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Quello Nigeriano è diventato il primo mercato africano per la moto. Soltanto i costruttori cinesi viaggiano al ritmo di un milione di moto di piccola cilindrata l'anno. Honda è presente in Nigeria con uno stabilimento dalla capacità di 150.000 veicoli l'anno nel quale è già costruita, ad esempio, la Ace CB 125. Si tratta di una quattro tempi che è offerta anche in versione “taxi”, a sella lunga, e quindi più adatta ai carichi pesanti.
Dallo stesso stabilimento di Ota è iniziata ora la produzione della CG 110, venduta come la Ace a 100.000 Naria, ovvero 460 euro. Si tratta di una monocilindrica a quattro tempi raffreddata ad aria, alimentata a carburatore e con freni a tamburo. Un mezzo semplice e robusto, costruito per consumare poco e senza nulla più del necessario. Honda conta di venderne 40.000 il primo anno
La progenitrice di questo modello dedicato alla mobilità di massa, è la CG 125 e risale al 1974. Nasceva con le stesse prerogative dell'attuale: soddisfare i bisogni dei Paesi in via di sviluppo. Costruzione solida e semplice, consumo di appena 35 km al litro, la CG 125 è rimasta in produzione fino al 2008, per essere rimpiazzata dalla CBF 125. In India, nello stabilimento HMSI di Honda, è invece realizzata la CB 110 Twister, che viene venduta anche in Colombia e nelle Filippine, una motoleggera pluripremiata grazie alla linea ispirata alla Hornet 600. La categoria 110-125 si conferma ancora una volta il primo passo verso la motorizzazione di massa. Come era già accaduto in Europa nel dopoguerra.