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Ci siamo. La gara eliminatoria del mattino ha avuto il suo formidabile svolgimento in una mattinata spettacolare. Meteo perfetto e colpo d’occhio sensazionale sulla tenuta de il Ciocco. La benedizione… dell’Inferno.
La “gara del mattino”, come romanticamente è definita la “manche” di qualifica di Hell’s Gate Metzeler, è già una prova durissima. Il tracciato, circa 35 chilometri che si inerpicano sula montagna del Ciocco, riporta direttamente all’Enduro delle origini, offrendo ai partecipanti la gamma completa dei passaggi più caratteristici del fuoristrada della “sofferenza”. Proprio per questo, tuttavia, anche questa fase della Competizione è considerata un appuntamento da non perdere. Ci sono piloti e appassionati che si iscrivono a Hell’s Gate Metzeler solo per la “Gara del Mattino”, e che considerano il tentativo di entrare nei primi 30, quelli che accederanno alla finalissima, un vero e proprio “Must”.
Funziona così (ma gli appassionati lo sanno bene): cinque giri, e altrettante Prove Speciali, circa 7 chilometri di “tormento” ad ogni passaggio. L’obiettivo è finire la Gara classificandosi tra i primi trenta, in modo da avere il privilegio di partecipare al “core event” di Hell’s Gate Metzeler.
Il risultato è un mix di adrenalina e strategia. Si parte forte, ma si cerca, poi, di risparmiarsi un poco in vista dell’Impegno clou del pomeriggio. Jarvis, com’è sua abitudine, parte “dinamitato”, e dopo aver vinto la seconda speciale vola in testa. Nicoletti e Roman tengono il passo, si fanno notare l’inglese Bolt e il sudafricano Teasdale, e il “Detentore” Young accusa un lieve ritardo per un errore nella prima “PS”. Poi la gara si assesta fino al suo risultato definitivo. Il “messaggio” di Graham Jarvis è chiarissimo.