Gibraltar Race, giorno 16 - da Torrox a Gibilterra

Gibraltar Race, giorno 16 - da Torrox a Gibilterra
Arrivati al traguardo! Giunta a Gibilterra la competizione che attraversa l'Europa
23 giugno 2018

Ha preso il via la terza edizione della Gibraltar Race, che dalla Romania, raggiungerà Gibilterra il 7 luglio prossimo. Sono 86 i piloti che attraverseranno il Vecchio Continente, passando da Romania, Ungheria, Slovenia, Italia, Francia, Spagna e Portogallo, in questo evento organizzato da MotoRaid Experience.

Come seguire la gara? Noi di Moto.it siamo media partner dell’evento, e pubblicheremo costantemente aggiornamenti all'interno di questo articolo. Sulla pagina Facebook ufficiale dell'evento vengono pubblicati i video giornalieri, mentre sul sito dell'evento si può seguire il tracking dei piloti e consultare la classifica.

Giorno 16 - da Torrox a Gibilterra

L’alba dell’ultimo giorno porta con sé un misto di euforia e agitazione. Per la maggior parte dei piloti l’ultimo stage rappresenta una sorta di formalità, un'ultima passeggiata da assaporare prima di raggiungere effettivamente il tanto agognato traguardo. Da percorrere rigorosamente tutta con gli occhi lucidi. L’ultima perla di una collana lunga due settimane di viaggio e tanti mesi di preparativi e sogni. Per alcuni di loro, invece, può ancora essere l’occasione di racimolare punti e, magari, aggiudicarsi qualcosa in più del semplice riconoscimento per aver raggiunto Gibilterra, il piccolo trofeo chiamato To.Ka. Le classifiche sono ancora aperte e nell’ultima speciale si possono ancora decidere i vincitori. Jens Behling con la sua R100 GS HPN insegue Antonio Berera che sin dal primo giorno ha dimostrato avere tutte le doti del vincitore. Se per entrambi sembra scontata la vittoria di categoria con l’italiano in Classe 2 e il tedesco in Classe 1, non lo è la vetta della classifica generale.

Jens con timidezza confessa di volerci provare mentre è alle prese con lo svuotamento del serbatoio della sua BMW: un pieno di benzina con pochi ottani fa girare male il motore e decide di intervenire prima che si verifichino danni irreparabili. Stesso problema per Mark Kinnard e molti altri che come loro sono incappati in un distributore truffaldino sulla strada verso l’ultimo bivacco. Superato questo ostacolo, però, Behling trova sulla sua ultima speciale la prima foratura di tutta la sua Gibraltar Race. Un piccolo imprevisto occorso a molti ma che in questo momento rende il suo recupero matematicamente impossibile. All’arrivo ad Europa Point, dunque, è Antonio Berera a festeggiare la conquista della Gibraltar Race, un successo ottenuto per di più alla prima partecipazione.

“Toto” è il primo italiano a vincere la manifestazione e lo ha fatto con un’attenzione e una concentrazione senza pari. Neppure i veterani Mark Kinnard ed Helmut Frauwallner sono riusciti a commettere meno errori di lui. Alle sue spalle come detto arriva Jens Behling, anche lui al debutto, terzo l’inglese Kinnard su KTM 690 Enduro e quarto l’austriaco Frauwallner su Yamaha WR450. Giacomo Trisconi con la Husqvarna 701 è secondo degli italiani in sesta posizione alle spalle del gigante olandese Dave Ouwehand su R1200GS. Risultato oltre le aspettative anche per Renato Zocchi che in sella all’Honda X-ADV ha raggiunto l’ottavo posto.

Punteggi a parte, la soddisfazione è enorme per tutti i partecipanti che hanno compiuto un’impresa lunga ottomila chilometri dalla Romania a Gibilterra. Hanno superato difficoltà di percorso, forature, guasti, cadute, acquazzoni, lividi e soprattutto ognuno di loro ha superato i propri limiti contando sulle proprie capacità, sulla solidarietà di un bel gruppo e sull’appoggio dell’organizzazione puntuale di Moto Raid Experience. Tra gli arrivati meritano sicuramente una menzione Andrea Felice Bruna che ha tagliato il traguardo con la moto più vecchia del lotto, una Gilera RC600 del 1991, e Steve Burbidge arrivato fino a Gibilterra con la più piccola, una Honda CRF 250 Rally replicando dunque l’impresa riuscita a Zocchi lo scorso anno. Proprio il varesino è il primo a concludere la Gibraltar Race con quello che tecnicamente è uno scooter, mentre la prima donna è Karian Van Roest che però è partita da Lourdes con la formula Express. Tra i vari riconoscimenti resi possibili grazie al supporto dei partners Tucano Urbano, Anlas, TCX e Albino Armani, Moto Raid Experience ha deciso all’ultimo momento di voler riconoscere uno speciale premio fair-play a tre partecipanti che fuori classifica hanno ceduto la propria moto ad un altro concorrente consentendogli così di finire l’impresa. Sono Ben Verwoerdt, Marco Polani e Han Brinkhuis. Grazie al loro gesto di grande sportività Dave Owehand, Piercarlo Taverna e Coen Van Der Bos hanno potuto portare a termine la propria missione. Curiosità nella curiosità, anche Ben Verwoerdt è poi riuscito a finire la sua personale seconda partecipazione grazie alla moglie Judith che, fermatasi per problemi a un ginocchio, gli ha lasciato a sua volta la propria moto. Judith, prima donna al via della Gibraltar Race, sarebbe stata anche la prima a farla per intero, ma dovrà riprovarci il prossimo anno.

