Genova, un parcheggio vietato alle moto

Genova, un parcheggio vietato alle moto
Il capoluogo ligure è una delle prime province per immatricolazioni di mezzi a due ruote. La cosa non basta a far diminuire la miopia di qualcuno
17 agosto 2012

Immaginatevi la scena: siamo a Genova, con uno scooter in prova per il quale, ovviamente, c'è da realizzare il servizio fotografico. Perdere l'occasione di un paio di scatti al Porto Antico sarebbe un sacrilegio. La luce è quella giusta, in riva al mare fa anche più fresco in un inizio agosto sahariano, non ci sono controindicazioni. Macchina fotografica nello zaino, pronti-via! Chi ci ferma? Un divieto.

 

Facciamo un passo indietro. Genova è una città in cui il traffico è particolarmente caotico a causa, evidentemente, della sua collocazione geografica. Stretto dal mare su un lato e dalle montagne dall'altro, il capoluogo ligure si è sviluppato in lunghezza e risparmiando ogni centimetro ovunque possibile - la viabilità non è fra i suoi punti di forza. Naturale quindi che le due ruote a motore siano diffusissime, ma non crediate che basti inforcare lo scooter a Genova per risolvere qualunque problema: i parcheggi ci sono, ma sono anche costantemente sovraffollati di scooter e moto d'ogni genere, obbligando spesso a fare ricorso alla "creatività" per cui noi italiani siamo famosi (o malfamati, a seconda dell'ambito in cui la applichiamo) nel mondo.

 

Un affollato parcheggio moto in zona
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Potete immaginare quindi lo stupore nel momento in cui puntiamo dritti verso un parcheggio su un molo turistico, unico sbocco al mare percorribile con mezzi a motore con lo sfondo desiderato (per la cronaca in fondo a Via al Varco delle Grazie) e ci vediamo fermare dal segnale che vedete in foto. Poco male, torniamo indietro e proviamo dall'altra strada… idem come sopra. Divieto d'accesso alle moto. Restiamo basiti, facciamo una rapida indagine in loco ma nessuno ci sa dare spiegazioni. Ci dirigiamo altrove con un po' di amaro in bocca e tanto giramento dentro ai pantaloni.

 

Una telefonata al comando dei Vigili Urbani di Genova, sezione Portoria, risolve l'arcano grazie alla gentilezza e sollecitudine del personale: il divieto non è un provvedimento discriminatorio, è che essendo molto stretta la strada non sarebbe possibile fare inversione in sicurezza in sella ad un mezzo a due ruote. E l'inversione vi toccherebbe farla, perché la strada in oggetto (privata, quindi la segnaletica è stata posta a cura della proprietà e non del Comune di Genova) porta esclusivamente ad un parcheggio privato nel quale è stato vietato l'accesso alle moto.

 

Un parcheggio privato di altissimo livello, con servizi dedicati tanto alla breve che alla lunga permanenza, con telecamere, sorveglianza e quant'altro (non a caso è adiacente alla Marina turistica) che però, con grande lungimiranza, la proprietà ha pensato bene di riservare a qualunque mezzo a quattro ruote, furgoni compresi, ma vietare alle moto. Noi ci limitiamo al no comment, voi diteci pure cosa ne pensate. 

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