Guintoli: il freno posteriore in pista

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Un altro interessante video del pilota francese in cui spiega a cosa serva il freno posteriore. E perché si possa anche non usarlo...
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27 aprile 2020

Freno posteriore si, freno posteriore no. È una delle questioni più discusse della storia, riguardo la tecnica della guida in pista. A fasi alterne, i piloti hanno sostenuto la sua indispensabilità o la sua totale inutilità. Schwantz non lo usava, tanto da arrivare a dire che avrebbero potuto anche togliergli il pedale e se ne sarebbe accorto solo nelle impennate dopo il traguardo, Doohan invece lo sfruttava così tanto da arrivare a farsi montare il comando sul manubrio quando, dopo l'incidente del 1992, perse la mobilità della caviglia destra.

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In tempi più recenti, tanti piloti lo hanno usato come... controllo di trazione, stabilizzatore, strumento per chiudere la traiettoria. Altri lo hanno bellamente ignorato, dando ragione - per tornare al passato - a Kenny Roberts che, parlando della guida dei suoi piloti, sosteneva con la sua tipica ruvidità che lo dovesse usare solo chi fosse a suo agio nel farlo, altrimenti si facevano più danni che altro. "Se non sei capace di usarlo, tanto vale che invece del pedale del freno tu prema il clacson: qualunque cosa ti aiuterà nella guida più di una ruota posteriore bloccata a sproposito".

Sylvain Guintoli, in questo video, ci spiega quanto sia diventato importante nella MotoGP moderna, dove contano anche i millesimi. Ed è veramente illuminante capire quando si usa e quando no: una spiegazione interessantissima, legata alla dinamica delle moto da corsa. Ma fa ancora più sorridere sentirlo raccontare del suo Mondiale SBK 2014 e del fatto che quell'anno, il freno posteriore...

 

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