Sono tantissimi i temi ereditati e non su cui il governo entrante dovrà confrontarsi con più o meno urgenza. Scopriamo quali sono i principali e le possibili opzioni
27 settembre 2022
Urne chiuse e leadership del Paese è ormai ben delineata. Che il Governo di centrodestra decida per la continuità o la rottura ci sono temi aperti sui quali non potrà esimersi dal confrontarsi. E' presto per parlare di ministri e ministeri, figuriamoci per ipotizzare quali saranno i provvedimenti che il Governo guidato da Giorgia Meloni metterà in campo. Ci sono però tematiche imprescindibili e alcune "urgenze" che dovrà affrontare.
Caro carburanti
Gli aumenti dei prezzi dei carburanti dall'avvio del conflitto tra Russia e Ucraina è sul tavolo di lavoro del Governo.
Il taglio delle accise ha dato una mano agli italiani "scontando" 30 cent al litro. L'ultima proroga scadrà il 30 novembre. Che farà il Governo? Le ipotesi sono tre: può optare per un'ulteriore proroga oppure no e inoltre
potrebbe anche decidere di fare qualcosa di più strutturale e duraturo.
Elettrico
La transizione ai veicoli elettrici? Tutti d'accordo sulla necessità di un parco auto e moto meno inquinante, ma il centrodestra non ha fretta. La transizione passa anche per motori termici di ultima generazione e non si escludono idrogeno e biocarburanti. Insomma un po' di tutto, ma - come si diceva - senza fretta. Dalle dichiarazioni fatte nei mesi scorsi, Fratelli d'italia intende “Giocare un ruolo attivo e propositivo nei prossimi mesi in Europa durante i negoziati del pacchetto Fit for 55, con l’obiettivo di difendere e tutelare gli interessi del sistema industriale e produttivo nazionale“. In altre parole al governo entrante potrebbe stare un po' stretto il divieto di vendita di veicoli non elettrici a partire dal 2035.
In più, affidarsi totalmente e velocemente all'elettrico, secondo il centrodestra porterebbe a una pericolosa dipendenza dalla Cina che è il maggior produttore (per essere prudenti) di batterie e componenti elettroniche. L'utopia autarchica è anacronistica specie in una campo dove tecnologia e avanguardia sono inscindibili, ma potrebbe comunque pesare sule future scelte.
Infrastrutture
Parlando di infrastrutture sono due i tavoli di lavoro: sicurezza e colonnine. In Italia i continui tagli stanno mettendo a dura prova la nostra rete stradale. Si parte dalle buche in città, profonde come piscine, e si arriva al ponte Morandi. Bisognerà mettere in campo fondi e idee. Anche l'adeguamento dei guard rail è da tempo una buona idea che rimane il più delle volte inapplicata. E il ponte sullo Stretto di Messina si farà? In campagna elettorale se ne è parlato, ma senza particolare entusiasmo.
Infrastrutture però vuol dire anche colonnine di ricarica. E' una questione condivisa tra pubblico e privato e sembra ormai procedere su un binario. Si potrebbe un po' accelerare, ma tutto sommato molto probabilmente non sarà in cima alla lista delle cose da fare. La Lega sul tema si è espressa positivamente soprattutto per quanto riguarda i punti di ricarica all'interno delle nuove costruzioni.
Sicurezza
Ci sono moltissime questioni aperte in termini di sicurezza stradale e in particolare che riguardano gli utenti più deboli della strada. Si parla per esempio da tantissimo tempo di incentivi per l'abbigliamento tecnico (paraschiena, airbag, etc...), cosa farà il centrodestra? Ci sono poi tematiche sottovalutate come ad esempio il controllo degli animali selvatici o anche burocratiche come potrebbe essere una maggior attenzione nei rinnovi patenti per gli anziani.
Mobilità
Il tema mobilità è politicamente piuttosto trasversale. Tutte le forze politiche concordano sulla necessità di diminuire il traffico e ridurre il numero di veicoli in circolazione. Si punterà probabilmente su mezzi pubblici e condivisi. Detto questo chissà se il Governo entrante continuerà anche ad incentivare le due ruote che in un sol colpo snelliscono il traffico, risolvono il problema parcheggi e riducono anche le emissioni nocive.