Dopo le celebrazioni ad Europa Point al cospetto del faro che guarda verso l’Africa, si è passati ai festeggiamenti grazie alla grande ospitalità del Gibraltar Motorcycle Club che anche quest’anno ha organizzato nella propria clubhouse una calorosa accoglienza per questi cavalieri erranti. E tra un brindisi e l’altro, è inutile specificarlo, l’argomento è sempre lo stesso: quale sarà il percorso della Gibraltar Race 2019? Tutti sembrano già pronti a ripartire.

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Giorno 15 - stage 13 - da Seron a Torrox

L’alba del quindicesimo giorno sveglia con aria frizzantina i protagonisti della Gibraltar Race accampati per la notte sui monti di Seron. È l’ultima giornata intera di gara e con un percorso panoramico sugli splendidi declivi andalusi i partecipanti raggiungeranno la provinca di Malaga e il mare fermandosi a Torrox.

Non senza, ovviamente, la giusta dose di polvere! Vuoi per l’entusiasmo di essere vicini alla meta, vuoi per il clima decisamente favorevole di questi giorni spagnoli, vuoi che le tappe si rivelano più corte di quelle iniziali, nel gruppo c’è euforia per il traguardo che è ormai a portata di mano. A Torrox il bivacco è più allegro e spensierato che mai: è l’ultimo di questa edizione perché domani si arriva a Gibilterra. C’è anche la voglia di non veder svanire questo bel momento di aggregazione con motociclisti venuti da tanti paesi diversi e ora tutti amici, legati dall’aver vissuto assieme un’esperienza incredibile durata due lunghe e intense settimane.

L’ultimo giorno affronteranno il trasferimento e l’ultima prova speciale che potrebbe ancora decidere la classifica finale. Dopo di che c’è soltanto la festa per la conquista di Europa Point. Pochi chilometri ormai alla fine di questa Gibraltar Race ed un unica certezza: a vincere saranno tutti i motociclisti che riusciranno a concludere per la terza volta l’impresa.

Giorno 14 - stage 12 - da Almagro a Seron

Più della polvere e dei chilometri, più dell’off road e delle levatacce all’alba, più del bivacco ogni giorno diverso c’è una cosa che forma lo spirito e il carattere dell’autentico partecipante alla Gibraltar Race, ed è il fair play. Come spiegato più volte in questo diario, si tratta di un moto-challenge e quindi è presente un elemento di competizione: la classifica. Oltre alla distanza da coprire, ci sono dei punteggi e, ovviamente ci sono dei vincitori.

Come sempre accade, normale conseguenza della competizione è la competitività e specie quando mancano pochi chilometri all’arrivo, chi si trova nelle posizioni di testa inizia a tenere d’occhio gli avversari diretti. Accade perciò che all’inizio dell’ultima speciale della tappa che porta da Almagro a Siron, vicino ad Almeria, i contendenti alla vittoria finale si ritrovino, indecisi sul da farsi. Si guardano, abbozzano un sorriso, che fare? Chi si prende la briga di fare strada e farsi seguire? “Toto” Berera guarda Jens Behling.

Sono primo e secondo, tra loro poche centinaia di punti. Sono le due belle sorprese di questa edizione ed entrambi meritano ampiamente la posizione in classifica dopo un bellissimo viaggio dalla Romania fin qui. Chi parte può dare un vantaggio all’avversario, quindi che fare? Si sorridono e decidono di partire assieme. Antonio fa strada, il tedesco non lo molla di un metro. Ma per la polvere non riesce a vedere il navigatore e gli fa cenno di passare. Quando Jens si mette davanti, per Toto è ancora peggio, immerso in una nuvola di terra. Allora riprende e risorpassa il numero 19 che inizialmente pensa voglia fuggire. Così i due si inseguono tra i boschi che portano in Andalucia e quando mancano pochi metri all’ultimo waypoint Antonio frena e aspetta l’amico. Passano così assieme e congelano il risultato di tappa. Si deciderà in un altro modo e in un altro momento, perché l’obiettivo primo e comune a tutti i partecipanti è raggiungere la meta finale.

La classifica è un pretesto per rendere il tutto più divertente e non bisogna mai perdere di vista ciò che conta davvero. I casi di fair play non si contano durante questa manifestazione. A partire da Marco Polani che, impossibilitato a proseguire per un infortunio al ginocchio, ha ceduto la sua moto all’amico Piercarlo Taverna che dopo una rottura aveva già in tasca il biglietto di rientro a casa. Simile è il caso di Ben Werwoerdt che ha preso il via assieme alla moglie Judith. Anche lei ha dovuto lasciare la competizione per il riaffiorare di un problema al ginocchio e quando Dave Ouewand ha avuto un problema tecnico in seguito a una caduta con il suo GS, Ben non ci ha pensato due volte e gli ha ceduto il suo afferrando il manubrio della 701 di Judith.

Le belle storie di amicizia proseguono nel bivacco alla sera, quando tutti sono pronti ad aiutare gli altri nelle piccole riparazioni, nei consigli, nei cambi gomma. Ci si aiuta e ci si supporta certi che gli altri sono pronti a fare lo stesso. Mancano due tappe all’arrivo a Gibilterra e qui sui monti che sovrastano Almeria ci respira l’aria serena di chi è sempre più vicino alla vittoria finale.

