Honda CBX 1000 Wimoto Special: sei cilindri, tutto monobraccio

Honda CBX 1000 Wimoto Special: sei cilindri, tutto monobraccio
Il fascino degli anni '80 coniugato ad una completa rivisitazione della ciclistica, per una special pronta a far ululare il suo sei cilindri
29 settembre 2020

Per una volta non gridiamo al sacrilegio: la bella special su base Honda CBX 1000 "sei cilindri" (non sappiamo esattamente di quale anno, se naked o se sia la prima o la seconda versione della turistica, quella con il monoammortizzatore al posteriore) costruita dall'engineering olandese Wimoto ci sembra particolare e con una sua personalità, tanto da non far rimpiangere il modello dal quale deriva e, sopratutto, non è stata ottenuta da una CBX in condizioni perfettamente originali, quanto da una già modificata. Nessuna "sei cilindri" in condizioni immacolate è stata maltrattata per la realizzazione di questa special, e in ogni caso la storica e unica moto degli anni '80 non è nuova ad essere reinterpretata in chiave più moderna, o soltanto personale, per poi magari finire nei nostri annunci di vendita moto usate; il fascino del sei cilindri è comunque sempre altissimo e ispirante.

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Del resto, per volontà stessa del proprietario questa moto nasce per essere guidata, non è una show bike da lasciare esposta, ma una una roadster che fa cantare il proprio motore senza temere, e nasce dall'idea di realizzare una special con entrambe le ruote agganciate da sospensioni monobraccio composte da tubi in acciaio al cromo molibdeno, e accoppiate ad ammortizzatori YSS.

Ovviamente questa scelta ha imposto anche di rinforzare e modificare il telaio, che tra l'altro nel modello originale non ha mai brillato per rigidezza, e così operando si è cercato di ottenere anche un comportamento dinamico migliore rispetto alla base di partenza.

Il freno anteriore è composto da un disco perimetrale opera di Wimoto, morso da una pinza di provenienza Buell XB12, mentre quello posteriore proviene da un'altra moto con il monobraccio posteriore: la Honda VFR 750; completano l'allestimento uno scarico Kerker modificato dall'engineering olandese, due cerchi a raggi da 17 pollici, un'unità Motogadget M-unit blue alla quale è raccordato tutto il cablaggio realizzato da Wimoto, una coda proveniente da un'Honda Bol d'or rastremata e accoppiata a una parte inferiore realizzata in proprio, oltre a tutti i pezzi necessari, come leve e manubri, recuperati saccheggiando il catalogo Motorcycles United.

Fonte: Wimoto

Foto: Wimoto - Floris Velthuis Fotografie

 

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