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Ural è il marchio di motociclette più iconico della Russia e quando si pensa ai sidecar il collegamento è automatico. Ora però il marchio è costretto ad abbandonare la Russia a causa delle sanzioni imposte a Mosca. Le difficoltà di approvvigionamento spingono Ural oltre confine, in una nuova struttura in Kazakistan.
Da quando l'azienda è stata fondata nel 1941 Ural è stato inscindibilmente collegato alla Russia tanto da diventarne quasi un simbolo (sicuramente nel mondo delle due ruote). Nel 2019 Vladimir Putin durante una visita in Crimea nel è stato fotografato proprio in sella a una Ural.
Ural produce importa l'80% delle componenti dall'estero e a causa delle sanzioni rese necessarie dopo l'invasione russa in Ucraina non è più in grado di produrre veicoli entro i confini di Mosca. Si sposterà in una nuova catena di montaggio a 600 km dall'attuale stabilimento, più precisamente Petropavlovsk in Kazakistan.
"Abbiamo impiegato 20 anni a inserirci nell'economia globale - ha commentato Ilya Khait, CEO di IMZ-Ural -. È stato un processo molto lungo, difficile e costoso per allontanarsi dalla fabbrica in stile sovietico di Irbit, che faceva tutto internamente e non lo faceva molto bene, per diventare più moderni e acquistare i migliori componenti".