GIORNO 13 - stage 11 - da Penamacor a Almagro

La Transilvania è un ricordo ormai lontano, mentre Gibilterra è sempre più vicina. Sembra quasi si riesca a sentirne l’odore già dal confine portoghese. Raggiunto con Penamacor il punto più ad ovest di questa Gibraltar Race, ripuntiamo verso sud est per le ultime tre tappe di questa lunga traversata. Meta dell’undicesima tappa è la Mancha e in particolare il grazioso paese di Almagro tanto caro a Miguel de Cervantes. Sembra di vederlo il suo Don Quijote incrociare oltre ai mulini a vento anche gli altri cavalieri erranti della Gibraltar Race.

Tra loro serpeggia l’euforia per essere sempre più vicini alla meta inseguita nelle ultime due settimane. Il timore di non farcela si tramuta nell’ostinazione a superare ogni avversità. Non vanno sottovalutate le difficoltà degli ultimi giorni, però. Dover fermarsi proprio ora sarebbe un boccone davvero troppo amaro da buttar giù. La competizione prosegue e tra le posizioni di testa, pur mantenendo sempre un invidiabile livello di fair-play, si iniziano a vedere strategie per preservare la propria posizione o guadagnarne. Gli amici-avversari si studiano e cercano di non perdersi di vista o di fuggire alla vista l’uno dell’altro sempre nella massima sportività e con il sorriso.

 Questo è il clima della Gibraltar Race, con Antonio Berera attualmente leader nella classifica generale e Jens Behring, al momento secondo, che si trovano spesso assieme nei punti cruciali e si aiutano a vicenda. Dietro di loro in classifica c’è sempre Mark Kinnard, mentre Helly Frauwallner ha recuperato gran parte del gap iniziale ed ora insidia il podio. Con ogni probabilità sarà uno di loro ad aggiudicarsi quest’edizione. Dalle alture del Portogallo la Gibraltar Race scende perciò verso le piste sabbiose della Mancha per proseguire domani verso sud e raggiungere Seron, vicino ad Almeria, su alti e torridi passi di montagna.

 

GIORNO 12 - da Cantalejo a Penamacor

La decima tappa della Gibraltar Race 2018 porta la carovana ad attraversare i confini portoghesi per raggiungere la cittadina di Penamacor. Un’altra giornata intensa, la dodicesima da quando questa avventura è iniziata in Transilvania. I piloti e le moto mostrano inequivocabili segni di stanchezza. Se gli errori di navigazione sono spesso rimediabili con una maggiore attenzione e hanno come unico effetto collaterale qualche punto di penalità, i piccoli guasti meccanici possono diventare fatali per il prosieguo della gara.

Capita così di assistere ad alcuni ritiri per cause normalmente risolvibili, ma che nello stress della competizione e nei ritmi che impongono ogni giorno una percorrenza media di circa cinquecento chilometri si rivelano ostacoli insormontabili. Banalità come una ruota con raggi vecchi e malandati può rovinare tutto il lavoro fatto in questi dieci giorni. In altri casi ci pensa il radiatore a rendere il guaio peggiore e c’è chi è costretto a lasciare la competizione a poche tappe dall’arrivo a Gibilterra comprensibilmente contrariato.

L’arrabbiatura, però, non toglie il gusto di avercela fatta fin qui e la voglia di riprovarci il prossimo anno con una maggiore consapevolezza. La Gibraltar Race non è una gara estrema, ma non è neppure una passeggiata. Le moto vengono messe alla prova, per questo è fondamentale accertarsi prima della partenza che siano assolutamente in ordine. La difficoltà è riuscire a prevedere eventuali danni, ma in questo caso oltre alla chiaroveggenza ci si può affidare a uno dei servizi di assistenza presenti. Rappresenta una spesa in più, certo, ma anche una buona chance di risolvere qualsiasi problema.

Il controllo delle piene facoltà della moto, però, è indispensabile, specie nelle moto preparate che, in realtà, si rivelano spesso più delicate e fragili di quelle di serie al contrario di quanto si potrebbe pensare. Guasti a parte la tappa è stata tra le più piacevoli con solo alcuni tratti impegnativi a causa dei sassi smossi o di un po’ di fango. Il paesaggio tra Spagna e Portogallo è meraviglioso e rappresenta l’ennesimo scenario di questo viaggio incredibile che è la Gibraltar Race, l’unica manifestazione che attraversa tutto (o quasi) il Vecchio Continente. Dopo questa deviazione a ovest, il moto challenge ritornerà verso est ancora una volta in Spagna per poi scendere verso l’ambita meta. Mancano ancora quattro tappe all’arrivo: Almagro, Seron, Torrox e infine Gibilterra.

 

GIORNO 11, stage 9 - da Villafranca a Cantalejo

La Spagna accoglie a braccia aperte con i suoi sterrati veloci e la vastità delle sue terre il manipolo di indomiti motociclisti che stanno attraversando l’Europa da est ad ovest. La tappa di oggi, la nona, porta i partecipanti della Gibraltar Race dal bivacco di Villafranca in Navarra nel cuore della penisola iberica, in Castilla Leon e più precisamente a Cantalejo, piccolo centro non molto lontano da Segovia.

