Giovanni Castiglioni: "La nuova MV Agusta si chiamerà Rivale"

Giovanni Castiglioni: "La nuova MV Agusta si chiamerà Rivale"
Abbiamo colto l’occasione della presentazione del 19° Revival MV Agusta per intervistare Giovanni Castiglioni, che ci ha rivelato in anteprima alcune novità del prossimo futuro, a partire dalla Rivale
20 giugno 2012


Varese - Si è tenuta nella giornata di ieri 19 giugno 2012 presso Villa Recalcati, ove ha sede la Provincia di Varese, la conferenza stampa di presentazione del 19° Revival MV Agusta previsto per l’imminente fine settimana di sabato 23 e domenica 24 Maggio a Cascina Costa.

Tra i presenti all’evento vi era un ospite d’eccezione, ovvero Giovanni Castiglioni, Presidente della Casa italiana e Presidente Onorario del Motoclub Internazionale. Abbiamo colto l’occasione per porgergli qualche domanda in merito al prossimo futuro di MV Agusta, a partire dal prossimo Salone Internazionale del Ciclo e del Motociclo (l’EICMA 2012), ove la Casa di Schiranna presenterà una nuova concept bike - che ci è stato confermato chiamarsi Rivale – al momento equipaggiata con un propulsore da 800 cc, cilindrata però ancora non definitiva, ma in fase di valutazione.

Presidente, ci può anticipare qualcosa in merito alla Rivale? Sarà una motard?
«Tipo. Non è proprio una motard, sarà una via di mezzo tra una Supermotard ed una moto da Enduro. E’ un concetto nuovo di moto.»

Quanto è importante l’annuale Revival per MV Agusta?
«E’ molto importante, anche per via della tradizione. Noi (come marchio MV Agusta, Ndr.) viviamo molto sul successo del passato, nonostante ormai il nostro cliente sia molto diverso, però è molto bello vedere la parte storica legata a quella moderna nello stesso contesto. E poi, c’è un gap di 30 anni dovuto al momento in cui l’azienda è stata chiusa, quindi è notevole la differenza tra le MV del passato e quelle moderne. E’ molto bello da vedere, a me piace parecchio.»

Avete qualcosa in programma in merito alla possibilità di correre?
«Forse. Dipende, sta cambiando molto il panorama delle corse motociclistiche. Adesso la MotoGP ha raggiunto costi così inaccessibili da dover inventare una sottocategoria, la CRT, perché altrimenti non si riusciva ad avere neanche 10 moto sullo schieramento. La Superbike invece sta prendendo molto più piede. E’ più vicina al cliente finale, in quanto vi corrono moto derivate dalla serie, ed è forse, secondo me, anche più interessante da vedere.»

Non pensa che Mediaset possa avvicinare anche MV Agusta alla SBK, oltre ad alcuni sponsor?
«Assolutamente. Perché la SBK costa molto meno della MotoGP. Tanto meno: una SBK importante costa 10 milioni, l’altra (la MotoGP, Ndr.) 30. Trovare sponsor per così tanti soldi senza un ritorno mediatico importante è molto più difficile. Invece entrando in gioco Mediaset la situazione cambia parecchio. Vedremo. Abbiamo avuto un po’ di proposte, ma al momento siamo molto concentrati sul prodotto.»

Valutate la possibilità di introdurre un pacchetto EAS anche per la F4?
«Questo fa parte di tutto un altro discorso (ride, Ndr.), lo vedrete al Salone (l’EICMA, Ndr.)»
 

Avete mai pensato di valutare una rete vendita concentrata solo sul prodotto MV Agusta come fanno ad esempio BMW o la Apple?
«Fino all’anno scorso era impossibile farlo, perché un concessionario già fa fatica a sopravvivere per via del crollo del mercato mondiale. Sopravvivere con un solo marchio è molto più difficile, ma l’ingresso del tre cilindri nella nostra gamma amplierà le nostre prospettive di vendita. Abbiamo già sei store monomarca in Brasile, tra l’altro bellissimi. E’ paradossale pensare che non ci siano in Italia ed in Brasile si (fa probabilmente riferimento alla situazione economica globale in termini di mercati di punta, Ndr.). Abbiamo inoltre uno Store a Seoul ed un altro a Hong Kong. Quindi in realtà di punti di vendita monomarca ne abbiamo già.»

Le reti monomarca sono però molto utili ai clienti per le operazioni di manutenzione…
«Quella è molto importante, è vero. La grande forza della BMW è di avere una rete monomarca che riesce a seguire molto di più il cliente. A volte può essere che un nostro cliente abbia un problema e si trova in un concessionario che magari è anche all’altezza, ma non si sta comportando come dovrebbe e quindi questo si ripercuote sulla nostra immagine, il che non è giusto.»

Con la F3 avete esplorato le potenzialità dell’elettronica. Cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima F4?
«Esattamente quanto visto con la F3 ma meglio! E non manca molto.»

Dobbiamo aspettarci qualche rivoluzione o rimarrà fondamentalmente se stessa?
«A livello stilistico rimarrà se stessa, anche perché il progetto è nuovo, è del 2010. Comunque noi cerchiamo di mantenere continuità. Anche tra vent’anni l’F4 sarà molto simile. Ci ispiriamo alla filosofia Porsche. La moto si rinnoverà all’insegna della tradizione. Abbiamo fatto delle indagini per sondare i pareri degli appassionati. Ci era passato per la mente di spostare gli scarichi dal sottosella, che sono storici, ma questa idea non è stata accettata da nessuno. Alla gente piace il concetto di continuità, che non fanno tante Case e per questo invecchiano prima.»
 
Alessandro Colombo

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