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Ad ognuno il suo, come suol dirsi, basta che sia uno scooter: da vera azienda generalista, Yamaha non solo presidia alla grande il segmento moto, ma è molto attiva anche tra i modelli a vocazione urbana, potendo contare nella categoria alcuni best seller assoluti, ad iniziare da TMax che tutt’oggi rappresenta un caso eclatante di successo tra le due due ruote studiato nelle università d’economia e nei master di marketing.
Ma anche nelle cilindrate minori, quelle comprese tra 125 e 155 cc, la Casa dei Tre Diapason non scherza, anzi: visto il composito pubblico che costituisce la base dei praticanti urbani, in questo contesto la proposta giustamente si differenzia, per fornire risposta ad ogni esigenza determinata dal profilo dei clienti.
Abbiamo avuto l’opportunità di un veloce résumé dell’intera gamma (tutta a standard Euro4) nella città che rappresenta ormai nell’immaginario collettivo la sede ideale per testare uno scooter: parliamo di Roma, of course, con tutta la sua grande bellezza di monumenti, piazze panorami ed il profondo degrado delle sue strade.
Peccato solo che all’appello dinamico sia mancata la vera novità della stagione 2017: la YS125, una naked che potrebbe diventare alternativa allo scooter viste le qualità di maneggevolezza e comodità di cui è accreditata.
Sarà per un’altra occasione: ma fare pokerissimo con Yamaha sarebbe stato il massimo!
Disponibile nella sola versione 125, D’elight ha - come anticipa anche il nome - nel peso inferiore ai 100 kg il suo principale punto di forza: arrivare a 99 in ordine di marcia, infatti, si traduce in massima facilità di spostamento in marcia e nelle manovre a motore spento, ideale per la gestione da parte di chi, ed immaginiamo in questo caso le ragazze al debutto su uno scooter, non abbia molta dimestichezza con le due ruote.
Poi, certo, D’elight ha altre frecce al suo arco: piacevolissimo look vagamente rétro, sella bassa, altezza a soli 800 mm da terra, per toccare sempre bene con entrambi i piedi anche se non si è pivot della squadra di basket del liceo.
Ancora: la pedana piatta permette il trasporto della spesa o del borsone, il casco integrale entra nel sottosella e per il rifornimento di benzina non occorre scendere, visto che il tappo del è nel retroscudo e basta ruotare la chiave nel blocchetto per aprirlo.
In movimento, si comprende la scelta della ruota anteriore 12” abbinata alla posteriore da 10”: complice l’interasse ridotto, lo scooter nel traffico è rapido come pochi altri, con scatto pronto in partenza e rapido raggiungimento della velocità massima.
Attenzione solo ai passaggi su biche e sconnessioni d’asfalto, dovute magari alle radici degli alberi: in questo caso, per via della taratura standard piuttosto morbida delle sospensioni, in velocità si rischia l’effetto decollo.
Il prezzo di 2.650 euro chiavi in mano è buono, molto, vista la qualità del prodotto.
Si sale di livello con questo modello, che pur compatto nelle dimensioni e che resta fedele ad un look d’ispirazione sportiva, propone ruote da 13”, fari a led, e soprattutto una posizione di guida molto indovinata, che assicura il pieno controllo del veicolo in ogni situazione.
Per lo stivaggio, oltre al vano sottoterra per un casco integrale, ci sono due vani portaoggetti (privi però di sportello di chiusura) ma molto comodi per chiavi e smartphone.
Sulla versione 155 debutta il nuovo propulsore della famiglia Blue Core, dotato di valvole a fasatura variabile: su strada i vantaggi sono evidenti, perché alla maneggevolezza già propria dello scooter si aggiunge un invidiabile spunto in ripresa e una concreta azione in partenza; più tranquillo è il 125, ma l’indole meno aggressiva non va a discapito della piacevolezza di guida, con un tiro costante e vigoroso quando il regime sale a livelli medio-alti. Altra nota di merito per l’efficienza del sistema frenante, con l’ABS non invasivo.
Prezzi chiavi in mano: 3.350 euro per il 125, 3.550 per il 155.
Yamaha non poteva certo lasciare al best seller Honda il dominio assoluto del segmento: e se realizzare un’alternativa convincente ad un vero onnivoro di vendite come l’SH è compito difficile, nondimeno occorre ammettere che il risultato, chiamato Xenter, è oltremodo convincente.