Il timore è quello di incontrare una giornata torrida, ma abbiamo imparato che questa estate 2018 non ne vuole sapere di esplodere, perciò ci godiamo una giornata deliziosa con un sole primaverile. A detta di molti si tratta forse della tappa più bella fin qui fatta per quanto riguarda la guida in off-road per via dei fondi diversi, con tratti molto rapidi ma anche tratti tecnici come nell’ultima sessione con fondo sabbioso in mezzo a una foresta. Va anche precisato che tale entusiasmo si registra pressoché ogni sera all’arrivo al bivacco e ogni tappa è ancora più apprezzata della precedente.

La discesa verso Gibilterra è iniziata e il timore di non farcela lascia sempre più il posto all’entusiasmo per essere sempre più vicini all’impresa. La geografia non deve però ingannare: il percorso domani subirà una deviazione verso ovest per poter raggiungere il Portogallo in un’altra emozionante giornata in sella: la via per Gibilterra non è la più rapida e veloce, e ogni anno è diversa.

 

Giorno 10 - Stage 8: Da Lourdes a Villafranca, Spagna

La lista di partenti della Gibraltar Race viene rimpolpata a Lourdes grazie all’arrivo di tredici nuovi piloti che hanno deciso di scegliere la formula Express dalla Francia a Gibilterra. Non avendo fatto le prove della prima metà partono con un importante passivo di punti e quindi per loro la classifica diventa più un divertimento, una sfida personale. Questa formula consente di prendere confidenza con i “meccanismi” della Gibraltar Race ed è perciò apprezzata da chi si vuole avvicinare ma per limiti di tempo, o semplice timore, preferisce concedersi un’immersione graduale in questo moto-challenge unico.

Il richiamo delle veloci, calde e polverose piste spagnole è poi pressoché irresistibile anche per chi trova troppo tecnici - o fangosi… - i percorsi dell’est Europa. Dopo la giornata di relativo riposo a Lourdes, i partecipanti sembrano rinvigoriti al via della nona tappa. Un po’ di stacco dopo circa quattromila chilometri è un toccasana anche se dopo una settimana a cercar di costruirsi la propria routine di viaggio, ricominciare può giocare qualche scherzetto specie ai più sbadati. Per i nuovi, invece, ci sono in agguato i tranelli della tensione della partenza.

Sui loro sguardi si rivendono quelli dei loro colleghi una settimana fa, al piovoso via in Transilvania. Il primo giorno di questa seconda metà di Gibraltar Race porta gli indomiti motociclisti ad affrontare i Pirenei per poi scendere in Spagna verso la Navarra e concludere nel selvaggio deserto della Bardenas Reales. Un acquazzone improvviso con tanto di grandine rende ancora più epico l’attraversamento di questo parco naturale così aspro e selvaggio. Un contrasto totale con la rigogliosa natura dei Pirenei. Non c’è dubbio che si sia arrivati in Spagna e le tappe iniziano da oggi a farsi più veloci. Chi sarà avvantaggiato nella vittoria finale?

Giorno 9 - day off a Lourdes

Nel bivacco della Gibraltar Race circolano opinioni contrastanti su questa giornata di stop a Lourdes e basta guardarsi attorno. Ci sono piloti che gozzovigliano in piscina sfruttando la bella giornata di sole, chi si dà al running, chi alla visita ai luoghi di culto. In genere si tratta di chi partecipa seguito dall’assistenza o, semplicemente, è fortunato e per lui la manutenzione si limita al cambio gomme e a un tagliando veloce. Se ne incontrano altri invece alle prese con problemi più seri che fanno di tutto pur di ripartire e per loro sarà una giornata durissima, altro che relax. Va detto che anche per lo staff della Gibraltar Race si tratta di un riposo molto relativo.

Tolte le ore di trasferta bivacco-bivacco rimangono un sacco di incombenze sia per il supporto ai piloti sia per la gestione della gara e la preparazione dei prossimi giorni. Ma il clima è sicuramente quello del dì di festa. Anche perché ci sono i nuovi da accogliere! Moto Raid Experience ha deciso dallo scorso anno di proporre la formula Express che consente a chi non ha la possibilità di fare tutto il moto-challenge di partecipare alla prima o alla seconda metà. Per ognuno che arriva ce ne sono altri che ritornano alla consueta occupazione. L’espressione sui loro visi è tutt’altro che entusiasta e già meditano come organizzarsi per il prossimo anno per poter fare tutta la gara.

I “veterani” accolgono chi arriva carico di aspettative e con premura tentano di terrorizzarlo con il racconto di questi primi nove giorni. Il bivacco così “allungato” per una giornata intera consente di conoscersi meglio e di fare quattro chiacchiere in modo più rilassato con tutti. Ma non c’è molto tempo da perdere, le moto devono essere pronte e bisogna andare a letto presto perché domattina si riparte destinazione Villafranca, in Spagna. Inizia la discesa verso Gibilterra e il percorso cambia radicalmente faccia.

 

Giorno 8 - Stage 7:  Da Le Malzieu-Ville a Lourdes

La meta giornaliera di Lourdes è quanto mai desiderata dagli indomiti avventurieri della Gibraltar Race. L’ironia che si tratti anche di un posto dalla così alta valenza mistica è del tutto casuale, ma per i partecipanti e tutti gli equipaggi raggiungere questo giro di boa dove trascorrere il meritato giorno di riposo ha già di per sé del divino.

