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La Harley-Davidson Bronx era una modello destinato ad entrare in produzione, tanto che era stata presentata a EICMA 2019 a fianco della Pan America.
Un debutto fisico non casuale visto che i due modelli esulavano in un certo senso dalla tradizionale offerta della marca americana rivolgendosi a un pubblico potenzialmente nuovo.
Entrambe le moto erano nate nell'ambito del progetto More Roads to Harley-Davidson annunciato nel 2018 dall'allora numero uno Matt Levatich, la strategia di ampliamento della gamma che è stata decisamente rivista a partire dal 2020. Quando cioè gli azionisti principali della marca di Milwaukee decisero la sostituzione del precedente CEO con Jochen Zeitz, motivandola con la necessità di riportare le vendite in crescita dopo un biennio difficile.
Il nuovo piano strategico quinquennale The Hardwire varato da Zeitz ha tracciato nuove guide, rivisto la road map delle novità e i risultati hanno cominciato ad arrivare nonostante nel frattempo si siano aggiunte le difficoltà innescate dalla pandemia.
Come noto i nuovi modelli sono stati sviluppati sulla nuova piattaforma motore Revolution Max, il V2 con raffreddamento a liquido e fasatura di distribuzione variabile, proposto già nelle cilindrate 1250 e 975.
Quello di cilindrata maggiore ha debuttato sulla Pan America e poi sulla Sportster S, il 975 – che avrebbe dovuto invece debuttare proprio sulla Bronx in contemporanea alla Pan America – è arrivato a un annodi distanza sulla Nightster, una cruiser.
E questo perché la Bronx, promessa nel 2020, era stata fermata. Ma non cancellata dai programmi, vuoi per l'investimento già fatto e vuoi soprattutto per il suo aprirsi a motociclisti non soltanto Harley-Davidson nel senso stretto del termine.
La Bronx è chiaramente un modello che potrebbe funzionare bene in Europa.
Una buona notizia arriva ora dagli Stati Uniti e precisamente dalla rinnovata registrazione del marchio Bronx avvenuta lo scorso 13 aprile.
Il nome Bronx, già iscritto nella categoria motocicli e parti strutturali, era stato depositato una prima volta nel 2017. Tuttavia una nuova procedura americana introdotta pochi mesi fa e denominata Trademark Modernization Act fa sì che la titolarità del marchio depositato scada dopo tre anni nel caso di mancato utilizzo.
Da qui la necessità di rinnovarlo. Non tanto per farlo, visto che la ripetuta registrazione all'ufficio dei brevetti comporta un maggior vincolo produttivo.
Del resto la Bronx non era stata cancellata ma appunto stoppata in favore di altri modelli, mentre la sua utilità nell'ampliamento dell'offerta - e l'opportunità di utilizzare la nuova piattaforma motoristica - restano intatte. Quello che potrebbe facilmente accadere è che la sua estetica non sia quella mostrata in un primo tempo.
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