Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
L'imminente arrivo della Harley-Davidson Pan America nelle concessionarie e la prova appena completata dal nostro Perfetto rilanciano con clamore i pareri a volte discordanti sul design della rivoluzionaria (per la Casa di Milwaukee) maxienduro bicilindrica. Tra, come chi scrive, quelli che la trovano nuova ed intrigante e quelli che invece non entrano in sintonia con la linea della Pan America, si è sviluppato un dibattito che ha portato la redazione a pensare a qualche altra moto che possa essere stata altrettanto innovativa, rompendo decisamente con i canoni stilistici del segmento nel quale andava ad inserirsi o con la storia evolutiva del proprio marchio.
Ne è venuta fuori questa lista di dieci moto - per noi - dall'estetica rivoluzionaria, fateci sapere le vostre!
BMW R1100 GS
Perché è rivoluzionaria: perché se la confrontiamo con le GS 80 e 1000 sembra avanti di trent'anni e il suo successo è quantomai attuale. Chissà se nel 1994, anno del suo debutto, avremmo mai pensato che in fin dei conti i concetti tecnici ed estetici introdotti dalla R1100 GS li avremmo ritrovati – evoluti – nel 2021, ma in effetti la forza dei grandi progetti rivoluzionari è anche quella di essere longevi e seminali. Dal motore boxer a quattro valvole alla sospensione anteriore Telelever - il Paralever posteriore era già appannaggio della versione precedente - fino al becco (in realtà già visto qualche anno prima anche sulla Suzuki DR 750S Big), la BMW R1100 voltò pagina.
Ducati 916
Perché è rivoluzionaria: ha di fatto ridisegnato stilisticamente e tecnicamente le Ducati (e le piccole Cagiva 125 che ne seguirono i dettami estetici) influenzando per molti anni l'intero segmento delle sportive. Creatura del genio di Massimo Tamburini e della squadra del CRC con forme che tutt'oggi non sono invecchiate e legate sempre alla funzione, la 916 è stata presentata nel 1993 e raggiunge gli appassionati l'anno successivo con tantissime innovazioni e spunti stilistici unici. A partire dalla linea, per passare agli scarichi ovali sottocodone, ai gruppi ottici anteriori e all'estrema ricerca della massima funzionalità legata però all'ottenimento del miglior design possibile. Una pietra miliare.
Ducati Multistrada
Perché è rivoluzionaria: innanzitutto per il coraggio di unire un cuore sportivo a una impostazione di guida che oggi definiremmo Crossover ma che, nel 2002, nessuno aveva ancora coniato. E poi il design, inconfondibile, che manifestava spavaldamente l'assenza del timore di apparire poco legato ai canoni Ducati di inizio millennio; era opera di Pierre Terblanche, capo del centro stile Ducati di quegli anni cui dobbiamo anche la bellissima Supermono, la seconda serie delle Supersport e la 999.
Kawasaki Ninja H2R
Perché è rivoluzionaria: linea che non lascia spazio ad ammiccamenti, piace o no, motore dotato di compressore volumetrico a vista che puoi apprezzare per quella esaltazione erasmisma del libero arbitrio fino ai 310 cavalli, primo monobraccio per Kawasaki, unito al traliccio. Se non è rivoluzionaria questa... nel 2013 la casa di Akashi batte il pugno sul tavolo e sforna questa, a parere di chi scrive, bella sportiva non omologata. Un'opera che non trova però collocazione nelle competizioni e che in ogni caso non fa mistero di non voler competere con proposte meno potenti ma maggiormente orientate all'uso in pista. Da questa H2R sono poi derivate la stradale Ninja H2, la sport touring Ninja SX e la nuda Z H2.
Harely-Davidson Pan America
Perché è rivoluzionaria: La Pan America 1250 è la prima maxi enduro costruita da Harley-Davidson ed è frutto di un progetto totalmente inedito anche sul telaio e sul motore. Mai prima d'ora la Casa di Milwaukee si era allontanata così tanto dal suo terreno di caccia tra le pianure del flat track e i rettilinei delle Interstate e le reazioni degli appassionati non sono mancate.
Honda CN 250
Perchè e rivoluzionario: è il primo maxi scooter della storia. Nel 1986 Honda porta sul mercato motociclistico mondiale un concetto totalmente nuovo, quello dello scooter grande e di cilindrata più cospicua rispetto a quanto si era abituati fino ad allora. Noto anche come Helix o Fusion, il CN 250 arriva da noi soltanto qualche anno dopo ma rimarrà apprezzato fino a oggi e in ogni caso bisogna riconoscerli il merito di aver inaugurato un filone.
Moto Guzzi Griso 1100
Perché è rivoluzionaria: opera di Rodolfo Frascoli e Marabese Design, la Moto Guzzi Griso nel 2005 è una ventata di novità e di innovazioni dopo alcuni anni tribolati per il Marchio di Mandello. Lo stile della naked Griso si allontana dalla produzione Guzzi in qualche modo legata, con successo, alla storia gloriosa dell'Aquila e non ha precedenti: la Griso esplora un territorio diverso con un'estetica ricercata che ancora oggi è oggetto di culto, dà vita ad una moto che non ha punti estetici in comune con nessun'altra Moto Guzzi fino ad allora prodotta se non nella linea dell'imponente bicilindrico a V.
Suzuki Katana GSX 1100 S
Perché è rivoluzionaria: il nome Hans Muth vi dice niente? Sul finire degli anni '70 il suo studio Target Design viene incaricato di disegnare una moto per Suzuki e alla fine, al salone di Colonia del 1980 appare lei: la Katana 1100. Sopra un convenzionale quattro cilindri raffreddato ad aria, le linee riconoscibilissime ancora oggi che più personali non sarebbe possibile. La Katana spezza gli schemi fino ad allora cari a Suzuki, genera una stirpe di discendenti negli anni immediatamente successivi ma rimane, forse, un po' incompresa. Tuttavia il suo mito cavalca fino ai giorni nostri e la sua erede GSX-S1000 Katana è disegnata da Rodolfo Frascoli.
Triumph Speed Triple T509
Perché è rivoluzionaria: basterebbe dire che i due occhi spiritati e il concetto di ricavare una naked rimuovendo la carenatura dalla T595 Daytona - la sorella “ vestita” - hanno fatto scuola. In realtà, anche per inquadrare meglio il modello, bisogna aggiungere che pochi ricordano che la mitica Speed Triple 955 spesso indicata come la naked più aggressiva dei suoi anni '90 è in realtà l'erede della prima, più convenzionale, Speed Triple 900 del 1994 monofaro bellissima e ricercatissima moto che, però, quando venne sostituita dalla T509 invecchiò di colp: la nuova Speed Triple fece innamorare per la sua linea senza compromessi e sfacciata che era preludio di prestazioni dinamiche e motoristiche emozionanti.
Yamaha Vmax 1200
Perché è rivoluzionaria: perché è l'antesignana della Power Cruiser. Voluta da un americano, l'importatore Yamaha Edmund Burke, e disegnata da un inglese, John Reed, venne presentata nel 1985 quando i suoi 145 cavalli apparivano una potenza fuori dall'ordinario e la rendevano un hot rod a due ruote, entusiasmando il pubblico degli States. Nel 2008 venne rinnovata totalmente (200 cv e 1679 cc) per chiudere la carriera nel 2017.