E' passata una settimana dal via in Romania. Otto giorni in sella che sembrano una vita per quanto pieni di immagini, aneddoti, avventure e disavventure, ricordi e immagini. Finalmente ci sarà un giorno di riposo. Prima però bisogna collegare con un’altra bella tappa di oltre 400 km la Occitania con il celebre luogo di culto. Per farlo i nostri eroi “di tutti i giorni” affrontano alcuni trasferimenti su asfalto importanti e quattro prove speciali diverse tra loro, con una parte inaspettatamente immersa nel verde della foresta. Le abbondanti piogge cadute in tutta Europa hanno reso la vegetazione ancor più rigogliosa.

Diventa perciò più complicato orientarsi e scorgere le insidie. Ci vuole la massima concentrazione e anche questo incide sulla stanchezza a fine giornata. Le altre “selective session” scorrono su strade bianche di campagna su e giù dai dolci saliscendi francesi. Il paesaggio è meravigliosamente dolce e completamente diverso da quello irto visto sulle Alpi soltanto un giorno fa. Non solo i piloti hanno bisogno di riposo, anche le moto necessitano di cure. Al bivacco di Lourdes, perciò, sarà una giornata di relax ma non per tutti. Qui arriveranno anche gli iscritti alla formula Express che consente di fare solo una metà della gara.

 

Giorno 7 - Stage 6: da Pragelato a Le Malzieu-Ville

L’aria frizzante di montagna e i campanacci delle mucche sui pendii accolgono la partenza della sesta tappa alle prime luvi del giorno. Da Pragelato, la Gibraltar Race affronta le Alpi in direzione Francia in una mattinata avvolta da soffici nubi che andranno a diradarsi, lasciando spazio al meraviglioso spettacolo delle Alpi. L’obiettivo di raggiungere il borgo di Le Malzieu-Ville, adagiato su tutt’altro paesaggio ovvero le verdi colline della Lozere nell’Occitania, richiede una decina di ore in sella tra passi e tracce fuoristrada.

A caratterizzare la tappa sono sicuramente i paesaggi meravigliosi delle Alpi che rendono la cavalcata ancor più scenografica come possiamo ammirare dalle immagini scattate ai nostri piloti. Le prove speciali sono ancora una volta variegate e, se confrontate con alcuni tratti affrontati nei giorni scorsi, più semplici e più brevi. Non manca ovviamente qualche sorpresa e qualche importante declivio per rendere più pepata la prova. Vanno registrati i primi ritiri, causati per lo più per motivi tecnici, ma vengono anche registrati a Pragelato alcuni nuovi arrivi. Si tratta di piloti italiani che, iscritti alla formula express con la quale è possibile partecipare a una delle due metà della Gibraltar Race, hanno deciso di partire dall’Italia anziché raggiungere la comitiva a Lourdes. Un piccolo strappo alla regola, ma per loro si viaggia senza navigazione e senza punteggio fino alla località francese scelta come giro di boa di questa edizione. A Lourdes, infatti, la Gibraltar Race osserverà un giorno di riposo per consentire ai piloti di recuperare un po’ di forze ed effettuare qualche riparazione più importante. Ma prima di arrivare a Lourdes c’è ancora tutta un’altra tappa!

In classifica non si segnalano grossi stravolgimenti anche se proprio al vertice, Mark Kinnard dopo il sorpasso da parte di Berera deve incassare anche quello di Behring. Il tedesco sulla anziana BMW R100 HPN sta sbagliando pochissimo e oggi prende soltanto 92 punti di penalità contro i 117 di Berera e 1397 di Kinnard. Ricordiamo infatti che quella della Gibraltar Race è una classifica al contrario: i punti indicano le penalità, perciò meno punti si hanno e meglio è. Il primo scopo della Gibraltar Race è però quello di raggiungere Gibilterra e la strada è ancora lunga. Fortunatamente dopo la settima tappa di domani, i piloti potranno usufruire di un giorno di svago.

 

Giorno 6 - Stage 5: Italia, da Dolcé a Pragelato

Una delle tappe più lunghe di tutta la Gibraltar Race è quella che porta dalle Cantine Albino Armani a Dolcé (Verona) fino a Pragelato, in provincia di Torino. Più di 600 km e quattro prove speciali che hanno tenuto impegnati i piloti per più di undici ore di guida.

Una giornata estenuante che però ha attraversato alcuni punti meravigliosi del nostro Paese. Dalle alture della Val D’Adige, il Monte Baldo, il Lago di Garda e infine la grande pianura e il Monferrato fino ad arrivare alle Alpi piemontesi. Oltre alla difficoltà di guida in alcuni punti la vegetazione cresciuta dopo le piogge delle scorse settimane ha reso anche più difficile la navigazione.

Questo non ha impedito ai nostri portacolori di far valere il fattore casa: Antonio “Totò” Berera in sella alla KTM 690 Enduro, che già aveva impressionato nei primi giorni, soffia la vetta al campione in carica Mark Kinnard. Resiste in terza posizione il tedesco Jens Behring con la sua aged BMW R100, ma ben figurano altri italiani come Balducci e Trisconi e lo stesso “veterano” Renato Zocchi, che corre con un mezzo unico, una Honda X-ADV, fornita da Honda Europe e preparata da MOTO Macchion di Legnano e di cui potete trovare le info in un nostro articolo dedicato.

