Freni, dischi e pastiglie: ecco come sono fatti - Visita a Galfer

Abbiamo visitato l'azienda spagnola fondata nel 1952 dalla famiglia italiana Milesi, che ancora la guida. Qui sono progettati e realizzati dischi e pastiglie per moltissime moto (KTM offroad e 790, TM, Fantic Motor, Sherco, Betamotor e molte altre). Vi portiamo dentro la fabbrica per scoprire come si costruiscono dischi e pastiglie delle nostre moto
3 luglio 2019

Oggi vi raccontiamo la storia di un'azienda molto nota tra gli addetti ai lavori, un po' meno agli appassionati. Per questo siamo volati a Barcellona, alla scoperta della Galfer. Fondata in Spagna nel 1952, al suo interno ancora oggi la lingua madre è l'italiano. No, tranquilli, non siamo impazziti, anche se le temperature di 40 gradi ci hanno portato a un passo dalla follia.
Galfer è infatti nata dalla volontà e dalla passione della famiglia Milesi, che già negli anni 30 realizzava componenti dei freni auto per il gigante FIAT. E fu proprio l'industria torinese a chiedere a Milesi Senior di trasferirsi in Spagna per rifornire le società spagnole del gruppo torinese. 
Da allora la Galfer è cresciuta, si è separata dal ramo auto e si è espansa in quello prima moto e poi bici. Oggi è sempre guidata dai fratelli Milesi: Umberto è a capo del gruppo, mentre Marco si occupa della ricerca e dello sviluppo. Si continua a parlare italiano e oggi si può parlare a ragione di una realtà leader nelle forniture di primo equipaggiamento quando si parla di pastiglie e di dischi freno. Pensate che KTM impiega Galfer per i dischi di tutte le moto da cross ed enduro, e anche le nuove 790 Adventure e Duke si sono affidate alla fabbrica italo-spagnola. Sono Galfer i dischi di Beta, TM, Sherco, Fantic Motor, di tutte le moto da trial e di moltissime mountain bike. 
Nella sede produttiva sono impiegate tecnologie di ultima generazione, che vedono il laser largamente usato nel taglio dei metalli. A queste si affianca però l'altissimo controllo di qualità, gestito ancora dall'uomo. Pensate che ogni singolo disco realizzato viene pesato e sottoposto a rettifica per garantire le massime prestazioni e l'affidabilità necessarie su strada come in pista. 

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Le gare

Galfer non si limita al primo equipaggiamento (OEM), ma è oggi presente in forza anche nelle corse. Ha vinto in Moto2 con Marquez, è usata in MotoGP da Pecco Bagnaia, vince nell'Enduro con Beta e Holcombe, nel supercross con Husqvarna e Anderson e persino nel trial con Toni Bou. Il segreto di tanto successo? Sicuramente passa dagli investimenti, che l'hanno portata a brevettare in passato il disco Wave, e dai test in pista. La fabbrica sorge infatti a 200 metri dal Circuito di Catalogna, che viene quindi impiegato per mettere alla frusta i nuovi componenti. 

Galfer produce qui in Spagna sia i dischi che le pastiglie. Impiega circa 75 collaboratori, a cui si aggiungono i 25 della sede americana in Nevada. Nel video sopra l'ingegnere Marco Milesi (responsabile dello sviluppo), Cristiano Morello (ufficio stampa Galfer) e Ivo Bristot (direttore commerciale) ci svelano i segreti dell'azienda spagnola. In che lingua? In italiano ovviamente. Al termine della visita abbiamo fatto un tour di 150 km sulle alture di Barcellona per testare i freni Wave prodotti da Galfer e una serie di pastiglie che entrerà presto in produzione. Abbiamo stressato oltre misura l'impianto della KTM 1290 Adventure S in prova, ma la risposta dei freni è sempre stata eccellente, a dimostrazione anche dell'ottima capacità di dissipazione del calore dei dischi Galfer.