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Fra la moltitudine di café racer giapponesi, più o meno felici, la nuova realizzazione dei madrileni di “Rebellion of the Machines” la mettiamo tra quelle riuscite. Perché non cade nella tentazione delle selle lunghe e delle gomme tassellate da improbabili moto cittadine per rifarsi invece alle superbike della prima ora.
Il quattro cilindri in linea montato sulla Honda CB 750 del 1994 – la base utilizzata per questa special - non è certo un mostro di potenza ma le nuove componenti ciclistiche adottate danno una bella mano a rendere interessante questa moto.
L'avantreno è stato prelevato da una Yamaha R6, i dischi sono stati lavorati ed è stato montata una pompa Brembo. Sempre di una R6 è anche il forcellone, modificato per la nuova sospensione progressiva. Il serbatoio è quello di una CB quattro cilindri ma del 1984 e anche la grafica si rifà al quale periodo. Il codone apparteneva invece a una Yamaha TZ, da qui la sella corta, i filtri dell'aria sono due (uno per ogni coppia di cilindri) e per rispettare la simmetricità del bel motore bialbero sono stati preferiti due silenziatori di scarico al posto di quello singolo.
La Rebellion è una giovane realtà ideata dal madrileno Adolfo Calles e vi collaborano i fratelli Jose e Raul Pérez, due ingegneri che hanno lavorato anche sulle Bultaco da corsa. Il prezzo di questa CB 750 è di 15.000 euro, tutto sommato ragionevole considerando il lavoro e, soprattutto, le cifre solitamente più alte richieste per moto meno curate di questa.