A proposito di classifica si rende doverosa una precisazione: in seguito alla segnalazione di alcuni piloti, la direzione gara ha deciso di rivedere e ricalcolare i punteggio delle prime giornate e questo ci consente anche di scoprire meglio la “meccanica” della Gibraltar Race. Come detto in precedenza ogni pilota ha un Logger in grado di registrare il proprio percorso, dati che l’organizzazione acquisisce a fine giornata. Può succedere che specie in montagna in passaggi molto stretti, la registrazione possa perdere connessione o dare una posizione errata. Perciò l’informazione viene incrociata con i dati registrati dal navigatore GPS dello stesso partecipante. Questo consente di accertare i tempi e la posizione nel momento in cui transita per i waypoints. Come si può immaginare, però, tale verifica richiede di controllare una notevole mole di dati perlopiù con le tappe nuove che vanno ad aggiungersi. Ecco spiegato perché quest’oggi la classifica - consultabile sul sito www.gibraltarrace.com - è stata resa nota in ritardo rispetto ai primi giorni.

I riders sono arrivati in serata a Pragelato dove sono stati accolti dalla municipalità e dalla Pro Loco oltre che da tanti amici motociclisti della zona. La sesta tappa riporta la Gibraltar Race fuori dai confini nazionali.

 

Giorno 5 - Stage 4: dalla Slovenia all’Italia

La Gibraltar Race arriva in Italia a conclusione della quarta prova, la quinta giornata di gara considerando anche il prologo, e lo fa con una tappa meravigliosa, a detta di tutti i partecipanti, stremati ma entusiasti. Dai boschi della Slovenia alle alture carsiche fino alle Prealpi, per concludere in grande stile in Val D’Adige grazie all’ospitalità delle Cantine Albino Armani a Dolcé (Verona).
Il viticultore veneto, grande appassionato di viaggi in moto e amante del proprio territorio, è partner della manifestazione e ha organizzato un bivacco d’eccezione in onore dei nostri “Gibraltar heroes”, che hanno potuto piantare le tende in mezzo ai vigneti e assaggiarne il pregiato nettare.

La piacevole serata è stata la conclusione ideale di una tappa faticosa, lunga, ma anche bellissima, che ha lasciato i concorrenti soddisfatti per il paesaggio unico. Quale occasione migliore per omaggiare la prima donna iscrittasi alla Gibraltar Race? Si tratta di Judith Verwoerdt, in gara con una Husqvarna 701 al fianco del marito Ben, che ha ben figurato lo scorso anno. Purtroppo per lei, dei problemi al ginocchio la costringono a rinunciare per il momento a molte prove speciali, ma il suo obiettivo di arrivare a Gibilterra rimane solido. Come sappiamo, non si tratta di una semplice gita, e la voglia di ben figurare in classifica rende gli animi sempre più competitivi. Ecco che il briefing a fine giornata diventa il momento in cui confrontarsi con l’organizzazione Moto Raid Experience e con l’apripista Manuel Lucchese in merito a regolamento e special session, ma in questo caso anche per chiedere qualche consiglio in più all’ospite d’onore Franco Picco, venuto a rendere omaggio ai protagonisti della Gibraltar Race.

Per molti concorrenti, soprattutto italiani, l’arrivo in Italia è l’occasione di incrociare amici e famigliari, e/o reperire qualche preziosissimo ricambio: è il caso, ad esempio di Luca Vezzali, fermo da due giorni per aver danneggiato il radiatore della sua Africa Twin. Per lui arriva direttamente da Carpi il meccanico di fiducia. Anche Luca Caccia - di cui abbiamo parlato proprio ieri - riesce a sostituire il monoammortizzatore della sua KTM 1190, così come Alessandro Fraconti può riparare la frizione della sua 990 R. Guai inaspettati invece per Jonathan Balducci che, caduto in speciale, ha rimediato un danno al selettore del cambio: ha rinunciato ai festeggiamenti con gli amici venuti a trovarlo per dedicarsi alla necessaria riparazione ed essere pronto a partire per lo stage 6. Anche in una serata di relax, dunque, c’è chi non può proprio prendere fiato, mentre altri si lasciano sedurre dai vini del padrone di casa. Domani un’altra giornata tutta italiana: da Dolcé si punta a Pragelato (Torino) con un super tappone di oltre 600 km, il più lungo di tutta la Gibraltar Race.

Ricordiamo che è possibile seguire il Live Tracking dei piloti sul sito della Gibraltar Race, dove è anche consultabile la classifica aggiornata alla tappa precedente

 

 

Giorno 4 - Stage 3: dall’Ungheria alla Slovenia

Una delle regioni più verdi di tutta Europa accoglie i protagonisti della Gibraltar Race 2018, entrati ormai nel vivo del moto-challenge. Partiti da Baja, in Ungheria, hanno raggiunto in serata Lubiana, in Slovenia, con una tappa di circa 600 km veloce e bella, che ha messo alla prova le loro abilità di navigazione e… di orienteering in mezzo ai fitti boschi.

I primi sintomi di stanchezza iniziano a farsi sentire, specie tra chi a fine tappa si trova a dover effettuare delle riparazioni d’emergenza. Il reparto sospensioni, specie se di serie, è quello che accusa maggiormente la fatica, e un paio di monoammortizzatori hanno già ceduto, come nel caso di Bob Coerse e Luca Caccia, che in assenza del ricambio mancante stanno proseguendo la gara verso l’Italia nella speranza di poter effettuare la sostituzione.

