Guintoli: a cosa serve la gamba fuori in staccata

La tecnica più controversa degli ultimi anni finalmente spiegata in un video dal tester Suzuki
6 aprile 2020

Ormai ci siamo abituati, diciamo la verità. Ormai tutti i piloti del Mondiale "tirano fuori" la gamba interna alla curva: quelli che mantengono l'impostazione classica, con il piede saldo sulla pedana, si contano sulle dita di una mano - in MotoGP c'è praticamente il solo Jorge Lorenzo - che non a caso non è fra gli staccatori più violenti - che rimane fedele alla tecnica classica.

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La cosa curiosa, però, è che diversamente con quanto è accaduto con altre tecniche - il ginocchio fuori, per dirne una - non è stato immediatamente evidente a cosa servisse lasciar penzolare la gamba interna alla curva. Una spiegazione, a distanza di anni, arriva da Sylvain Guintoli, iridato in Superbike con Aprilia nel 2014, ora collaudatore Suzuki MotoGP.

Nel video che vi proponiamo qui sopra, Sylvain spiega come la tecnica sia nata a seguito dal costante aumento della potenza frenante delle MotoGP, che ha portato i piloti a perdere sempre più spesso l'appoggio sulla pedana. Il primo che ha però iniziato a sfruttarla scientificamente è stato Valentino Rossi, tanto da dare alla tecnica il nome utilizzato fra i piloti - The doctor's'dongle, sinteticamente traducibile come "la penzolata del dottore". Rossi, però, si è sempre ben guardato dallo spiegare quali vantaggi potessero derivare da questa cosa...

 

Rossi con la gamba fuori, tecnica da lui introdotta ad inizio anni 2000
Rossi con la gamba fuori, tecnica da lui introdotta ad inizio anni 2000

 

All'inizio la cosa sembrerebbe controproducente: in qualunque corso di guida gli istruttori ripetono fino alla nausea quanto sia importante stringere il serbatoio fra le gambe per diminuire l'affaticamento delle braccia in staccata. Come però spiega Guintoli, staccando le gamba la situazione cambia, e non di poco.

Tanto per cominciare, il baricentro del complesso pilota-moto si abbassa. La gamba ha un peso rilevante sul totale della massa corporea, e spostarla verso il basso cambia significativamente la distribuzione dei pesi. Un baricentro più basso rende la moto più stabile in staccata, ma secondo Guintoli c'è un secondo vantaggio collaterale: spostando la gamba all'esterno, e all'indietro, si sposta allo stesso tempo più peso sulla pedana esterna e sulla sella, caricando maggiormente il retrotreno. Infine, ci si trova in una posizione in cui viene massimizzata la core strenght, ovvero la forza dei muscoli addominali e del pavimento pelvico, rendendo la posizione molto più comoda e permettendo di sfruttare meglio la forza della gamba esterna in staccata.

Inoltre, a livello aerodinamico, c'è un certo vantaggio nell'aprire la gamba interna: così come si solleva il busto, allo stesso modo questa tecnica aumenta la superficie esposta alla pressione dell'aria, cosa che da un lato rende la frenata più efficiente ed efficace, e dall'altro contribuisce a togliere una parte del carico della staccata sulle braccia.

Controindicazioni? Nessuna, teoricamente. Certo, se siete voi a pagare la suola degli stivali, meglio stare attenti a non far penzolare la gamba troppo vicino all'asfalto...