Gli auguri di Nico Cereghini

  • di Matteo Cappella
I tempi non sono buoni, ma l’ottimismo ci spinge ad andare avanti e a far fronte alle avversità. Sulla strada come nella vita di tutti i giorni | di N. Cereghini
  • di Matteo Cappella
22 dicembre 2009

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Auguri, auguri a tutti voi. A quelli che mi vogliono bene ma anche a quelli che non mi vogliono. Tipo “sei un ipocrita perché predichi la prudenza e poi chiudi le prove tv impennando”. Che è roba (rara) di quindici anni fa, forse venti, e bisogna avere una bella memoria, mentre è più facile verificare che in nessuna delle mie prove televisive, dall’85 ad oggi, ho superato la linea bianca di mezzeria, neanche una volta. E non ho mai mostrato tachimetri che sgarrano oltre i limiti.

Quisquilie, certo, però ci tengo, perché sono consapevole che i motociclisti in vista (tester e piloti) hanno una responsabilità, forse verranno imitati e presi a modello, dunque non possono lasciarsi andare, o peggio strizzare l’occhio a chi ignora le regole. So fare delle acrobazie che neanche vi sognate, ma le tengo per me.

Lasciate che faccia gli auguri anche al nostro sito e a tutti quelli che credono nel futuro

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Però a quelli che mi dicono che non bisogna arrendersi io rispondo che hanno ragione. Io non mi sono arreso, sono soltanto un po’ più paziente, per via dell’età. Non sono tempi buoni e lo sapete –molti di voi lo misurano sulla loro pelle- e ad essere ottimisti ci vorranno anni per rimettere l’economia a posto. I fondi per sistemare le strade e i guard-rail non si troveranno facilmente, lo possiamo immaginare. Lo stesso vale per le piste che ogni regione dovrebbe avere, come dicono alcuni di voi. Ed è per questo che, nell’attesa che si farà lunga, a noi motociclisti comuni non resta che raddoppiare la prudenza sulle strade, e dimezzare le uscite in pista se non siamo dei nababbi.

Ma lasciate che faccia gli auguri anche al nostro sito e a tutti quelli che credono nel futuro. Come alla Dorna che ha investito sulla Moto2 dopo che le case l’hanno lasciata sola, come a Max Biaggi che a 38 anni ha fatto una figlia e vuole il titolo SBK, come a Roberto Pattoni che rifà la 500-4 a due tempi che voleva il Pep che poi era suo papà.

E la lista per fortuna sarebbe lunga perché gli ottimisti sono più numerosi dei pessimisti. E allora chiudo con gli auguri più caldi: a quelli della Yamaha Motor Italia che sono ancora sul tetto, con la neve. Non vogliono la luna, soltanto la cassa integrazione che gli spetta. Che Babbo Natale metta sotto la sua moto-slitta quelli che in Giappone remano contro.

Nico Cereghini

Ascolta l'audio di Nico


Nota della redazione:

Gli auguri di Nico hanno portato fortuna agli operai della Yamaha Motor Italia che, dopo sei giorni al gelo, sono scesi dal tetto dello stabilimento di Gerno di Lesmo.
E' stato infatti raggiunto l'accordo sulla cassa integrazione, richiesta dai 66 operai licenziati. Ora manca solo la ratifica da parte del ministro Sacconi.

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