Altri organi colpiti sono il cambio, il radiatore e la frizione. Qualche caduta e qualche noia meccanica dovuta all’uso intensivo costringe perciò più di un pilota alle ore piccole assieme ai meccanici. Alle riparazioni si aggiungono gli acciacchi che portano ai primi abbandoni di tappa, che ci privano di due partecipanti d'esperienza come Marco Polani e Dominique Durussel. La terza tappa vede ancora Mark Kinnard al comando della classifica generale, incalzato da Antonio “Totò” Berera e da Jens Behring che, ricordiamo, compete e guida la classifica nella classe 1 con una moto Aged.

Sicuramente Berera e Behring sono le due sorprese di questa edizione: entrati subito nello spirito della Gibraltar Race, si sono dimostrati competitivi fin dal prologo e renderanno la vita dura a Kinnard, costretto a non commettere errori nonostante il suo avversario giurato, il vincitore 2015 e 2016 Helly Frauwallner, si trovi in quattordicesima posizione, costretto al recupero di un errore iniziale. Scende in quarta posizione Bob Coerse, rallentato, come detto, dalla rottura della sospensione posteriore.

Alle sue spalle David Sayer (KTM 690 Enduro) e l’accoppiata italiana Balducci - Trisconi, entrambi su Husqvarna 701. Renato Zocchi sul maxi scooter crossover Honda X-ADV, si difende a testa alta in quindicesima posizione. Dalla Slovenia la Gibraltar Race ora punta all’Italia, e attraverso Friuli Venezia Giulia e Veneto arriverà in Val d’Adige, sulle pendici della Valpolicella, per un bivacco speciale: la carovana sarà infatti ospite delle Cantine Albino Armani a Dolcé, in provincia di Verona, per una serata di festa nella quale sono attesi molti amici e curiosi.

 

Giorno 3 - Stage 2: dalla Romania all’Ungheria

La seconda tappa della Gibraltar ha messo a dura prova i piloti e le moto. Partiti all’alba dalle gelide sponde del minuscolo lago di Vidra, nei pressi di Voineasa in Romania, hanno sfidato temperature prossime allo zero su un percorso tecnico e molto impegnativo, animati dalla prima vera classifica provvisoria.

Dopo la pioggia dei giorni scorsi la traccia della prima prova speciale è fangosa, e le difficoltà aumentano nel secondo tratto che, vista l’aderenza precaria, in molti decidono di circumnavigare accumulando però punti di penalità e impiegando più tempo. A fine giornata, per completare i 600 km totali della tappa in molti impiegheranno circa dodici ore, durante le quali al fango si aggiunge nell’ultima speciale un lungo tratto sabbioso. Iniziano le prime noie meccaniche, con le moto messe a dura prova da due giorni intensi e con frequenti forature.

Le riparazioni più complicate riguardano le sospensioni - ben due sono i monoammortizzatori immolati sul percorso rumeno - un impianto elettrico cotto e una rottura al selettore di un cambio. L’arrivo nella bella cittadina di Baja è perciò per tutti motivo di sollievo, alla fine di una giornata molto tosta: un traguardo che va festeggiato con una bella birra ungherese fresca. Il meteo rimane capriccioso, ma il peggio sembra essere passato, mentre si sistema la moto e ci si avvia a un meritato sonno ristoratore in previsione di un’altra dura giornata di Gibraltar Race: domani si punta alla Slovenia.

Nella classifica generale a condurre è ancora Mark Kinnard (KTM 690 Enduro), già campione lo scorso anno, insediato da vicino dall’italiano Antonio Berera (KTM 690 Enduro) e dall’insospettabile Jens Behring (BMW R100 GS) entrambi alla prima partecipazione.

 

Giorno 2 - Stage 1: Romania

L’avventura della Gibraltar Race entra nel vivo con la prima tappa di questa terza edizione. Il bel sole del prologo ha lasciato il posto a un clima decisamente più transilvanico: le temperature sui Carpazi sono scese repentinamente a livelli invernali, la nebbia ha avvolto tutti i concorrenti, bagnati per di più da una pioggia fitta e insistente. Partenza bagnata, partenza fortunata… o perlomeno ancor più memorabile.

La tensione è ben visibile sui volti dei nostri avventurieri, specie su quelli dei “rookie”, che per la prima volta si trovano ad affrontare, oltre alle difficoltà del terreno e della guida in fuoristrada, anche quelle della navigazione e della regolarità. L’itinerario di questa prima tappa li porterà ad affrontare quattro prove speciali in off road per un totale, con i collegamenti, di oltre 400 km nel cuore verde della Romania. La mattinata è segnata dal meteo difficile che rende i percorsi nei boschi ancora più fangosi e insidiosi, mentre nel pomeriggio il cielo inizia ad aprirsi proprio mentre i nostri avventurieri raggiungono i passi più alti: lì i sassi appuntiti, resi scivolosi dalla pioggia, rappresentano l’insidia maggiore, specie per i big twin, e alle prime cadute del mattino si aggiungono le prime forature e gli stallonamenti del pomeriggio.

