Harley ristruttura l'impianto di York

Il 2009 di Harley-Davidson verrà ricordato come l'anno delle grandi manovre. Ultima delle quali è la riqualificazione, con temporanea chiusura, di uno stabilimento con 1950 dipendenti
4 dicembre 2009

Punti chiave


Harley-Davidson
continua nel suo processo di assestamento aziendale, al fine di arginare un momento di crisi, ma guardando positivamente al futuro. In quest'ottica arriva un piano di ristrutturazione importante per uno degli stabilimenti stategici del marchio.

Operazione molto delicata, visto che è prevista la riduzione della forza lavoro da 1950 dipendenti a 1000 - quasi la metà - di cui circa 700 verranno contrattualizzati a tempo indeterminato e altri 300 con una collaborazione temporanea.

Previsto un risparmio di circa 100 milioni di dollari all'anno

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Tale distribuzione delle maestranze è stata concordata dall'azienda con gli stessi dipendenti, in modo costruttivo, al fine di poter chiudere temporaneamente la linea di produzione per renderla più efficente e versatile per il futuro. Con la garazia che sia già stato fissato il termine per la riapertura nel 2012. Quindi uno spazio temporale importante che dovrebbe far risparmiare fino a 100 milioni dollari all'anno al marchio americano.

Un progetto che soddisfa anche Keith Wandell, CEO di Harley-Davidson: "Vogliamo ringraziare tutti i nostri dipendenti per il grande supporto datoci in questa difficile operazione di riqualificazione. Abbiamo la volontà di creare una struttura efficente, supportati anche dal governo dello stato della Pennsylvania, - con un fondo di 15 milioni di dollari - nonché dal governatore del Kentucky per la disponibilità nel processo di trasferimento della produzione".

Già dallo scorso maggio il management di Harley-Davidson aveva iniziato a valutare se riorganizzare la struttura operativa di York per renderne più sostenibili i costi di gestione, oppure spostare il tutto altrove, comunque negli States: nella seconda ipotesi,  la scelta sarebbe infatti caduta sul Kentucky.