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Honda è stata la prima Casa motociclistica a dotare una delle proprie moto di un airbag per la prevenzione dei danni dagli urti frontali, adesso allo studio anche da altre Case: la GL 1800 Gold Wing è infatti dotata fin dal 2007 di airbag che in caso di urti interviene con efficacia per mitigare le conseguenze di un incidente. Un ottimo dispositivo e un significativo aumento della sicurezza che non soltanto Honda starebbe sviluppando sullo stesso solco per altri veicoli (ad esempio gli scooter), ma che avrebbe allo studio anche in altre tipologie.
Se infatti un airbag "automobilistico", ovvero solidale alla motocicletta, offre una grande protezione dagli urti frontali, poco o nulla può quando il motociclista viene sbalzato dalla sella o quando l'impatto è tale da non coinvolgere la zona anteriore della moto. In questi casi vengono in aiuto i moderni airbag integrati nelle giacche, tute o pantaloni (ma si parla anche della tecnologia per il casco), capaci di ridurre drasticamente o di annullare quelle che potrebbero essere le dolorose conseguente di un incidente.
Con la prospettiva di unire le dimensioni abbondanti e massivamente protettive di un airbag tradizionale con le caratteristiche di un airbag indossabile, Honda starebbe sviluppando un approccio diverso al consueto, dove il dispositivo è contenuto nella moto ma successivamente all'impatto avvolge il pilota e lo protegge anche se devesse essere coinvolto in un ruzzolone o in una scivolata.
Ce ne danno notizia i colleghi britannici di Bikesocial, che mostrano una serie di domande di brevetto della Casa giapponese tese a tutelare un airbag che in caso di impatto avvolge il pilota e si stacca dalla moto dove è stato contenuto fino a pochi secondi prima, per seguire e proteggere il pilota nella sua scivolata. Uno dei vantaggi risiederebbe anche nel fatto che le piccole cariche esplosive destinate al gonfiaggio del dispositivo sarebbero sempre a bordo della motocicletta, mentre prima di essere sganciato dal veicolo l'airbag verrebbe sigillato attraverso il calore per poi sgonfiarsi alla velocità desiderata attraverso una valvola.
Probabilmente sono ancora lunghi i tempi per vedere un'applicazione del genere sulle moto ma gli studi sulla sicurezza vanno avanti e certamente questo progetto va nella direzione scelta da Honda di ridurre a zero gli incidenti mortali sui veicoli Honda a due e quattro ruote entro il 2050.
Fonte e Foto: Bikesocial