 


I tempi si allungano, la stanchezza inizia a farsi sentire, i muscoli sono indolenziti dai primi sforzi e dalla temperatura, ma gli indomiti viaggiatori proseguono fino a raggiungere Voineasa e un piccolo camp nei pressi del piccolo e grazioso lago di Vidra. C’è chi arriva secondo programma, per la maggior parte la giornata si conclude dopo una decina di ore di guida, e chi invece raggiungerà il bivacco a notte fonda dopo varie vicessitudini che terranno banco nei racconti e nei ricordi di questo esordio. A sorpresa, i primi ad arrivare a destinazione sono due maxi: la BMW HP2 di Bob Coerse e una delle più anziane moto in gara: la BMW R100GS di Jens Behring.

A dispetto dei pronostici, i due esperti rider (alla seconda partecipazione l’olandese, alla prima il tedesco) concludono la prima prova in modo quasi impeccabile accumulando pochissime penalità. La testa della classifica provvisoria, seppur di pochissimo, la prenderà però in serata il campione in carica Mark Kinnard, in sella alla sua KTM 690 Enduro. Ricordiamo che non conta infatti chi mette meno tempo durante il giorno - non si tratta di una prova di velocità - ma chi conclude le speciali nel tempo più vicino a quello previsto. Domani la seconda prova porterà la Gibraltar Race a concludere l’attraversamento della Romania per approdare in Ungheria, sperando in un tempo più favorevole e in temperature più estive.

 

Giorno 1 - Verifiche tecniche e prologo.

La pioggia concede una pausa sulle bellissime alture della Transilvania, giusto il tempo di godersi un bel sole nella prima giornata della Gibraltar Race 2018. La terza edizione del moto challenge che attraversa l'Europa da est ad ovest entra nel vivo nell'affascinante e misteriosa regione rumena, scelta quest'anno come punto di partenza.

Se l'arrivo a Gibilterra rimane un caposaldo della manifestazione, tanto da darle il nome, a cambiare è sempre l'inizio di questa avventura unica: Atene il primo anno, Burgas sul Mar Nero il secondo e Cheile Gradistei, piccola località di montagna poco lontana dal celebre castello di Bran e dalla cittadina di Brasov, quest'anno. Terminate le operazioni di scarico delle moto, per i partecipanti è stato un giorno diviso in due parti: verifiche tecniche, mediche e burocratiche la mattina, briefing e finalmente prologo il pomeriggio. Questo primo test ha lo scopo di consentire a tutti i piloti di controllare la propria moto e provarla su un tracciato creato ad hoc sfidando il cronometro.

Si tratta dell'unica prova in cui la classifica viene sancita dalla velocità perché, ricordiamo, la Gibraltar Race è una gara di navigazione e regolarità, per cui per vincere non ci vuole solo manetta, ma soprattutto molto equilibrio e concentrazione. Il primo obiettivo è raggiungere Gibilterra, e la classifica aggiunge quel pizzico di divertimento e di sfida in più. Lo spirito che caratterizza tutto il gruppo di partecipanti, poi, è tutt'altro che competitivo, almeno nelle prime fasi... 

Si respira un'atmosfera di complicità, di amicizia all'insegna della condivisione di uno stesso spirito, quello che porta a desiderare fortemente di vivere una vera avventura in mezzo alla natura nel cuore del Vecchio Continente. Il numero di partecipanti alla Gibraltar Race cresce di anno in anno perché in molti ritornano, e a questi si aggiungono nuovi amici contagiati dai loro racconti. Più di qualcuno è già alla terza edizione, moltissimi alla seconda è questo è ovviamente motivo di soddisfazione e orgoglio per gli organizzatori di Moto Raid Experience. Il fatto che il percorso cambi ogni anno, poi, è sicuramente una delle prime motivazioni che spinge questi indomiti a tornare e a concedersi due settimane di pura moto all'inizio di ogni estate. Da domani con la prima tappa si comincia a fare sul serio, per questo oltre al prologo, oggi si è tenuto anche il primo briefing, il più lungo e importante: é fondamentale che tutti i piloti, soprattutto i nuovi arrivati, capiscano il particolare funzionamento dell'evento.

Come detto, si tratta di una gara di navigazione: ogni mattina al via l'organizzazione consegna al pilota il proprio navigatore - sul quale nella notte (in gran segreto) viene caricata la traccia della giornata - e il Log con il quale viene memorizzato quanto fatto. Il percorso sul navigatore riporta "in chiaro" i trasferimenti, mentre per le cosiddette "selective session", ovvero le parti off road che rappresentano il cuore della giornata e della competizione, i piloti vedono soltanto i waypoint: con la loro abilità devono interpretare il percorso e raggiungerli uno ad uno in finestre di tempo previste. Maggiore sarà il ritardo (o l'anticipo!) rispetto al tempo preventivato, maggiori saranno i punti di penalità che decreteranno a Gibilterra la classifica finale. Assolte le formalità - e ascoltate tutte le raccomandazioni - i partecipanti si sono concessi il divertimento di un fettucciato realizzato apposta per loro con l'affascinante scenario dei Carpazi.

Le previsioni meteo per domani non promettono nulla di buono, e la carovana incrocerà la perturbazione che sta arrivando da ovest.
I percorsi, già resi fangosi dalla pioggia delle ultime settimane, renderanno ancor più difficile la prova, e renderanno l'inizio di questa Gibraltar Race ancor più tosto. Ma non è ancora il momento di preoccuparsene, meglio godersi il falò e il cocktail di benvenuto: all'alba si parte, meta della prima tappa sarà Voineasa, sempre in Romania.

Foto: Massimo Di Trapani, Rally Cool
Video: Nicola Andreetto

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