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Il tradizionale appuntamento del Tokyo Motor Show, giunto alla sua 44esima edizione, è l'occasione migliore per i costruttori giapponesi - di moto ma anche di auto - per mostrare i loro nuovi concept. Honda esporrà una decina di novità, di alcune delle quali vi abbiamo già parlato (i più interessanti sono il Neowing e l'EV-Cub), ma all'appello mancava la riedizione della quattro cilindri in linea Super Bol d'Or. Per l'occasione, il concept (praticamente quasi tutti i modelli esposti a Tokyo hanno questa denominazione) riguarda le due versioni con motore 1300 e 400, dotate di semicarenatura.
La serie Bol d'Or, il cui nome è chiaramente ispirato alla celebre 24 Ore francese, nacque a fine anni Settanta, e arrivò in Europa prima con le CB750 e 900F, seguite dalle versioni F2 semicarenate e, nella primavera dell'83 dalla CB1100F, con un piccolo cupolino sul faro. In quel periodo vinceva proprio la Honda, con la formidabile coppia Leon-Chemarin, e subito dopo avrebbe fatto lo stesso Freddie Spencer, proprio con la CB900, a Daytona.
Le moto sportive che si rifanno a quel periodo godono di una buona fama in Giappone, ed è lì che è iniziata la moda di realizzare delle special su base Honda, Kawasaki e Suzuki – le marche che partecipavano alla gare F1 dell'epoca – attingendo a quelle linee e a quegli scarichi "quattro-in-uno".
La Honda, assieme a Kawasaki, è stata quella che ha creduto per prima in quel filone, e già nel 2009 ha proposto le Super Bol d'Or 400 e 1300. I modelli che saranno presentati a Tokyo si segnalano per la presenza di uno scarico Mugen sulla versione di maggiore cilindrata, e di un impianto Moriwaki sulla CB 400, che è destinata al mercato nazionale. Le colorazioni ricorrono al nero lucido – impianto di scarico e steli forcella compresi - con elementi decorativi e tecnici (carterini, coperchio testata, molle ammortizzatori e pinze freno) in vivace rosso. Le cromature sono di fatto bandite. Non sono stati comunicati i dati tecnici, e non si conosce quando questo concept diventerà realtà e sarà esportato.
Da parte nostra ci speriamo: sarebbe una bella alternativa alla CB 1100 nel rispetto di una formula classica che potrebbe trovare spazio anche in veste un po' più sportiva di come siamo abituati ora.