Honda deposita un brevetto per il radar sull'Africa Twin

Honda deposita un brevetto per il radar sull'Africa Twin
Secondo i disegni di richiesta brevetto sembra che siano previste anche due telecamere una coppia di radar posteriori
8 marzo 2021

Honda ha appena presentato un brevetto per l'applicazione del radar (e anche delle telecamere) sulla sua CRF 1100 Africa Twin, dopo aver già richiesto un brevetto per un'applicazione simile sulla sua Gold Wing.

I disegni, scovati dai nostri colleghi di bennets.co.uk, mostrano chiaramente la parte frontale di un'Africa Twin dove viene alloggiata un'unità radar e – probabilmente – anche due telecamere rendendo così il sistema completo e unendo la capacità di misura e scansione del radar alle possibilità di interpretazione di segni, colori e dimensioni appannaggio delle telecamere. Potrebbe anche essere possibile che il parafango anteriore venga modificato, secondo questi disegni, con un invito sulla parte superiore che averebbe il senso di non ostacolare il campo visivo dei dispositivi a forcelle totalmente compresse.

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Posteriormente vengono inoltre previste due unità radar affiancate, e non uniche come in altre realizzazioni, che in ottica di fornire un sistema di avviso sull'angolo cieco e sul repentino avvicinarsi di un veicolo (o di un qualsiasi oggetto) potrebbero avere una visuale molto più ampia, fino ai lati della motocicletta.

Ducati, BMW e KTM hanno già dotato le loro top di gamma di sistemi del genere, ed è evidente che il mercato e l'evoluzione tecnologica si sta muovendo in questo senso. Kawasaki sembra stia già testando una H2 SX provvista di radar e telecamere, e adesso Honda, stando a questi brevetti, avrebbe quindi in animo di dotare non soltanto la sua sibaritica ed esclusiva Luxury Tourer GL1800 di questi dispositivi ma di proporli su una maxienduro vendutissima come l'Africa Twin.

Il controllo adattivo della velocità e gli avvisi di veicoli nell'angolo cieco non sono che le prime applicazioni di queste tecnologie che nascono anche per implementare tutta una serie di controlli di sicurezza che potrebbero portare in futuro anche nel mondo moto verso la interconnessione tra veicoli, pedoni e infrastrutture.

Certo, non sarà certamente un'escalation tecnologica immediata – come sempre il mondo auto farà da apripista – ma resta difficile pensare che tanta tecnologia possa essere dedicata “solamente” all'ACC e non possa un domani includere – per esempio – la frenata autonoma o il lane assist che nelle auto sono ormai piuttosto comuni ma che sulle motociclette pongono sfide peculiari in ordine all'interfaccia uomo-macchina e, tra i tanti aspetti, al compromesso tra azione diretta della moto sui comandi e semplice avvertimento al pilota.

Fonte e foto: bennets.co.uk

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