore.
Ha forcella rovesciata e ammortizzatore posteriore KYB; la strumentazione è una TFT dotata di connettività e le luci sono full led.
Benelli e QJMotor, da parte loro, propongono diversi modelli quadricilindrici nella fascia 600-700 (vedi la 700R appena omologata).
Benda Motor ha iniziato le vendite delle sue LFC 700 e LFS 700, spinte da un quattro il linea di 680 cc e 92,5 cavalli che nel progetto ha tanti punti in comune con il motore Honda della citata CB650R.
E sempre Benda ha presentato due inediti motori V4, un 496 cc e un 1.198 cc, e ora si aspetta di vedere le prime moto che li monteranno.
C'è poi la Excelle/Colove, la stessa della adventure bicilindrica 800X rivale della Benelli TRK800, che ha presentato un motore 400 con frazionamento a quattro cilindri, seguito dal render di una supersportiva simil Panigale che lo monterà.
Tornando in casa Benelli c'è la 1200 GT da gran turismo con propulsore tricilindrico in linea (ma la cubatura è già da maximoto), mentre Zontes – nota finora anche da noi per le sue mono 310 – ha mostrato un tre cilindri in linea vagamente simile al CP3 della serie MT di Yamaha ma con versioni di cilindrata fra 800 e 1.000 cc.