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Mobilità e pandemia. La diffusione mondiale del Coronavirus è stata resa possibile dalla facilità di spostarsi da un continente all'altro con i viaggi aerei, prima ancora che adoperando i mezzi privati e pubblici.
L'osservazione della mobilità più localizzata ha invece permesso di formulare un'ipotesi sull'inizio del contagio Covid-19, avvenuto a Wuhan, capitale della provincia cinese di Hubei, stabilendo un periodo anticipato rispetto a quando ritenuto finora.
A sostenerlo è uno studio della statunitense Harvard Medical School. I ricercatori hanno utilizzato circa 110 immagini satellitari di sei ospedali di Wuhan, per monitorare il traffico dei veicoli, e poi hanno quantificato le parole chiave - relative ai sintomi di un'infezione virale da coronavirus - digitate sul motore di ricerca cinese Baidu nel periodo che va da aprile 2017 a maggio 2018.
L'analisi dei dati ha permesso di ipotizzare che l'inizio dell'epidemia Sars-CoV-2 è antecedente a dicembre 2019, diversamente da come si era sostenuto.
Il primo forte aumento di frequentazione ospedaliera, corroborata dalle immagini satellitari dei parcheggi e dalla ricerca di parole collegate al virus, è stato registrato già ad agosto 2019 e si è osservato un picco nel mese di dicembre.
John Brownstein, coordinatore del gruppo di lavoro amerticano, ha spiegato come in uno dei maggiori ospedali di Wuhan l'aumento di auto ad agosto è stato del 67%, mentre negli altri centri si è registrato un aumento medio addirittura del 90%.
Gli stessi ricercatori, in attesa della consueta verifica peer-review, hanno ammesso che non tutte le immagini erano utilizzabili a causa del maltempo e che la ricerca di parole sul web potrebbe essere legata a eventi non noti. “Nonostante non sia possibile confermare che l'aumento del volume di auto nei parcheggi degli ospedali sia direttamente correlato al nuovo virus – ha scritto Brownstein -, le nostre prove sostengono altri lavori recenti che dimostrano come l'emergenza sia cominciata prima dell'identificazione al mercato del pesce di Huanan. I risultati rafforzano anche l'ipotesi che il virus abbia avuto origine nella Cina meridionale e che fosse già in circolazione all'epoca del focolaio osservato a Wuhan”.
La portavoce del Ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, secondo quanto riportato dalla BBC ha commentato: “E’ incredibilmente ridicolo arrivare a una conclusione del genere basandosi su osservazioni così superficiali come l’aumento del traffico”.
A oggi, riportano i dati della Johns Hopkins University, oltre 406.000 persone in tutto il mondo hanno perso la vita a causa del Covid-19 e sono oltre sette milioni quelle che sono state infettate.
La Cina, primo focolaio, ha indicato i suoi decessi nel numero di 4.638 e i casi confermati in 84.195.