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Harley-Davidson sta affrontando importanti cambiamenti nella sua strategia di sviluppo dei nuovi modelli e nelle scelte commerciali in giro per il mondo.
Il suo programma Hardwire di revisione dei modelli e delle politiche di vendita ha iniziato a portare i primi risultati positivi già alla fine dell'anno scorso (con l'allora Rewire) nonostante le difficoltà esterne aggiunte dalla pandemia che hanno condizionato, e in parte continuano a condizionare, l'economia mondiale.
La casa americana ha presentato oggi la terza trimestrale 2021 che ha visto un buon risultato in termini di ricavi; un risultato oscurato parzialmente dall'eccellente andamento dello stesso periodo di un anno fa, quando si erano registrati i migliori indicatori economici dal lontano 2015.
Concentrandoci sulla vendita delle moto, che rappresenta la voce maggiore nei ricavi con quasi l'80% di quelli complessivi (un'altra parte importante delle entrate arriva da ricambi e accessori), le vendite mondiali sono state di 50.800 unità, vale a dire il 6% in meno rispetto al terzo trimestre del 2020 e un -13% rispetto alle 58.500 vendite del 2019.
Tuttavia in Nord America c'è stato un piccolo incremento del 2% grazie a 33.900 moto vendute, che sono i due terzi di quelle mondiali.
L'area EMEA, seconda per importanza e che comprende l'Europa ha perso il 16% scendendo a 9.400 vendite.
Allargando l'orizzonte temporale al periodo gennaio-settembre, le vendite mondiali sono state 160.300: significa un aumento del 9% sul 2020.
Nel 2019 avevano invece totalizzato 179.050 unità, il calo 2021-2019 è quindi del 10,5%.
Il 9% di aumento rispetto al 2020 si deve unicamente all'incremento del mercato nordamericano (+25%) salito a 114.800 moto vendute: vale anche un mini incremento sul 2019, quando si vendettero 113.500 moto in USA e Canada.
Negli altri mercati i segni sono però negativi: -18% in EMEA (24.600 unità vendute in nove mesi), Asia e Pacifico (-10% e 18.300 moto) e America Latina (-45%). In pratica con quasi 115.000 moto vendute il mercato nordamericano ha pesato nel 2021 per il 72% del totale mondiale.
Questo ha a che fare con la scomparsa di alcuni modelli in Europa, in particolare le Sportster che avevano un risalto importante, ha a che fare con i dazi ancora esistenti e con la decisione di abbandonare alcuni paesi per concentrare l'attività nelle aree e nelle tipologie più profittevoli secondo appunto il nuovo piano strategico.
Terzo trimestre | Primi nove mesi | |||||
Mercati | 2021 | 2020 | Variazione | 2021 | 2020 | Variazione |
Nord America | 33.900 | 33.200 | +2,% | 114.800 | 92.000 | +25% |
EMEA | 9.400 | 11.200 | -16% | 24.600 | 29.900 | -18% |
Asia Pacifico | 6.500 | 7.600 | -15,% | 18.300 | 20.300 | -10% |
America Latina | 1.000 | 1.800 | -41% | 2.600 | 4.800 | -45% |
Totale mondo | 50.800 | 53..00 | -6% | 160.300 | 147.000 | +9% |
I ricavi complessivi di Harley-Davidson del terzo trimestre sono stati di 1,161 miliardi di dollari (+20%) e quelli dei primi nove mesi di 3,724 miliardi (+36%), sempre rispetto agli stessi periodi del 2020.
La vendite unicamente delle moto ha visto i ricavi salire a 886 milioni nel terzo trimestre (+29%) e a 2,932 miliardi nei primi nove mesi (+44%). Confrontando questi dati con quelli delle vendite si nota come sia aumentato il valore medio delle moto vendute.
Il margine lordo è sceso da 29,8% a 26,7% (ma salito di 4.4 punti percentuali nei primi nove mesi), mentre il reddito operativo è aumentato a 98 milioni di dollari (+109%): nei primi nove mesi è stato di 511 milioni rispetto ai soli 10 dello stesso periodo del 2020.