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Altroché rookie, verrebbe da dire. Il primo dei tre viaggi a cui il nostro GS Rookie Team ha preso parte, ha mostrato in tutta evidenza quello che ci era sembrato abbastanza chiaro fin dai primi metri in sella, durante il corso tenutosi presso la GS Academy: almeno due, dei tre partecipanti alla nostra iniziativa, su una moto da enduro, a proprio agio ci si sente eccome. È così che Isacco e Marco hanno preso il via, con i migliori auspici, per la Pavia-Sanremo, la prima delle tre avventure organizzate da HATVENTURE e da OVER2000RIDERS, che li ha visti e li vedrà protagonisti nelle prossime settimane. Grande assente, Stefania, infortunatasi ad una caviglia in preparazione all’evento, ma comunque presente sulla linea di partenza, per dare il giusto supporto agli altri membri della sua e della nostra squadra. Come promesso, il nostro team ha realizzato un video per i lettori di Moto.it: in questa prima tappa il regista è stato Isacco. E' lui che ha curato il montaggio delle immagini, che mostrano le fatiche e le grandi gioie della prima tappa in moto sulle Alpi Liguri.
Un viaggio, quello intrapreso dai nostri giovani lettori e da Stefano Candida, l’istruttore messo loro a disposizione da BMW Italia (su GS 1200 R, nelle nostre foto), che ha mosso i primi passi il pomeriggio del venerdì, il giorno prima della partenza effettiva, dapprima con le procedure di iscrizione davanti allo stabilimento della Riso Scotti e, in seguito, con l’utilissimo corso di navigazione, organizzato da Garmin, partner dell’iniziativa.
Un piccolo “cermioniale” a cui si è aggiunto l’immancabile briefing che, oltre a fornire informazioni utilissime a quanti si apprestavano a vivere un’esperienza che, in misura variabile, li avrebbe comunque messi alla prova, ha contribuito a calare i partecipanti in quella dimensione “raid”, dal fascino irresistibile.
Discovery e Classic
La Pavia-Sanremo a cui hanno preso parte i nostri rookie rappresenta un debutto, su questi percorsi, per HAT e la sua organizzazione. Un tracciato molto bello e affascinante che si è snodato lungo le rive del Po e nell’entroterra ligure, fino a raggiungere la città costiera. Due tappe da circa 200 Km l’una, con una componente di off-road pari al 40% del totale, per chi ha scelto la modalità Discovery, e della metà, per i partecipanti alla versione Classic. A differenziare le due esperienze, oltre ad itinerari leggermente diversi in alcune tratte, anche e soprattutto la presenza di una tranche di guida in notturna, nella variante Classic. È questo, infatti, un elemento caratteristico di tutte le avventure organizzate da HAT, organizzazione celebre per la sua Hardalpitour. Un’idea per certi versi innovativa di concepire il turismo, che ha meritato, in seno alla Federazione Motociclistica Italiana, un “ministero” dedicato - quello del Turismo Adventouring - con tanto di calendario composto da ben 11 eventi, in grado di toccare ben 18 differenti regioni, nel nostro Paese. La variante Discovery è stata, così, concepita per permettere, a quanti non hanno avuto, in passato, esperienza di viaggi del genere, di prendere confidenza con questo modo di vivere la moto. Chi - come noi e come i ragazzi del GS Rookie Team - ha partecipato alla Pavia-Sanremo con questa formula, ha, così, pernottato, al termine del giorno uno, nel centro di Sassello (paese di 1.700 abitanti, in provincia di Savona). Quanti hanno scelto la variante Classic, al contrario, non si sono fermati in loco per la notte, ma sono, invece, ripartiti, dopo una pausa di circa sei ore (dalle 17 alle 23), dando prova di non poca capacità di resistenza e concentrazione.
La fatica del fuoristrada
Già perché guidare in fuoristrada per così tanti chilometri, anche se su percorsi ampiamente abbordabili per la stragrande maggioranza dei motociclisti, richiede un livello di attenzione spesso sconosciuto agli stradisti, oltre ad obbligare a una posizione di guida - in piedi, sulle pedane - che dopo qualche ora in “sella” può essere fonte di un certo affaticamento, per i meno esperti. Difficoltà affrontate nel migliore dei modi dai nostri rookie, a cui era richiesto, oltre che di guidare, anche di navigare in maniera corretta e, soprattutto, di raccogliere il materiale che è stato necessario al nostro Isacco - “capitano” di questa prima tappa - per montare il video che vedete in apertura di questo servizio. Un grande aiuto, in questo senso, è venuto dalla facilità di guida assicurata dalla BMW GS 310, in dote ai nostri lettori e a chi vi scrive. Se è vero, infatti, che gli eventi HAT sono aperti alle moto dai 150 Kg di peso a salire, è altrettanto vero che, all’interno di questa macro categoria, le piccole GS figuravano tra i mezzi più leggeri, tra quelli presenti alla manifestazione. Un compromesso perfetto, quindi, tra stabilità, risposta amichevole che, grazie ad una massa a prova di principiante, ha consentito di cavarsi d’impiccio con facilità nei passaggi più tecnici previsti dall’organizzazione.
L’avventura continua
Ma l’esperienza nel mondo del turismo adventouring non è di certo finita, per i nostri lettori. Dal prossimo 29 giugno, al 1 luglio, si terrà, infatti, la Hat Sestriere Adventourfest, un evento giunto ormai alla sua sesta edizione e che prevede tre giornate di guida con campo base a Sestriere e tre differenti percorsi che si snodano nei punti più spettacolari della zona, come la strada dell’Assietta, le montagne del Seguret, il colle del Colomion, le Valli Argentera e di Thures, e i Monti della Luna, oltre alla possibilità di partecipare alla HALF Hardalpitour: un’avventura in notturna della durata di dodici ore, lungo un itinerario di 250 km da percorrere in navigazione, con traccia GPS, su strade sterrate d’alta quota. La più impegnativa e rinomata Hardalpitour Sanremo-Sestriere, concluderà, infine, gli appuntamenti HAT di questa stagione, nei giorni dal 7 al 9 settembre. L’evento adventouring più importante in Europa - come viene definito dagli organizzatori - potrà essere vissuto nelle sue varianti Extreme (per la durata di ben 40-42 ore consecutive, su 920 Km di percorso), Classic (580 Km) e Discovery (con sosta notturna).
Foto di Massimo di Trapani