Tutto in questo scooter è orientato a favorire il comfort di chi guida, ad iniziare dalla posizione di guida che mette subito a proprio agio; e poi ci sono altri elementi da apprezzare, come la pedana piatta e larga, la sospensione monocross, la completa dotazione che prevede di serie l’indispensabile bauletto (lo spazio sottosella, come per tutti i ruote alte, è davvero pochino) e il pratico parabrezza, con la ciliegina rappresentata dal cassettino portaoggetti al centro del manubrio, comodo per tenerci il telecomando per aprire la porta del garage o il cancello di casa.
Nessuna città meglio di Roma può fornire gli elementi per giudicare uno scooter: ebbene, ancora una volta, il ruota alta esce vincitore dal confronto con sampietrini, tombini sconnessi e buche profonde quanto una voragine che porta al centro della terra. Per domare questi elementi ostili, serve uno scooter che fornisca tanto comfort, abbia ottime doti di more abbinate ad una ciclistica granitica, che sia fluido nell’erogazione e dalla frenata almeno combinata, visto che non c’è l’ABS.
In una parola sola, Xenter.
Il listino riporta 3.150 euro per la versione 125, e 3.250 per la 150, sempre chiavi in mano; prezzi inferiori a quelli dell’SH di pari cubatura, e questo potrebbe costituire l’elemento decisivo per orientarsi nell’acquisto a favore del prodotto Yamaha.
E poi arrivarono gli scooter a tre ruote: il complimento migliore è che non sembra le abbiano.
Infatti, e vi crediamo di crederci sulla parola, se fossimo saliti bendati in sella e poi partiti appena tolta la benda, non avremmo certo pensato di essere alla guida di un tre ruote, tanto simile nella guida appare il Tricity rispetto ad uno scooter classico.
Tra le proposte del genere in circolazione, quella Yamaha è di gran lunga la più leggera e maneggevole, pur conservando le caratteristiche di soluzione più sicura per muoversi in ogni condizione atmosferica.
Il model year 2017 presenta alcune modifiche: oltre quelle estetiche che migliorano l’approccio visivo, dal punto di vista tecnico il telaio più lungo ospita sul posteriore un cerchio da 13” che consente di montare un pneumatico più largo.
I due motori, da 125 e 155 cc, appartengono entrambi alla generazione Blue Core ed offrono prestazioni in linea con le esigenze urbane, fatte di partenze veloci e dinamismo tra le vetture incolonnate; certo, il 155 offre qualcosa di più in termini assoluti, ma anche la versione a cubatura più ridotta non si tira certo indietro se c’è da affrontare un sorpasso o da allungare rapidi in rettilineo.
La frenata, ad azione combinata sulle tre ruote, infonde tranquillità al pilota, con il veicolo che rimane stabile anche negli interventi più decisi, con solo un lievissimo accenno al beccheggio; e la presenza di serie del sistema ABS sulla versione 155 è ulteriore garanzia per chi ogni giorno affronta la giungla urbana, anche con pioggia battente o magari con il fondo stradale scivoloso quando non, addirittura, ghiacciato.
Il Tricity 125 costa 4.150 euro e 4.650 il 155 (per guidarlo occorre la patente A2), sempre chiavi in mano.
La convitata di pietra alla presentazione romana è stata la YS125. Si guarda e non si tocca, figuriamo guidarla: quindi il confronto con lo scooter, per scoprire se davvero questa moto può essergli alternativa, è rinviato ad una prossima occasione.
Comunque vi trasmettiamo le sensazioni visive che questa moto suscita: naked essenziale al confine con l’anoressico, presenta motore a due valvole, serbatoio da 14 litri (per un’autonomia potenziale di quasi 300 km), un bel faro aggressivo, strumentazione digital-analogica dalla grafica moderna, cerchi da 18” con pneumatici stretti per la massima maneggevolezza, frenata combinata che si attiva su disco anteriore da 245 mm e sul tamburo (!) posteriore da 130.
Bella la linea, soprattutto nella zona alta anteriore in cui il richiamo al family style di moto Yamaha di ben altra cubatura è molto evidente ed anzi rimarcato.
Piacerà ai sedicenni? Crediamo si sì. Intanto piace il prezzo, di pochi euro superiore alla soglia dei 3.000 (per l’esattezza,3.050 chiavi in mano).
Appuntamento nelle concessionarie Yamaha a partire dall’ormai imminente giugno; a scuole finite, magari diventa il premio per una promozione a pieni voti...